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Recensione Funko Fusion

di: Luca Saati

Non ho mai nascosto la mia passione per i Funko Pop! e negli ultimi anni ho dovuto auto impormi dei limiti passando dal collezionare figure casuali di diversi franchise alle sole varianti di Spider-Man e Batman. Che poi ripensandoci questo limite auto imposto è stato più catastrofico che altro considerando che di varianti di quei personaggi ne producono a iosa ogni anno e solo la scorsa settimana ho speso 300 euro. Insomma tutto questo per dire che amo i Funko e che l’annuncio di Funko Fusion ha attirato la mia attenzione alla luce del fatto che il gioco, sviluppato da ex sviluppatori di TT Games, sia pensato proprio come un erede dei LEGO.

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Multiverso dei Funko

La storia di Funko Fusion vede una battaglia tra il bene e il male con Freddy, la celebre mascotte di Funko, e la sua controparte malvagia Eddy. Quest’ultimo nel tentativo di accumulare sempre più potere visita i vari mondi dei Funko che in quest’occasione hanno in comune l’essere tutti appartenenti al distributore UniversalJurassic World, Scott Pilgrim, Hot Fuzz, The Thing, Masters of the Universe, The Umbrella Academy e Battlestar Galactica (la versione del 1978). Il racconto di base si rivela molto anonimo e superfluo rappresentando una semplice scusa per visitare quei mondi e rivivere le loro storie piuttosto che qualcosa capace di arricchire la lore. Non che mi aspettassi molto dalla narrativa di Funko Fusion, ma a questo punto avrei preferito un maggior focus sui mondi con l’aggiunta magari di qualcuno extra più accattivante per il pubblico mainstream, piuttosto che una storia soporifera e accessoria.

Il più grande problema di Funko Fusion è che se non si è dei fan dei mondi che ospita c’è ben poco di cui godere. Personalmente mi sono divertito con le avventure di Scott Pilgrim, Hot Fuzz e Jurassic World, godendomi i loro easter egg e citazioni di vario tipo, molto meno con gli altri mondi. Considerando poi che questo è un prodotto che, come i LEGO, punta a un pubblico di giovanissimi che poco hanno a che spartire con determinati franchise, si comprende subito come Funko Fusion sia uno dei videogiochi più fuori target che io abbia mai giocato.

Il gameplay mescola fasi da shooter in terza persona a combattimenti hack’n’slash, fasi platform puzzle. In sostanza ogni mondo si suddivide in cinque livelli proponendo un mischione di queste quattro fasi con in più alcune boss fight. Il problema è che i combattimenti sono non solo estremamente semplificati e mancanti di qualsiasi profondità, ma anche frustanti a causa di una scarsa precisione dei controlli. Capisco che il gioco punta a un target di giovani e quindi il gameplay non deve mai chissà quale complessità, però è anche vero che ben presto diventa talmente banale e ripetitivo da venire a noia. Una maggiore caratterizzazione e diversificazione dei vari personaggi avrebbe aiutato in termini di varietà, ma nella sostanza questi si controllano tutti allo stesso modo.

E poi c’è un problema di level design con Funko Fusion che non riesce a fornire una direzione chiara ai giocatori. I livelli spesso mancano di un senso visivo e non indicano quali parti sono destinate al momento e quali possono essere affrontate in seguito (come nei giochi LEGO anche qui si devono rigiocare i livelli con altri personaggi per raggiungere il 100%). Questa mancanza di chiarezza spinge i giocatori ad avanzare a tentativi sia nel normale proseguo dei livelli che nei puzzle,  spesso portando a frustrazioni e rinunce. Inoltre non vi è alcun tutorial nel gioco per spiegare le meccaniche, lasciando i giocatori confusi su come procedere sin dai primi momenti.

Anche i boss non brillano particolarmente per chissà quale meccanica, ma sono forse una delle poche cose che funzionano. In generale i boss seguono uno schema comune in cui bisogna colpire i punti deboli evitando i nemici secondari in diverse fasi.

Avrebbe sicuramente contribuito al divertimento la presenza di una co-op locale o multiplayer, ma al momento in Funko Fusion non c’è nulla di tutto ciò. La co-op online per quattro giocatori arriverà con i futuri update, ma sarà un lancio frammentario nel senso che a Ottobre arriverà solo per il mondo di Jurassic World, e poi piano piano anche per gli altri. Peccato perché la co-op potrebbe, almeno sulla carta, mitigare alcuni dei problemi del gioco a partire da una monotonia dell’azione (nella caciara di gruppo ci si diverte di più) e semplificato alcuni elementi di gioco come gli enigmi a tempo.

C’è di buono che Funko Fusion è stracolmo di contenuti con oltre 20 ore per terminare la sola campagna a cui ne vanno aggiunte altre se si è completisti. Come detto più sopra, il backtracking è parte fondamentale dell’esperienza di gioco e inoltre i livelli sono arricchiti di livelli segreti, piccole chicche e easter egg provenienti da altre serie come Invincible, Five Nights at Freddy’s, Ritorno al Futuro e non solo.

Anche l’umorismo che permea l’intera esperienza di gioco funziona, e rivivere i momenti iconici di questi film in chiave ironica può rivelarsi sicuramente divertente, specie se si è fan. Anche l’estetica è tutto sommato azzeccata con una grafica cartoonesca e giocattolosa in linea con l’idea che c’è dietro le apprezzate statuine da collezione. Peccato che il gioco a livello tecnico sia colpito da diversi bug che in più di un’occasione mi hanno costretto a ripartire dall’ultimo checkpoint e non solo.

LEGO wannabe

L’estetica azzeccata e una spiccata ironia di fondo non bastano, Funko Fusion è un mezzo disastro sia in termini di gameplay che di level design. Un LEGO wannabe che non ha né la forza ludica che ha reso popolare la serie videoludica di TT Games e né un’idea precisa di come intrattenere il suo pubblico di riferimento.