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Recensione Everybody 1-2-Switch

di: Marco Licandro

Everybody 1-2-Switch è il seguito ufficiale di 1-2-Switch, titolo di casa Nintendo rilasciato al lancio della Switch. Così come il primo della serie, continua l’idea di party game fornendo giochi da gruppo atti a far ridere e divertire, ma espandendosi a gruppi numerosi di persone, intrattenendo fino ad 8 giocatori se forniti di controller Joy-Con, e fino a 100 giocatori ognuno con il proprio smartphone. Vediamo quindi insieme come si comporta.

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Da tech-demo a party game

Che il primo 1-2-Switch fosse praticamente una tech-demo, ce ne siamo accorti sin da subito. Una sorta di Wii Sport, benché questa volta non incluso con la console, e venduto a parte, fattore che sicuramente ha influenzato non positivamente il suo successo, essendo questo una serie di minigiochi brevi ed atti a mostrare l’utilizzo dei nuovi controller Nintendo, ma non così divertenti da permettere ripetute sessioni di gioco.

Everybody 1-2-Switch fa esattamente lo stesso, riproponendo in parte lo stesso stile del primo, seppur non innovando molto in termini di minigiochi, ma si apre ad un pubblico più numeroso. In più, sulla falsariga dei giochi PlayLink di PlayStation, conduce i giocatori per tutta la durata del party game, con un presentatore con la testa di cavallo che ci illustrerà le regole e aiuterà a formare le squadre, nonché provare a mantenere alto l’interesse.

Sin da subito sarà molto semplice capire il funzionamento e seguire le regole di gioco, visto che il presentatore ci chiederà immediatamente se vogliamo giocare con i Joy-Con o con lo smartphone, illustrandoci il massimo numero di giocatori per ognuna delle modalità, e successivamente chiedendoci quanti giocatori vorranno partecipare. Ognuno di essi potrà avere un avatar generato casualmente, e aggiungere il proprio nome. Giocando con smartphone le possibilità si ampliano, permettendo anche l’upload del proprio viso o di una immagine preferita, nonché la facoltà di inviare a schermo reazioni o testi anonimi che scorreranno rapidamente prima dell’inizio della partita.

Un entusiasmo fuori luogo

Il presentatore è il tipico leader entusiasta, e parecchio su di giri, che sembra essere felice di qualsiasi cosa accada, anche se si tratta solamente di doversi dividere a squadre, o di vincere un mini gioco dove dovremo agitare a tempo le mani. La sua iper-felicità è poco contagiosa, e quasi fastidiosa, in particolare se comparata con i ritmi di gioco: fin troppo lenti per un pubblico di poche persone riunite di fronte alla tv, ma probabilmente più adatto per grandi gruppi dove la concentrazione è difficile da mantenere, e ognuno si ritrova a chiacchierare dopo ogni round.

Una volta che le squadre verranno assegnate, ed ognuna divisa ad un lato dello schermo (che ricordiamo può anche essere la stessa Nintendo Switch essendo questa portatile), ci verrà chiesto per quanto tempo vorremo giocare. Ci saranno sessioni relativamente brevi di all’incirca 20 minuti, ma anche di un’ora. È un po’ strano dover scegliere sin da subito per quanto tempo vorremo giocare, ma sicuramente è più semplice selezionarlo sin dall’inizio nel caso avessimo degli orari ben pianificati, ad esempio dopo il taglio della torta e prima che inizi la disco! Everybody 1-2-Switch sembra proprio essere strutturato per funzionare nei party con molte persone, risultando sicuramente lento per quelli più ridotti dove le persone vogliono subito passare da un gioco all’altro.

Ad ogni minigioco, una voce spiegherà le regole, come utilizzare i Joy-Con, e ci permetterà di effettuare alcune prove così da capire il funzionamento, dopodiché inizia la sfida.

I giochi disponibili saranno 17, molti meno dei 28 del precedente, e sicuramente meno innovativi, o interessanti, già che nessuno di questi utilizzerà in maniera ingegnosa i controller Nintendo. Cinque di questi titoli saranno esclusivi per Joy-Con, mentre quattro saranno esclusivi per smartphone, avendo quest’ultimo uno schermo separato che permette funzionalità esclusive. Tutti gli altri saranno usufruibili da entrambe le modalità, quindi è importante saperlo in quanto i giochi disponibili si ridurranno al momento di scegliere il metodo di controllo.

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Less, and the same

Vi saranno vari giochi, benché poco ispirati, che richiamano in qualche modo quanto visto nel precedente titolo. Baloons ad esempio chiederà di gonfiare dei palloni con forme diverse, avvertendoci di non farli scoppiare, e aiutandoci con una griglia che dovremo prendere da riferimento. Questo è molto simile a Soda Shake, che anche’esso richiedeva agitare il Joy-Con e capire quando fermarsi. Altri giochi simili includono Samurai Sword Fight anche’sso simile a quanto già visto in Samurai Training, o appunto Sword Fight. La squadra che vince la partita prende un punto, e bisogna arrivare ad un numero di punti prestabilito a inizio partita affinché la squadra venga premiata vincitrice. È possibile pareggiare, nonché questo sia difficile che accada, anche per via del voluto funzionamento del gioco, che spesso non sembrerà rispondere come si deve ai comandi, nonostante questi vengano fatti in estremo sincrono: ho infatti effettuato prove muovendo due Joy-Con da solo, e il gioco incitava casualmente un giocatore o l’altro a fare attenzione al ritmo, o avvantaggiando uno per poi farlo retrocedere, benché i movimenti fossero assolutamente identici. Stratagemma sicuramente ottimo per creare suspance, ma non proprio corretto visto che vincere o perdere a questo punto non dipende dalla bravura di chi vi gioca.

Alcuni giochi sono sicuramente unici come Joy-Con Hide & Seek, che vedrà una squadra nascondere un Joy-Con, e l’altra cercare di trovarlo basandosi sulla sola vibrazione di quest’ultimo. Su Smartphone ho trovato divertente Color Shoot, che ha accesso alla camera del telefono, e richiederà di trovare un oggetto con il colore più simile a quello mostrato a schermo, e fotografarlo così da ricevere una valutazione in punti. 

Lost in Technology

Ovviamente, giocare in molti significa che sorgeranno problemi dovuti alla natura intrinseca della tecnologia, che vedrà numerose persone connesse allo stesso Wi-Fi, e utilizzando browsers, smartphones, e hardware differenti, che influiscono sicuramente sulle prestazioni della partita.

Avendo un telefono Android datato, ed un iPhone di ultima generazione, i problemi sono sorti già nel connettersi alla partita. Il gioco presenterà un QR code a schermo da scansionare, così come un sito di Nintendo apposito nel caso il telefono non abbia uno scanner di codici QR. Entrambi i browsers hanno permesso l’accesso alla partita, ma durante i giochi ho notato come il telefono datato Android fosse molto più sincronizzato rispetto all’ultimo iPhone, permettendo un vantaggio eccessivo. Se un titolo richiedesse una tecnologia non presente nei telefoni delle persone, come ad esempio il giroscopio, il mini-gioco verrà automaticamente interrotto, generando un pareggio anziché saltando semplicemente al gioco successivo. Possono sorgere anche problemi di connessione forzando un caricamento della pagina sul navigatore, senza che però il gioco venga messo in pausa.

In teoria i giochi su smartphone dovrebbero essere più interessanti ed interattivi, grazie al touch screen e le possibilità che i browser moderni offrono, ma questi vengono utilizzati ad esempio per giochi trivia, rispondendo vero o falso a domande impossibili come “il pigiama lo indossi quando vai a dormire?”, o “L’opposto a Nord è Est?”. O ancora il gioco del Bingo, dove dovremo semplicemente marcare il numero uscito sulla tabella del nostro telefono, calcolando che questo ruoti rapidamente e possa essere selezionato dalle squadre tentando di far uscire il numero mancante forzatamente (e spesso azzeccando), così da vincere la partita. Se fin qui avete quindi dubbi sull’effettivo divertimento e innovazione proposti dai mini-giochi previsti, meglio quindi non citare Auction, dove dovremo scommettere soldi in un’asta…

In conclusione

Everybody 1-2-Switch fa diciamo il suo dovere, intrattenendo un pubblico anche vasto di persone, ma lo fa con un livello intellettivo tarato verso il basso, e con ritmi molto lenti, risultando in una serie di mini-giochi poco ispirati e ripetitivi già dopo aver giocato una sola volta, e ostentando una felicità e una energia che non corrispondono a quanto offerto dal titolo. La lentezza, ma soprattutto la qualità videoludica dei titoli, fa si che la gente giochi più per noia che per effettivo divertimento, mancando completamente il punto di un party-game che dovrebbe far sorridere, intrattenere, e giocare con i suoi partecipanti mantenendo alto l’interesse. La qualità generale dei mini-giochi, nonché la loro quantità, lasciano quindi a desiderare, e dopo averci messo mano capiamo quindi la motivazione nel rilasciare questo titolo in sordina, essendo infatti uscito con un marketing praticamente nullo, e venduto a prezzo budget. Probabilmente consigliato per gruppi di bambini, ma non certamente adatto ad adulti, che vorranno invece spendere i propri risparmi altrove.