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Recensione F1 2018

di: Luca Saati

Se il mese di Settembre equivale di solito all’arrivo dei videogiochi sportivi, Agosto è il mese della Formula 1 con Codemasters che lancia il nuovo titolo con la licenza ufficiale del famoso campionato. F1 2018 è così arrivato su PS4 e Xbox One partendo dalla solidissima base del precedente episodio che aveva segnato un importante passo in avanti lo scorso anno.

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Tra ERS e DRS

Come detto nella prefazione, Codemasters non doveva stravolgere la sua creatura visto l’ottimo F1 2017. Con F1 2018 quindi il team di sviluppo doveva semplicemente limare e perfezionare alcuni aspetti. Per quanto riguarda il gameplay la software house si è concentrata in particolar modo sulla fisica delle sospensioni e il telaio. Questo vuol dire che adesso ogni sollecitazione mentre si sfreccia a bordo della propria monoposto si sente e influenza il controllo del mezzo. Per accorgersi dei passi in avanti fatti in tal senso basta toccare a malapena un cordolo in curva che restituisce un feedback che potevamo solo sognarci lo scorso anno. Anche l’aderenza appare più realistica, la differenza si nota subito quando si passa da una monoposto dei giorni nostri a una storica degli anni ’70. Codemasters ha inoltre aggiunto la gestione manuale dell’erogazione ERS che dona al gameplay ancora più profondità visto che si tratta di un elemento che a livelli di difficoltà più alti può stravolgere l’andamento della gara.

Nonostante l’ulteriore passo in avanti sul fronte della simulazione, F1 2018 resta comunque un gioco per tutti i tipi di palati. L’esperienza di gioco è infatti completamente personalizzabile permettendovi di attivare o disattivare uno o più aiuti a seconda della vostra abilità con i racing game. Persino la già citata gestione dell’ERS può essere impostata su manuale o automatico. Insomma con F1 2018 il divertimento e il senso di soddisfazione una volta saliti sul gradino più alto del podio sono davvero alla portata di tutti.

L’EGO Engine viene spinto ancora di più in F1 2018. L’impatto grafico è davvero notevole con modelli poligonali delle vetture, piste ed effetti visivi realizzati con una cura maniacale. Un grande lavoro è stato svolto dagli sviluppatori per ricreare l’atmosfera del paddock grazie a un’ottima regia televisiva. A migliorare l’immersione nel paddock ci pensa anche il comparto audio davvero eccellente . Segnaliamo inoltre che sono disponibili un mucchio di visuali con in più l’opzione che permette di rendere invisibile la barra verticale dell’Halo che ostruisce la visibilità di coloro che utilizzano la telecamera dal cockpit.

Veterano della F1

Sul fronte modalità non si segnalano particolari novità: ritroviamo il Gran Premio, le prove a tempo, i Campionati, gli eventi e il multiplayer. Quest’ultimo è stato arricchito con la modalità Super License in cui i giocatori potranno competere trovando avversari di pari livello per quanto riguarda l’abilità alla guida. Troviamo poi nuove auto storiche come la McLaren M23D del 1976 di James Hunt e la Ferrari 312 T2 di Niki Lauda (qualcuno sta pensando al film Rush del 2013?), la Lotus di Emerson Fittipaldi del 1972 e la Lotus 79 di Mario Andretti del 1978, la Ferrari 312 T4 del 1979 di Jody Scheckter, la McLaren MP4 / 1B del 1982 guidata da John Watson e Lauda. Tra le auto classiche moderne invece troviamo la Brawn BGP-001 del 2009 e la Williams FW25 del 2003 incluse nella Headline Edition.

Cuore pulsante del gioco è la modalità Carriera. Come per il gameplay, anche in questo caso non aspettatevi una carriera stravolta, ma un miglioramento di quanto di buono fatto lo scorso anno. All’inizio quindi creerete il vostro avatar scegliendo uno dei modelli di default per poi decidere per quale team gareggiare. Al giocatore viene messa carta bianca visto che potete scegliere di unirvi subito alla Ferrari o di procedere per gradi partendo ad esempio dalla Sauber Alfa Romeo. Una delle novità della Carriera è Claire, la reporter che con le sue domande pungenti cercherà di metterci sotto pressione. Le risposte influenzeranno l’andamento della nostra carriera visto che sarà possibile mettere l’enfasi sul nostro atteggiamento sportivo dando meriti a tutta la squadra per i buoni risultati o prendersi il merito tutto per sé. Le interviste inoltre possono cambiare l’umore dei vari team di ricerca e sviluppo andando a modificare i prezzi per lo sviluppo dei nuovi pezzi della vettura. Infine la stampa può anche modificare il rapporto con gli altri team, che in futuro potranno offrirci nuovi contratti o sbatterci la porta in faccia, oppure creare nuove rivalità. La gestione della ricerca e sviluppo è stata resa più profonda con ogni team che ha il proprio albero di sviluppo. L’aggiunta più interessante restando proprio a tema ricerca e sviluppo vede l’introduzione delle modifiche alle regole del campionato. Ecco quindi che alla fine dell’anno l’ingegnere ci informa che parte del lavoro svolto dal team di ricerca e sviluppo venga vietato nella stagione successiva costringendoci a spendere buona parte dei punti per aggiornare i pezzi e metterli a norma. Questo sistema aggiunge un po’ di brio alla carriera visto che può stravolgere le gerarchie di ogni stagione che acquisisce un’unicità tutta sua.

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Commento finale

F1 2018 conferma tutto ciò che Codemasters aveva fatto di buono lo scorso anno. La software house ha perfezionato la formula di gioco rendendo la sua creatura più profonda e realistica sia nel gameplay che nella modalità carriera. Forse si avverte la mancanza di novità di rilievo in grado di rivoluzionare il gioco, ma in fondo va bene così perché siamo sicuri che anche quest’anno i fan della Formula 1 troveranno pane per i loro denti.