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Recensione EVE: Gunjack

di: Simone Cantini

Quello di EVE è un universo davvero sconfinato, ricco di storie da raccontare e personaggi da scoprire e che, almeno su console, si è apprestato a vivere una seconda giovinezza grazie all’apporto del PlayStation VR. A EVE: Valkyrie, già trattato poche settimane fa proprio su questi schermi, si accompagna anche una digressione più contenuta, ma anche decisamente immediata e sfacciatamente divertente. Sto parlando di EVE: Gunjack che, pur non aggiungendo niente all’universo creato da CCP Games, rappresenta un passatempo mordi e fuggi che ben si sposa con il visore Sony.

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Gotta blast’em all!

Così come avvenuto per il suo fratello maggiore, anche EVE: Gunjack non fa niente per sfruttare il mondo di gioco in cui è ambientato, riducendo ancor più ai minimi termini la ricchezza narrativa che fa da contorno alla pura azione: noi impersoneremo letteralmente Eight, un taciturno individuo posto ai controlli di una torretta difensiva ospitata su di una struttura di trivellazione. Il nostro compito, ovviamente, sarà quello di difendere il mezzo dagli attacchi delle forze ostili che andranno di volta in volta a riempire l’orizzonte, il tutto all’interno di 20 differenti missioni dalla difficoltà crescente. Per farlo potremo contare sulla nostra fida mitragliatrice, che controlleremo attraverso il movimento della testa in maniera quanto mai reattiva e precisa. Ovviamente giungeranno in nostro soccorso alcuni power up temporanei, ottenibili distruggendo determinate navicelle, che ci consentiranno di utilizzare missili a ricerca, devastanti raggi laser, smart bomb e via discorrendo. Va da sé che la struttura ludica non gode di un’eccessiva profondità, scegliendo di puntare forte unicamente su di un gameplay di stampo puramente arcade. Abbandonata sin dal principio qualsiasi velleità narrativa, il nucleo portante ruoterà tutto attorno al raggiungimento del più alto punteggio possibile e dall’ottenimento delle tre fatidiche stelle presenti in ogni stage. Queste, oltre a rappresentare un piccolo motivo di orgoglio personale, serviranno anche per accedere ai livelli più avanzati che, difatti, saranno resi disponibilii in maniera proporzionale al loro accumulo. Tra sciami di veloci navicelle, una coppia di livelli bonus ed un paio di boss battle, arrivare alla fine di EVE: Gunjack non richiederà uno sforzo temporale corposo, ma dato il prezzo davvero contenuto a cui il titolo è proposto siamo in linea con l’esborso dovuto. E allora perché acquistarlo? Beh, data la sua natura fortemente old school il motivo principale risiederà nella voglia di scalare le classifiche online, moderna eredità degli high score presenti nei vecchi cabinati. Dato, comunque, l’indubbio coinvolgimento garantito dal PlayStation VR, unito ad una giocabilità di tutto rispetto, EVE: Gunjack è il titolo da spolverare quando si ha semplicemente voglia di un po’ di azione scacciapensieri.

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Minacce anonime

Potendo contare su di un campo visivo fortemente limitato, la realizzazione tecnica di EVE: Gunjack  si attesta su livelli più che discreti. La modellazione complessiva della nostra cabina di pilotaggio e dell’hangar di partenza è quanto mai pregevole, in linea con la qualità apprezzata in Valkyrie. Peccato per il design complessivo dei velivoli avversari decisamente anonimo e la staticità dell’ambiente che caratterizza i vari stage. Nella norma il comparto audio, senza infamia e senza lode sia per ciò che concerne l’effettistica generale ed il voice over in lingua inglese.

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EVE: Gunjack è un titolo leggero, sia nella sostanza che nel prezzo, ma proprio per questo meritevole di attenzione. Non godrà di una profondità ludica memorabile, ma questi limiti sono abilmente mascherati da una giocabilità immediata e convincente. Se siete in cerca di un interessante passatempo, siete cultori dell’high score e cercate anche un titolo gradevole da vedere, EVE: Gunjack potrebbe rivelarsi una simpatica sorpresa, anche se un filo ripetitiva.