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Recensione Expeditions: A MudRunner Game

di: Marco Licandro

Expeditions: A MudRunner Game è un titolo di simulazione basato sull’avventurarsi in terreni ostici e sconosciuti, dall’Arizona ai Carpazi, concludendo missioni che coinvolgono la ricerca di tesori a bordo di vari fuoristrada, utilizzando le conoscenze e gli strumenti a disposizione così da avere la meglio. 

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Ruote e fisica

Saber Interactive ha già mostrato gli artigli e deliziato i giocatori in cerca di qualcosa di diverso grazie a SnowRunner, giocato da più di 10 milioni di persone dal lancio, ma anche titoli non necessariamente di guida come World War Z, e Evil Dead: The Game, in attesa di Warhammer 40,000: Space Marine 2 il prossimo autunno. Nel caso di Expeditions, ci troviamo di fronte a quel tipo di gioco relativamente semplice da capire, ma che richiede tempo per essere padroneggiato, grazie ad una complessità intrinseca ad ogni aspetto del gameplay.

Se avete mai pensato di provare un simulatore di fuoristrada dove gli stessi elementi ambientali, quali rocce fango e acqua fossero il principale ostacolo, state per imbattervi in qualcosa che vi farà felici. La fisica di gioco è infatti il cuore e l’anima del gameplay, creando una sfida costante ad ogni curva, con una trama scientifica di fondo che vi richiederà di fare alcune spedizioni con un team dietro, effettuando analisi ambientali e raccogliendo materiali, tenendo d’occhio costantemente le risorse per non rimanere a secco prima del tempo.

C’è da prepararsi a dovere

Una classica run di questo titolo richiederà due fasi, una iniziale di preparazione per la sfida, ed una effettiva di guida sul campo che metterà alla prova le vostre abilità che dipendono anche dalle scelte effettuate. La prima parte sarà un po’ ostica, facendovi scorrere tra svariati menù per effettuare le scelte necessarie ad affrontare il livello. Potrete scegliere la località, assumere degli specialisti nel vostro team che vi daranno alcuni vantaggi, e personalizzare i propri veicoli nel garage. Vi saranno svariati fuoristrada, con dimensioni e stili completamente diversi, ognuno offre una propria manovrabilità e velocità da scegliere con attenzione basandoci sulle informazioni che avremo a disposizione.

Ognuno di questi veicoli avrà anche a disposizione una gamma di strumenti e rifornimenti da inserire in uno degli slot inventario a disposizione, ma anche alcuni gadget interessanti che ci aiuteranno nel corso della nostra spedizione.

Questi ci permetteranno di scandagliare le zone d’acqua per rivelare immediatamente la superficie così da evitare le zone più profonde, oppure esplorare in volo l’ambiente circostante alla ricerca di punti di rifornimento e zone di interesse grazie al drone.

Utilissimo in svariate circostanze sarà ad esempio l’argano con la corda, che agganciato a superfici più o meno stabili potrà trainare il nostro fuoristrada fuori da situazioni scomode, e nel caso il peggio accada, ossia che il veicolo si ribalti, potremo equipaggiare un aiuto che ci farà tornare in carreggiata senza dover tornare indietro.

L’utilità di questi tools si rivela essenziale dopo già pochi minuti di gioco, quando impareremo a manovrare il nostro veicolo ed apprenderemo le difficoltà della fisica realistica di gioco, che farà sì da rendere ogni terreno una sfida. A seconda del tipo di strada, tra fango, rocce, erba, correnti d’acqua, e pavimentazione irregolare, dovremo fare molta attenzione a dove andiamo, a che velocità lo facciamo, e perlustrare costantemente i dintorni per cercare la via più sicura.

Da prendere sul serio

Che penalità avremo nel giocare come fosse un arcade? Ve lo spiego subito. Scontrarsi contro una roccia o cadere da un pendio farà danneggiare le singole parti del veicolo, che vedremo in una UI sulla sinistra in percentuale al loro stato di salute. Grazie alle risorse trasportate e ottenute potremo riparare solo parzialmente queste parti, ma essendo ogni spedizione di una durata relativamente lunga, vorremo arrivare alla fine senza danneggiare il veicolo, e soprattutto senza rimanere a secco. Il consumo del carburante sarà infatti una costante da valutare costantemente minuto per minuto, poiché questo aumenta a seconda della trazione generata dal motore. 

A seconda del terreno, il nostro veicolo faticherà ad attraversare un percorso irregolare, o un pendio troppo ripido, o ancora un percorso d’acqua, e sarà necessario attivare una trazione anteriore, posteriore, o entrambe. Spetterà anche a noi cambiare il tipo di marcia, rimanendo in automatico per i terreni piani, e spostandoci in manuale sacrificando la retromarcia, e ancora cambiando il livello di sospensione degli pneumatici, utile quando vorremo più adesione alle rocce sacrificando però carburante e rischiando un consumo eccessivo degli stessi.

Ascolta il motore

Ad ogni curva dovremo quindi valutare il percorso e cambiare costantemente tutte queste variabili adattandoci al terreno. Suona certamente complesso, ma vi assicuro che la fisica di gioco vi permette di “sentire” quando il veicolo non ce la fa, e vi verrà automatico agire sul motore, cambi, e sospensioni, a seconda del momento. Ricordiamo anche i gadget citati prima che permettono di uscire da situazioni complesse, e aiutano a recuperare delle risorse, sfruttando sia il drone che il metal detector ad esempio. A fine spedizione, tutto il materiale raccolto, incluse le scorte nascoste nelle mappe, ci faranno guadagnare un gruzzoletto che ci permetterà di migliorare le prossime spedizioni acquistando nuovo equipaggio ed assumendo nuovi specialisti.

L’area complessiva d’esplorazione, al lancio, è di 32Km2 di mappa, e parliamo di lancio visto che gli sviluppatori vogliono trattare il titolo come un gaas, offrendo non solo contenuti aggiuntivi, ma anticipando già un aggiornamento gratuito che introdurrà la modalità cooperativa. Quest’ultima non verrà valutata al momento di questa recensione, non avendo modo di provarla né sapere quando verrà rilasciata, nonostante la finestra di lancio sia prevista per quest’anno, ma sono sicuramente aggiunte ben accette, in particolare quelle relative all’Anno Uno del contenuto stagionale, disponibile però solo per i possessori della Year One Edition e Supreme Edition. 

Un comparto tecnico alternato

A livello grafico il titolo mostrerà gli artigli con un buon comparto grafico che metterà in luce la fisica e i vari elementi poligonali del gioco, tuttavia è dal punto di vista tecnico che non convince.

Durante le mie prove, ho riscontrato un calo di frame ad intervalli costanti, come se il titolo faticasse a mantenere quei dettagli a schermo, rallentando ogni due secondi, e risultando in una esperienza sicuramente non eccellente. Sfarfallii di textures e pop-up di oggetti frequenti sono da aspettarsi, ma in generale il titolo permette comunque una buona giocabilità, anche se non eccellente.

Dal punto di vista della colonna sonora, c’è ben poco da dire, essendo questa molto generica e quasi del tutto assente, favorendo invece dei buoni effetti sonori ambientali e meccanici, dedicando tutta l’attenzione sul veicolo. I pochi temi ascoltati, durante alcuni menù o in fasi di gioco, sono estremamente vaghi e abbastanza anonimi, senza nessuna traccia che sia degna di nota.

Ottima invece la fisica di gioco, cuore pulsante di questo simulatore, che farà diventare un incubo qualsiasi salita o terreno scostato, generando una sfida costante al giocatore, nonostante a volte questa possa sembrare eccessiva. Da citare anche il supporto per i volanti, permettendo al giocatore di utilizzare il proprio, così da rendere il tutto il più realistico possibile.

Riassumendo

In conclusione, Expeditions: A MudRunner Game è un eccellente simulatore di fuoristrada con una strana tematica scientifica di fondo, che tuttavia serve solo per giustificare le esplorazioni. Grazie alla sua fisica realistica e alle possibilità garantite dal gameplay, il gioco diletta il giocatore con mappe dai percorsi ostici che presentano la vera e propria sfida del titolo, richiedendo una abilità crescente nell’uso stesso del fuoristrada e dei suoi gadgets per riuscire a completare il livello in corso. Probabilmente non adatto a tutti per via di una complessità generica ed intrinseca del titolo, e come già menzionato i menù di gioco in preparazione di ogni spedizione sono effettivamente tediosi e inutilmente complessi, ma capisco la scelta del team di crearli in questo modo per garantire una fase di preparazione sufficiente.