Recensioni

Recensione Gazzlers

di: Simone Cantini

Ho sempre avuto una certa predilezione per gli on-rail shooter, sin da quando in gioventù mi dilettavo con Lethal Enforcers nella sua versione da sala, per poi passare al sempreverde Point Blank e alle declinazioni casalinghe di Time Crisis e compagnia sparante. Un amore che, una volta calati i motion controller all’interno delle sudaticce pareti degli headset VR, non ha potuto fare a meno di essere ulteriormente coltivato, grazie ad una serie di produzioni dedicate che sono riuscite a dimostrare come un simile connubio potesse dimostrarsi quanto mai azzeccato. E ad arricchire la mia ludoteca di sparatutto su binari, ci ha pensato giusto qualche giorno fa il coloratissimo Gazzlers, ennesima incarnazione del genere che, sebbene non certo rivoluzionaria, si è dimostrata assai divertente, oltre che alquanto faticosa da gestire fisicamente. Vabbè, almeno si eliminano un po’ di tossine…

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Long train running

Un treno che scorrazza allegramente lungo un deserto che appare sconfinato, una rudimentale pistola, un paio di medikit ed uno scudo, ecco tutto ciò di cui avremo bisogno per intraprendere il Pellegrinaggio dell’Acciaio. Un viaggio attraverso i vari biomi del pianeta Ginko, che culminerà nel raggiungimento del Dio Macchina, ma solo dopo essere sopravvissuti agli assalti dei buffissimi ed aggressivi Gazzlers. Queste bizzarre creature motorizzate saranno la nostra costante spina nel fianco, ed il nostro compito sarà quello di eliminarle utilizzando l’arma che avremo in dotazione, magari dopo averla potenziata a dovere. Certo, all’inizio non sarà semplice, dato che le nostre capacità offensive e difensive si limiteranno ad una fondamentalmente inutile spara ceci, coadiuvata da uno scudo posto sul nostro polso sinistro, la cui energia tenderà a prosciugarsi dannatamente in fretta man mano che assorbirà i proiettili nemici. Come fare, allora, per giungere sani e salvi alla fine del nostro viaggio? Beh, è adesso che entrano in scena le meccaniche roguelite della produzione firmata Bolt Blaster Games e Banzai Studios, capaci di contaminare tanto ciascuna run, quanto il post game over. Ogni volta che supereremo un’ondata avversaria, ci verrà data la possibilità di scegliere un nuovo power up per il nostro arsenale, che si potrà tradurre in differenti bocche da fuoco, aumento dei punti vita oppure in incrementi della potenza del nostro scudo. Le possibilità offerte dal gioco sono molteplici, e naturalmente saranno più rare e devastanti man mano che ci avventureremo lungo la superficie del pianeta. Purtroppo, come sempre accade in simili frangenti, l’aleatorietà giocherà un ruolo fondamentale nell’esito della run, data la presenza di elementi maggiormente efficaci rispetto ad altri, ma si tratta di un aspetto tipico delle produzioni roguelite. A scompigliare ulteriormente le cose, ci penseranno i rottami che otterremo eliminando i nemici, oltre agli inermi palloni aerostatici che di tanto in tanto incroceremo lungo la strada. Questi potranno essere spesi all’inizio di ogni partita per mettere le mani su perk e potenziamenti passivi, che potremo mantenere tra una run e l’altra, così da aumentare gradualmente il nostro potenziale offensivo e difensivo. Anche in questo caso, data anche la presenza di vari livelli di potenza (ovviamente legati ad un progressivo aumento del costo in rottami), avremo di che sbizzarrirci, così da dare un ulteriore senso alla fisiologica necessità di accumulare una partita dopo l’altra.

Pallottole à gogo

Il mix di elementi, per quanto funzionale, risulta alquanto essenziale e schematico, in perfetta sintonia con l’estrema semplicità ed immediatezza del gameplay di Gazzlers: in una mano stringeremo la nostra pistola, mentre nell’altra avremo il citato scudo, che potremo attivare premendo il grilletto del Sense Controller. La sua energia, come detto, sarà limitata e si ricaricherà lentamente nel tempo, pertanto pensare di deviare tutti i proiettili tramite un simile dispositivo sarà impossibile, soprattutto in occasione degli scontri con i boss o quando avremo a che fare con più nemici contemporaneamente. Ecco, quindi, comparire la necessità di schivare fisicamente (quando possibile) i colpi nemici, così da uscire dalla loro traiettoria. Dovremo anche preoccuparci della gestione dei proiettili che, nonostante siano disponibili in quantità infinita, saranno soggetti a caricatori da sostituire, che dovremo afferrare di volta in volta dal contenitore posto alla nostra sinistra, per poi inserirli nell’arma. La mano mancina servirà anche per la gestione dei medikit, inizialmente disponibili in singola unità, ma che potremo incrementare di numero spendendo i rottami all’interno della schermata dei perk. Inutile dire come per uscire indenni da ogni assalto, sarà indispensabile colpire con precisione i vari Gazzlers che ci attaccheranno, ciascuno dei quali sarà caratterizzato da un punto debole che, se centrato, massimizzerà i danni inferti. Tutto è risultato molto semplice ed immediato, oltre che divertente, grazie anche ad uno stile grafico in cel shading assai buffo e cartoonesco, che mi ha ricordato alcuni mezzi di Gorkamorka (vetusto gioco da tavolo basato sui veicoli di Warhammer 40.000). Non è comunque tutto oro quello che luccica, dato che il senso di ripetitività si insinua con una certa rapidità all’interno dell’esperienza, mitigato comunque dalla natura volutamente basata sul try again della produzione. Da rivedere, a mio avviso, anche la gestione dei power up, dato che nel corso delle mie sortite mi è capitato di incappare in ricompense che andavano a peggiorare le performance del mio setup attuale, con il gioco che obbliga però a scegliere di volta in volta un potenziamento, senza che sia possibile passare oltre. Piccolezze, sia chiaro, ma mi sembra giusto sottolinearlo.

Un on-rail shooter caratterizzato da elementi roguelite non certo rivoluzionario, ma anche dannatamente divertente ed efficace, così si può tranquillamente definire Gazzlers, senza timore di essere smentiti. Pur in assenza di elementi in grado di elevarlo al di sopra degli altri esponenti del genere, la creazione firmata Bolt Blaster Games e Banzai Studios riesce ad instillare nella mente del player l’atavico sentimento alla base dell’ancora una e poi smetto. Coloratissimo ed immediato, il titolo pecca solo sul fronte della varietà complessiva dell’offerta, oltre che nella gestione intransigente dei power up elargiti durante le varie run, ma sarebbe comunque ingiusto mortificarlo troppo per queste leggerezze. Forza, che aspettate? Il Dio Macchina vi attende!