Recensione Forza Motorsport
di: Luca SaatiNonostante sia l’ottavo capitolo di una delle serie di punta di Xbox, Forza Motorsport ha abbandonato qualsiasi numerazione nel nome facendo intuire così immediatamente il suo scopo: quello di offrire una piattaforma in continuo aggiornamento per tutti gli amanti dei racing game. Un Game as a Service come va di moda chiamarlo adesso, una scelta sensata per una serie che storicamente è sempre andata verso l’abbondanza con tre capitoli usciti su Xbox 360 e altri tre su Xbox One. Con questo nuovo corso, Forza Motorsport abbandona quella serialità che ormai poco si addice a determinati generi videoludici in favore di un unico gioco in continua evoluzione. Forza è insomma tornato in una nuova forma, ma con lo stesso obiettivo di sempre: settare nuovi standard per i racing game. Missione riuscita?
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Forza Motorsport, come da tradizione della serie, catapulta subito il giocatore nel cuore della sua esperienza di racing con una serie di gare una dopo l’altra che fanno da antipasto per quello che verrà dopo. Qualche giro a Maple Valley a bordo di una delle due auto copertina, la Corvette E-Ray, e qualche giro sul circuito di Hakone, in Giappone, a bordo dell’altra auto copertina, la Cadillac Racing V-Series R, ci fanno pregustare un modello di guida che sa essere sia simulativo che arcade allo stesso tempo come ho potuto effettivamente approfondire col tempo. Dipende ovviamente dalle impostazioni scelte, ma settare tutto a medio restituisce buone sensazioni con il controller rendendo il gameplay impegnativo e accessibile allo stesso tempo, ma con il volante è tutt’altra storia.
Ho giocato Forza Motorsport sia con il fido controller di Xbox che con un volante acquistato quest’estate proprio per l’occasione, e devo dire di non essere rimasto per niente deluso in entrambi i casi, anzi. Il racing di Turn10 è probabilmente il miglior simcade attualmente in commercio riuscendo allo stesso tempo a essere divertente e soddisfacente. Merito di una fisica completamente rivista che restituisce un feeling decisamente realistico in ogni occasione: dall’accelerazione improvvisa in partenza, allo sfioramento del cordolo in pista, all’uscita a tutta velocità da una curva o quando un avversario ci tampona nel tentativo di sorpasso. Ogni momento alla guida delle auto di Forza Motorsport è così appagante da creare quella classica dipendenza da “un altra gara e poi smetto” che mi ha portato a sperimentare con quante più auto possibili per scoprire quanto siano effettivamente così diverse l’una dall’altra: la Ford Mustang GTI sembra una bestia indomabile rispetto alla più concreta Focus RS (si, sono un Fordista), tanto per fare un esempio tra le prime auto con cui ho preso confidenza.
Il merito di un’esperienza tanto appagante e divertente va anche dato a una scalabilità che rende l’opera di Turn10 adatta un po’ a tutti i tipi di utenza: da quelli che cercano divertimento spensierato e immediato ai palati più sopraffini che invece vogliono la giusta dose di realismo. Le impostazioni e gli aiuti alla guida sono quelli ormai classici per il genere e a voler essere pignoli ho notato solo un piccolo difetto facilmente aggirabile per me che ho il kit completo composto da volante e cambio manuale. In pratica avrei preferito un’impostazione “Realistica” nella voce relativa al cambio così da adattare l’uso del cambio manuale o sequenziale in base all’auto che sto guidando. E invece sono presenti solo le impostazioni “Automatico“, “Manuale” e “Manuale con frizione” costringendomi ogni volta a passare tra quest’ultimi due in base all’auto che sto guidando.
C’è poi il classico selettore di difficoltà del Drivatar che va da 1 a 8. Scegliere un valore più alto corrisponde a una maggiore percentuale di crediti bonus che è possibile ottenere. I Drivatar sono stati ulteriormente affinati e confermano la bontà del sistema imbastito diversi anni fa dagli sviluppatori che restituisce avversari realistici che tentano il sorpasso e nel farlo possono commettere anche degli errori che li portano fuori pista. A voler trovare il pelo nell’uovo ho notato una tendenza dell’intelligenza artificiale a favorire eccessivamente i piloti ai primi posti che acquisiscono troppo terreno di vantaggio rispetto a quelli nelle retrovie. Uno schema questo che si ripete quasi sempre in gara e che andrebbe limato un po’ dagli sviluppatori per creare situazioni più variegate in pista.
Ci sono poi le Regole di gara suddivise in tre livelli: il livello più basso attiva i danni solo a livello estetico, limita al minimo le penalità e il rewind è sempre disponibile; il livello medio attiva l’usura delle gomme e il consumo di carburante, e cambia le penalità rendendole più severe; infine quello più alto attiva i danni meccanici, elimina il rewind e rende le penalità più severe. Come il selettore di difficoltà di cui sopra, le regole aumentano i bonus ai crediti in base al livello selezionato.
Superate prime due guide, creato il proprio avatar e scelto il primo veicolo, Forza Motorsport apre le porte della sua carriera presentando una struttura inedita che abbandona il classico collezionismo per concentrarsi maggiormente sull’esperienza di guida e sulla crescita dei propri veicoli nel garage.
La carriera è suddivisa in Tour che racchiudono al loro interno una serie di campionati tematici a cui prendere parte. Nuovi Tour e campionati verranno aggiunti ogni mese dagli sviluppatori con l’obiettivo di rendere la Carriera di questo Forza Motorsport sempre fresca e con nuove attività da svolgere e nuovi premi da riscattare. Il problema della Carriera di Forza Motorsport è quello solito di tutti i titoli appartenenti a questo genere, ovvero quello di rendere a conti fatti questa modalità un continuo susseguirsi di gare e eventi a cui partecipare. Si passa da un campionato all’altro senza nessuna variazione. Avrebbe probabilmente aiutato l’introduzione di varianti come Drift o Last Stand ma mi rendo conto che probabilmente i puristi avrebbero storto un po’ il naso e che per quello forse bisogna andare su altri lidi come il più arcade Forza Horizon 5. Il tentativo di Turn10 di offrire qualcosa di inedito che si distaccasse dal solito schema proposto dai suoi competitor è apprezzabile, nonostante al momento l’esperienza sia un po’ piatta, ma considerando la natura live service nessuno vieta agli sviluppatori di introdurre molte altre novità nei prossimi mesi per rimpolpare e variegare l’offerta ludica.
Scelto l’evento a cui partecipare si può dare il via al primo weekend di gara. In Forza Motorsport non si va direttamente alla gara, ma si affrontano prima le prove libere utili non solo per prendere la mano con il circuito, ma anche per iniziare a far salire di livello il proprio veicolo (ci tornerò tra un momento su questo punto). Le prove libere propongono due mini obiettivi che consistono nel completare un determinato numero di giri (solitamente 3, ma possono aumentare o diminiure a seconda della lunghezza del circuito) e di registrare un tempo inferiore a quello proposto. Superata questa fase (opzionale), si passa alla gara che permette innanzitutto di scegliere la quantità di carburante e la mescola delle gomme (utile soprattutto nella gare più longeve) e di scegliere liberamente in quale posizione partire con il premio in denaro finale che aumenta mano a mano che si decide di partire sempre più in basso nella griglia. La scelta della griglia di partenza non l’ho apprezzata particolarmente, avrei preferito dare ancora più peso alle prove libere trasformandole in vere e proprie qualifiche che avrebbero poi determinato la posizione sulla griglia di partenza.
Il livello dell’auto è legato al nuovo sistema di progressione pensato dai ragazzi di Turn10. Un sistema che sul lungo periodo mostra tutto il suo valore e che tenta di far creare un rapporto quasi simbiontico tra il giocatore e il suo parco auto. In pratica ogni auto ha un suo livello che aumenta mano a mano che si guida. Durante le prove libere o le gare si ottengono dei punti per qualsiasi azione come una curva ben fatta o un sorpasso che portano l’auto ad acquisire dei punti esperienza e progredire di livello. Con il level up si sbloccano nuove componenti dell’auto che serviranno ovviamente per potenziarla spendendo gli appositi Punti Auto ottenibili con il già citato level up. Gli smanettoni troveranno pane per i loro denti con le tante componenti disponibili, mentre i più pigri potranno optare per l’auto potenziamento che con la semplice pressione di un tasto migliora il veicolo. Vedere la propria auto migliorare gara dopo gara regala un bel senso di soddisfazione, specie quando si arriva ai livelli più alti quando si va a toccare componenti come il motore, la trazione e non solo.
Il multiplayer è stato rinnovato pur rimanendo nella sua struttura molto classico. Dopo una fase iniziale con un veicolo assegnato dal gioco utile per determinare il proprio livello di abilità e di correttezza, il multiplayer apre le sue porte con due differenti tipologie di eventi: Spec e Open. Negli eventi Spec non è possibile andare a potenziare l’auto e si devono rispettare determinate regole come la tipologia di auto; mentre negli eventi Open viene offerta la libera scelta sia per l’auto da utilizzare che per i potenziamenti a patto ovviamente di rispettare la classe imposta dalla competizione. Gli eventi seguono sempre il medesimo schema: vi è un oraio d’inizio con il breve tempo d’attesa che può essere sfruttato per le Prove Libere; ci sono poi le Qualifiche della durata di tre giri per determinare la griglia di partenza; infine c’è la gara.
A chiudere l’offerta ludica troviamo le classiche gare veloci e la modalità Rivali in cui sfidare le leaderboard mondiali a suon di tempi veloci contro i fantasmi degli altri giocatori. Come nel multiplayer, sono presenti le sfide Open in cui vi è libera scelta sul veicolo da utilizzare e le sfide in Primo Piano in cui è il gioco che impone delle regole a partire dall’auto e dal circuito.
Visivamente sono abbastanza sicuro nel dire che Forza Motorsport setta nuovi standard nel genere. Innanzitutto vi è l’introduzione del ciclo giorno/notte e del meteo dinamico che rendono ogni gara unica con la pioggia che crea pozzanghere sul tracciato in modo realistico, o la pista che si asciuga giro dopo giro prima sulla traettoria ideale dove passano le auto e poi nelle zone circostanti. Insomma correre sotto l’acquazzone è uno spettacolo per gli occhi grazie all’ottimo lavoro svolto dagli sviluppatori sugli effetti.
Le oltre 500 auto sono state ricreate con estrema cura, dalla carrozzeria agli interni, e possono essere ammirate tramite la solita modalità Forza Vista. Le 20 ambientazioni dei circuiti ricreati da zero con la nuova tencnologia dello studio offrono scorci incredibili, merito anche del già citato ciclo giorno/notte.
Se non si fosse capito, Forza Motorsport sfiora il fotorealismo e lo fa senza nessun compromesso grazie ai suoi tre preset grafici disponibili su Xbox Series X: Prestazioni offre i 4K nativi, e un frame rate a 60 fotogrammi al secondo; Prestazioni RT si fregia dell’onore di avere il ray-tracing e i 60 fps, a scapito di una risoluzione dinamica e upscalata a 4K; infine abbiamo la modalità Grafica che spinge sul 4K nativo con ray-tracing ma ho immediatamente scartato per via di un framerate bloccato a 30.
E ad accompagnare cotanto spettacolo visivo vi è anche un comparto sonoro che in pista si rivela essenziale nel suo concentrarsi solo su ciò che accade in pista enfatizzando il rombo dei motori e lo stridio delle gomme nelle curve a tutta velocità. Poco da dire sulle musiche, se non che fortunatamente sono presenti solo nei menù e non in pista a rovinare il meraviglioso suono dei motori.
Commento finale
Fa un po’ strano dire che Forza Motorsport pecchi di gioventù dato che sto parlando di una serie arrivata al suo ottavo capitolo, eppure è così. Un errore di gioventù dovuto alla nuova natura live service che Turn10 ha adottato per il gioco che mostra il fianco a una carriera che si lascia apprezzare per il suo coraggio di volersi staccare dai canoni e offrire qualcosa di diverso per il genere, ma che nella sua struttura risulta piatta e asettica. Ma quando si scende in pista l’opera di Turn10 mette il turbo e si dimostra l’apice dei simcade sia dal punto di vista del gameplay che grafico.