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Recensione Fury Unleashed

di: Simone Cantini

La Polonia sta sempre più salendo alla ribalta del mercato videoludico mondiale, grazie a studi di assoluto talento come CD Projekt Red, Techland e molti altri. I creativi della nazione, però, non si celano soltanto dietro a studi blasonati e dal curriculum infarcito di produzioni gigantesche, ma come spesso accade in ogni luogo, se uno ha la pazienza di spulciare nel fitto sottobosco degli indie, le piccole sorprese non sono certo restie a manifestarsi. Come nel caso di Awesome Games, team attivo dal 2009 che torna oggi alla ribalta grazie al riuscito Fury Unleashed.

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Strisce di sangue

Le cose per John Kowalsky non stanno andando proprio bene, visto che il suo celeberrimo fumetto Fury Unleashed ha visto calare drasticamente in pochissimo tempo la propria popolarità. Sarà colpa di un mercato che cambia? Di lettori sempre in cerca dell’ultima novità? Oppure, più banalmente, di una crisi creativa che non lo rende più in grado di portare avanti in modo degno ed interessante il proprio lavoro? Insomma, il rischio cancellazione è davvero alle porte, se non fosse che il personaggio creato dal fu estro dell’autore è decisamente restio ad abbandonare la scena, e decide di scendere in campo in prima persona per dare vita ai migliori episodi che la sua saga abbia mai visto. E saremo proprio noi a controllare Fury Unleashed all’interno delle pagine del suo fumetto, in quello che è un run and gun estremamente frenetico, calato all’interno di una struttura roguelite. A metà strada tra un Dead Cells, per fare un paragone recente, ed un più vetusto Comix Zone (per l’impostazione estetica), il lavoro di Awesome Games ci catapulterà all’interno di tre distinte avventure disegnate, in cui la morte sarà sempre in agguato, ma che non rappresenterà per forza di cose il classico game over. Proprio in virtù della natura roguelite, ogni insuccesso in Fury Unleashed ci riporterà al punto di partenza, mantenendo però i punti accumulati durante la run, che potranno essere spesi per potenziare il nostro avatar, grazie ad un corposo skill tree, così da divenire sempre più forti e letali sessione dopo sessione.

Morte dipinta

La struttura di ciascuno stage sarà suddivisa in tre porzioni, formate da due pagine, a loro volta composte da circa una decina di vignette collegate tra loro, che vanno a comporre la mappa di gioco. Il nostro obiettivo sarà quello di raggiungere, a partire dal vertice in alto a sinistra, il portale posto all’estremità destra inferiore, così da passare alla coppia di pagine successiva. Per farlo, ovviamente, dovremo attraversare le varie stanze, che saranno come da tradizione infarcite di nemici e trappole, di cui dovremo liberarci sfruttando la nostra arma corpo a corpo, oppure una delle due bocche da fuoco in dotazione, granate ed un’abilità speciale. Non mancheranno anche casse, contenenti power up temporanei, oppure nuovi strumenti di morte sempre più potenti, con i quali sarà più semplice mantenere il contatore delle combo, indispensabile per massimizzare danni e ottenere più punti. Di tanto in tanto, inoltre, potremo incappare in qualche mid-boss: ce ne sono moltissimi e tutti ben caratterizzati in quanto a moveset ed estetica. Ovviamente non sarà necessario esplorare la totalità della mappa per giungere al traguardo di turno, ma farlo servirà a potenziarci in vista del boss di fine area, che ci attenderà dopo la sesta pagina. Sconfiggerlo ci trasporterà all’albo seguente, dove dovremo seguire il medesimo iter. A dispetto della natura roguelite, i ragazzi di Awesome Games hanno deciso di tendere comunque una mano al giocatore, inserendo dei checkpoint che ci permetteranno di ripartire dall’ultimo albo sbloccato, a patto di aver sconfitto per tre volte il boss finale del precedente. Pur non essendo un campione di originalità, almeno per quanto riguarda le meccaniche base, Fury Unleashed è comunque un titolo estremamente divertente da giocare, complice un gameplay frenetico e ben calibrato, che viene coadiuvato da una messa in scena originale e ben caratterizzata, a cui si accompagna una storia comunque piacevole da seguire. A voler essere proprio pignoli si potrebbe ridire qualcosa sulla longevità generale, dato che se si è particolarmente abili non ci vorrà moltissimo per giungere al termine dei tre albi, ma qua entriamo davvero nel campo del puramente soggettivo: anche in questo caso il team ha visto bene di venire incontro ai giocatori, proponendo due distinti livelli di difficoltà, così da rendere accessibile a tutti l’esperienza ludica.

Sarebbe facile premiare Fury Unleashed per l’idea narrativa che sta alla base della produzione Awesome Games, ma farlo servirebbe a poco se il tutto non fosse accompagnato da una gameplay solido, anche se non particolarmente originale nelle meccaniche. Il titolo dello studio polacco propone un’esperienza action/roguelite sicuramente divertente, in grado di appassionare il giocatore pur in presenza di intuizioni ludiche strabilianti. La semplicità di approccio è il punto di forza di Fury Unleashed, che saprà regalare un po’ di sano divertimento a chi è in cerca di un titolo roguelite solido, anche se forse non troppo longevo come genere vuole.