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Recensione EA Sports FC 24

di: Luca Saati

Non mi definisco certo un nostalgico, anzi, sono uno che accetta il cambiamento e comprende determinate dinamiche commerciali che sono praticamente all’ordine del giorno di questi tempi. Tuttavia devo ammettere che vedere quest’anno sulla mia console il nome EA Sports FC 24 e non più FIFA 24 (che quest’anno avrebbe celebrato insieme a me 30 anni) mi ha lasciato un attimo spiazzato. Inizia una nuova era del calcio videoludico?

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Squadra che vince non si cambia

La risposta alla domanda posta qua sopra ve la diamo subito ed è un sonoro no. Scendere sul campo di gioco in EA Sports FC 24 trasmette le medesime sensazioni dello scorso anno.Nel passaggio da un capitolo all’altro mi è sempre capitato di sentirmi un po’ spaesato sulle prime per abituarmi al nuovo feeling, mentre quest’anno tutto è avvenuto in modo molto più naturale. Questa naturalezza non dovrebbe essere un problema, almeno teoricamente, ma nasconde sotto di sé la mancanza di vere e proprie novità di gameplay tali da giustificare il passaggio al nuovo capitolo.

Certo a un’analisi più attenta le migliorie si notano e ruotano tutte attorno all’HyperMotionV. Questa tecnologia ha consentito di registrare i dati volumetrici di oltre 180 partite e di tradurli in formato videoludico che, in combinazione con l’IA simulativa e il Machine Learning, restituiscono una fluidità e una dinamicità delle animazioni migliori rispetto al precedente capitolo.

Animazioni che hanno contribuito anche a un nuovo sistema di protezione della palla molto più fisico che in passato. Se fino a FIFA 23 bastava tenere premuto il grilletto sinistro per attivare le animazioni di protezione della sfera, adesso il sistema è stato arricchito da nuove animazioni attivabili mediante la pressione simultanea dei due grilletti che consentono a un giocatore di spingere l’avversario rivelandosi particolarmente utile nello stretto o nella creazione di varchi per l’inserimento dei compagni. Questo rende il gameplay un po’ più fisico rallentando in minimissima parte il ritmo di gioco nei momenti opportuni.

La fase offensiva è poi quella che ha giovato di tutta una serie di nuove introduzioni tra passaggi precisi da effettuare combinando grilletti e dorsali con i tasti frontali, lo scatto controllato (una via di mezzo tra lo scatto e il movimento semplice con la sola levetta sinistra) con il tasto R1 e tutta una serie di animazioni per il dribbling e il controllo di palla. In difesa è da sottolineare l’introduzione del contrasto di spalla con il tasto A su Xbox (X su Playstation), insieme a nuove animazioni e una maggiore efficacia dei movimenti difensivi. Discorso simile anche per il portiere ora più efficace.

Il problema di tutta questa pletora di nuove mosse è che per alcune è richiesta una combinazione di tasti così astruse e poco intuitive da far invidia a un picchiaduro, di conseguenza mi capita di perdermi nel pensare a quale combinazione sfruttare lasciandomi quindi sfuggire l’occasione per fare gol. Tutte queste combinazioni di tasti stanno facendo perdere quell’immediatezza e accessibilità che ha sempre contraddistinto i videogiochi di calcio in favore di una profondità solo effimera. Io stesso che mi reputo un giocatore piuttosto navigato con la serie (tra FIFA e PES credo di poter vantare 25 anni di esperienza) inizio a fare una certa fatica col tenere a mente tutte le aggiunte e mi rendo conto che chi si avvicina oggi alla serie potrebbe trovarsi con non poche difficoltà ad approcciarsi al calcio virtuale. In breve tempo finisco con il lasciar stare tutte queste le nuove combinazioni di tasti, per giocare come ho sempre fatto. Forse  per la serie è arrivato il momento di fare un passo indietro e concentrarsi sulla semplicità di esecuzione piuttosto che incasinare ulteriormente il moveset.

Dulcis in fundo nelle novità di gameplay abbiamo gli Stili di Gioco frutto di una collaborazione con Opta. In pratica i Top Player del calcio mondiale hanno delle abilità speciali passive che rispecchiano le loro capacità uniche nel mondo reale. L’intento di questo sistema è di dare ai giocatori un’identità ben definita, ma sul lungo periodo c’è il rischio che online possano rompere il gameplay con la community che imparerà col tempo ad abusarne.

EA Sports FC 24 sfrutta come sempre il Frostbite Engine di Electronic Arts. Non ci sono passi in avanti notevoli rispetto al precedente capitolo, ma il tutto nel suo insieme regala un comparto visivo di ottimo livello a partire dalla realizzazione degli stadi per passare alla resa del pubblico, le animazioni e i volti dei calciatori più importanti. Anche i volti dei giocatori che possiamo definire secondari sono migliorati, seppur ancora distanti come cura da quella dei top player. L’atmosfera televisiva viene sempre enfatizzata da una regia sempre impeccabile e da delle grafiche che variano in base alla competizione e che spesso induciano sulle statistiche dei singoli calciatori. L’audio alterna ottime cose come i cori del pubblico e le musiche, a una telecronaca ripetitiva del duo Pardo Adani praticamente uguale allo scorso anno.

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Carriera tecnico

La carriera dell’allenatore è stata aggiornata con due novità che vanno a braccetto: l’idea tattica e i preparatori. In pratica è possibile scegliere tra sette differenti idee tattiche (gioco sulle ali, tiki taka, contropiede, ecc) che determinano la filosofia di gioco della squadra. I giocatori a loro volta avranno le loro preferenze e nella ricerca sul mercato è possibile impostare anche questo nuovo parametro.

I preparatori contribuiscono non solo a far rendere al meglio l’idea tattica, ma anche alla crescita dei giocatori. In pratica all’inizio di ogni stagione è possibile ingaggiare un determinato numero di preparatori che possono aumentare in base al livello del club e se si conseguono determinati obiettivi. I preparatori hanno un livello di affinità con l’idea tattica che va da bronzo a oro che col tempo può migliorare rendendoli più esperti. Più è alta la loro esperienza con l’idea tattica e maggiori bonus alle statistiche ottengono i calciatori.

Altro elemento da tenere in considerazione dei preparatori è anche il livello di preparazione (scusate la ripetizione) in base al ruolo con una classificazione da 1 a 5 stelline. Ciascun reparto ha un livello consigliato di stelle totali da raggiungere che varia in base al numero di giocatori tra la rosa e il vivaio. Ad esempio se il Centrocampo ha un livello consigliato di 15 stelle converrà assumere 3 preparatori con 5 stelle (o 5 da 3 stelle se abbonda lo spazio) per quel reparto così da massimizzare la crescita dei centrocampisti della squadra. I preparatori possono essere spostati liberamente da un reparto all’altro, così come è possibile licenziarli per far spazio magari ad altri più abili.

Infine abbiamo i programmi di allenamento che se sfruttati al meglio consentono di tenere sempre al top la forma della squadra. Ci sono cinque programmi di allenamento: ai due estremi abbiamo quello focalizzati sulle prestazioni e dall’altra quello sull’energia, con gli altri tre che rappresentano le varie vie intermedie. Decidere di dare priorità a un programma rispetto ad un altro dipende sostanzialmente dal calendario. Ad esempio con partite ogni tre giorni ho preferito impostare un programma sull’energia così da avere una rosa pronta ad affrontare un calendario così fitto, mentre con un calendario più tranquillo conviene concentrarsi sulle prestazioni che migliora la lucidità. Un programma di allenamento ben impostato, in combinazione con i già citati preparatori, massimizza le statistiche dei giocatori.

Queste novità funzionano e ben si integrano con una Carriera tecnico ormai ben rodata che per l’occasione è stata anche allagerita di alcuni sistemi che spezzettavamo troppo l’avanzamento come gli allenamenti sottoforma di sfide abilità, adesso relegati al pre-partita per ottenere ulteriori bonus passivi e totalmente opzionali. E a proposito di pre-partira ora è possibile consultare un esaustivo report sugli avversari in cui ci viene illustrato lo stile di gioco, i giocatori più pericolosi e la condizione nelle ultime 5 partite. E poi ci sono piccole aggiunte meno funzionali, ma utili al contesto come la partnership con il Pallone d’Oro e nuove cutscene.

Carriera giocatore

Meno novità nella Carriera giocatore che purtroppo si conferma come la più debole dell’offerta singleplayer di EA Sports FC 24. La principale novità vede l’introduzione dell’Agente con cui impostare una strada da seguire stagione dopo stagione. All’inizio di ogni stagione si sceglie una squadra desiderata come tappa successiva della carriera, in base al prestigio del club scelto il gioco propone una serie di obiettivi che se completati spingeranno il club a ingaggiarti.

L’agente qui funge da consigliere che valuterà la squadra desiderata e, se punti troppo in alto, ti consiglierà un club intermedio che può fare da ponte tra la tua squadra attuale e quella desiderata. Ma nel corso della stagione l’agente propone nuove opportunità in base alle prestazioni in campo con l’obiettivo di migliorare il percorso del suo assistito.

L’altra aggiunta rilevante riguarda l’introduzione dei già citati Stili di Gioco che rendono il proprio alterego ancora più personalizzabile. Raggiunto ognuno dei 7 livelli di personalità, è possibile assegnare uno stile di gioco che dipenderanno da come sono stati distribuiti i punti tra le varie personalità. Con l’ultimo livello di personalità si può sbloccare uno Stile di gioco+, ovvero una versione superiore e più potente di uno Stile di gioco già assegnato.

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Ultimate Team

Cambia il nome del gioco, ma non cambia ovviamente il nome e l’idea che ruota attorno a Ultimate Team, la modalità che ormai la fa da padrone nei videogiochi a marchio EA Sports.

La prima introduzione degna di nota è quella che più ha fatto discutere nei mesi che hanno preceduto il lancio, ovvero il calcio femminile che porta così il numero di stelle a circa 1600 tra calciatori e calciatrici. Si perché in Ultimate Team il calcio femminile non fa parte di una modalità a parte, ma si integra uniformemente all’esperienza già ben nota permettendo così di creare squadre miste senza ripercussioni sull’intesa che segue le regole che già conosciamo. L’aggiunta delle calciatrici in Ultimate Team non l’ho trovata fuori contesto, ma perfettamente in linea con l’idea che ruota da anni attorno a questa modalità, ovvero quello di una sorta di Fantacalcio in cui costruire la squadra dei sogni. Considerando poi che nel gameplay vero e proprio Ultimate Team si comporta sempre come una scheggia impazzita che abbandona le velleità simulative in favora di un’anima decisamente più arcade (l’intesa influisce fortemente su tutto ciò) e vi renderete conto che avere una squadra tutta femminile non porterà nessuna differenza rispetto a una maschile, dato che il fattore determinante sono sempre le statistiche dei singoli calciatori/calciatrici.

L’altra novità rilevante di Ultimate Team si chiama Evoluzioni che consente semplicemente di migliorare il livello della carta di un calciatore/calciatrice e di personalizzarla ulteriormente aggiungendo mosse abilità, il livello di intensità, potenziare il piede debole e così via. Per far salire di livello le carte si devono completare una serie di sfide dalla difficoltà variabile. L’aggiunta di questa meccanica può rivelarsi sicuramente utile sul lungo periodo, specie se consideriamo che gli sviluppatori aggiungeranno nuove Evoluzioni con i futuri aggiornamenti. Peccato però che il team di sviluppo non abbia fatto altro per svecchiare la struttura delle competizioni che anno dopo anno si presentano sempre nel medesimo format.

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Club e Volta Football

Pro Club non esiste più, o meglio il nome non esiste dato che è stato cambiato in un semplice Club. Il cambio di nome comunque non cela sotto la scocca moltissime novità ad eccezione di una piccola ristrutturazione della competizione con il Campionato della durata di circa 6 settimane che porterà eventualmente ai Playoff per salire di Divisione. Volta Football, che va a braccetto con Club, si presenta invece nella medesima forma dello scorso anno.

Commento finale

EA Sports FC 24 non è quella rivoluzione che era lecito aspettarsi con il cambio di nome, ma un FIFA 23 con una reskin nel nome e nelle grafiche dei menù, e con novità risicate in tutte le parti che lo compongono. Il gameplay, al netto di qualche aggiunta, è quello di sempre: realistico e soddisfacente offline, una scheggia impazzita online. Ultimate Team non cambia la forma, Club e Volta sono messi lì in un angolino in disparte; solo la Carriera ha fatto qualche passo in avanti in termini di fruizione e di ritmo. Il vero problema di EA Sports FC 24 è quello di un qualsiasi videogioco sportivo al giorno d’oggi: fatica a giustificare il biglietto d’ingresso annuale di 80 euro.