
Recensione EA Sports F1 25
di: Francesco PellizzariLa stagione 2025 di Formula 1 è oramai entrata nel vivo, con le McLaren dominatrici come non accadeva da oltre vent’anni, e un Verstappen che, nonostante il calo della Red Bull, cerca di contenere l’ascesa delle “papaya”. In questo scenario incerto e inaspettato, troviamo una Ferrari che arranca, tentando di galleggiare nella parte alta della classifica. Per i fedeli sostenitori del Cavallino Rampante, gli ultimi anni sono stati pregni di sogni e speranze puntualmente disattese. Gli appassionati della massima categoria a ruote scoperte ricordano bene che gli ultimi trionfi della casa di Maranello risalgono al titolo piloti di “iceman” Kimi Räikkönen nel 2007 e a quello costruttori dell’anno successivo. Tanto, troppo tempo per chi sogna di rivedere la Rossa sul gradino più alto, in attesa quasi messianica di un ritorno al vertice. Visti gli ultimi deludenti risultati nel motorsport reale, EA Sports e Codemasters, con la loro ultima iterazione videoludica, ci offrono la possibilità di riscrivere la storia della Formula 1. Ovviamente, nulla vieta a chi non tifa Ferrari di indossare virtualmente tuta e casco del proprio pilota preferito. Scopriamo insieme cosa ha da offrire EA Sports F1 25.

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Tante novità quest’anno
Il titolo annuale dedicato al mondo della Formula 1 propone una quantità notevole di contenuti, tra cui segnaliamo il ritorno della modalità Breaking Point. In questa sorta di modalità storia, il giocatore è chiamato a vivere in prima persona i conflitti sportivi e le tensioni personali che attraversano la scuderia immaginaria Konnersport. Ritroveremo i personaggi introdotti nel precedente capitolo e assisteremo a una vera e propria soap opera in salsa motorsport, quasi fosse una serie TV. Nel corso delle circa dieci ore richieste per completarla, gareggeremo attraverso le stagioni 2024 e 2025 affrontando una serie di sfide differenti, a seconda del pilota controllato in ciascun capitolo. Oltre alla componente più dinamica legata alla guida, ci troveremo a prendere decisioni manageriali nei panni del team principal, che influenzeranno la fama della scuderia e sbloccheranno opzioni aggiuntive durante le interviste post gara. Sin dall’inizio, potremo scegliere tra quattro livelli di difficoltà per adattare il livello di sfida alle nostre abilità, sia con joypad che con volante.
Le situazioni proposte risultano varie e stimolanti, offrendo un buon bilanciamento tra gameplay e narrativa. Tuttavia, ciò che ci ha convinto meno è proprio la trama di contorno. Incentrata prevalentemente sulla crisi interna della famiglia proprietaria del team, risulta poco incisiva e non riesce davvero a coinvolgere. Un’occasione sprecata, perché con una maggiore attenzione alla rivalità tra i due piloti e alle dinamiche interne al paddock si sarebbe potuto ottenere qualcosa di più profondo e memorabile.
La rivoluzione della modalità “My Team”
Nel panorama delle simulazioni di Formula 1, My Team ha rappresentato fin dalla sua introduzione un punto di forza della serie EA/Codemasters, riuscendo a coniugare la gestione di una scuderia con il brivido della pista. In EA Sports F1 25, però, questa modalità cambia pelle in modo netto e quasi radicale: addio al pilota proprietario, benvenuto al vero team principal. A cambiare è stato anche il nome della modalità, ora ribattezzata in “Carriera Scuderia”. La scelta di rimuovere completamente l’aspetto del pilota fondatore per spingere il giocatore verso un ruolo puramente gestionale rappresenta uno degli scostamenti più significativi degli ultimi anni. Non si è più solo al volante della propria creatura: ora si è dietro la scrivania, nel cuore pulsante del team, responsabili delle strategie, delle dinamiche interne, delle relazioni pubbliche e dello sviluppo tecnico. Questo spostamento concettuale non è solo estetico: cambia profondamente il modo in cui ci si rapporta con la squadra e l’intero ecosistema di F1.La nuova struttura organizzativa è divisa in tre aree fondamentali: Ingegneria, Società e Personale. Ognuna ha un impatto tangibile e distinto sull’andamento della scuderia.

- Ingegneria gestisce lo sviluppo tecnico dell’auto, ora suddiviso in ricerca e fabbricazione. Gli aggiornamenti non arrivano più in automatico: vanno prima studiati e poi prodotti, decidendo addirittura per quale delle due vetture. Questo introduce dilemmi interessanti: favorire il primo pilota per vincere più gare, o mantenere un equilibrio interno per non rompere la chimica della squadra.
- Società si occupa della gestione finanziaria e dei rapporti con gli sponsor. I contratti sono diventati dinamici, influenzati dalla reputazione, dalla storia e dai risultati ottenuti. Il sistema premia la stabilità: una relazione duratura con uno sponsor non solo porta più fondi, ma anche personalizzazioni estetiche e bonus extra.
- Personale, infine, abbraccia la gestione dei piloti e dello staff. Le trattative contrattuali si fanno faccia a faccia, con la possibilità di negoziare obiettivi, clausole e budget. Ma attenzione: le fughe di notizie possono rovinare un accordo. Inoltre, la composizione e la dimensione dello staff incidono direttamente su efficienza e costi, richiedendo un’attenta pianificazione. Una novità interessante è il Fan Rating, un indice che misura la popolarità della scuderia nel mondo mediatico. Vincere gare, superare rivalità, completare obiettivi: tutto contribuisce ad accrescere la reputazione del team, con ripercussioni concrete in termini di sponsorizzazioni, contratti e persino performance interne. Un’idea azzeccata che lega il successo sportivo a quello commerciale. Uno degli aspetti più sorprendenti è la trasformazione del quartier generale: non più un menu animato, ma un vero ambiente tridimensionale interattivo. Qui il team principal si muove tra i reparti, incontra i responsabili e riceve aggiornamenti. Ogni reparto è gestito da un “capo” che guida il giocatore con consigli e briefing, rendendo l’esperienza più immersiva e narrativa. L’HQ evolve nel tempo: cresce, si arricchisce di dettagli e riflette visivamente i progressi del team.

Il giocatore non gestisce solo la squadra, ma sviluppa anche sé stesso. Accumulando esperienza, è possibile sbloccare perk gestionali che migliorano l’efficienza dei reparti o forniscono vantaggi strategici. Questo sistema, ispirato ai giochi di ruolo, aggiunge profondità alla carriera, trasformandola in un vero percorso evolutivo. Non manca però la componente prettamente più coinvolgente, ovvero quella di sedere all’interno dell’abitacolo di una delle due vetture e guidare per i diversi weekend di gara proposti. Se questa scelta sembra cozzare e “rompere” un po’ la magia di una visione puramente manageriale della squadra, fa da contraltare al continuo prestare attenzione ai bisogni della scuderia, gestione risorse, ricerca e sviluppo di nuove tecnologie e via dicendo. Possiamo considerarlo una sorta di cooling break durante i match più caldi di calcio.

Non solo team principal
Se la componente manageriale del titolo non dovesse incontrare le vostre preferenze, non preoccupatevi: EA Sports F1 25 propone ancora la consolidata modalità Carriera Pilota, nella quale potrete vestire i panni di uno dei piloti ufficiali del campionato o crearne uno completamente personalizzato. L’obiettivo sarà quello di scalare le classifiche e lottare per il titolo mondiale, affrontando stagione dopo stagione l’intero calendario di Formula 1. La struttura ludica di questa modalità non ha subito modifiche sostanziali rispetto all’edizione precedente, mantenendo intatti i principali parametri di personalizzazione. Il giocatore ha la possibilità di regolare a piacimento i livelli di simulazione, la severità delle penalità inflitte dalla direzione gara, la durata dei Gran Premi, nonché la struttura dei weekend di gara, comprendente sessioni di prove libere, qualifiche e gara.

A fungere da cuore pulsante dell’offerta contenutistica torna anche la modalità F1 World, una sorta di hub centrale dal quale accedere a una vasta gamma di attività. Qui è possibile cimentarsi in sfide per giocatore singolo o multiplayer, creare Gran Premi personalizzati oppure tentare di registrare tempi record su tracciati a scelta libera. Il completamento delle varie attività consente di ottenere componenti e potenziamenti da applicare alla propria monoposto, allo scopo di migliorarne le prestazioni tecniche complessive, intervenendo su elementi come l’aerodinamica, il motore o l’assetto.Una piacevole novità è rappresentata dagli eventi Invitational, che ci hanno sorpreso positivamente: si tratta di competizioni cooperative che permettono di unire le forze con altri giocatori online per fronteggiare squadre guidate dall’intelligenza artificiale. Il superamento di queste sfide consente di ottenere punti risorsa e crediti da investire nell’upgrade della vettura.Le attività proposte da F1 World vengono aggiornate con regolarità e varietà, configurando questa modalità come una sorta di “game as a service” in continua evoluzione. Questo approccio garantisce un’esperienza fresca e dinamica, con contenuti sempre nuovi e incentivi costanti a tornare in pista, che si tratti di eventi limitati, prove settimanali o sfide ad alto coefficiente di difficoltà. Segnaliamo inoltre un editor livree molto più flessibile ed user-friendly, in grado di modificare gli posizionamenti dei vari sponsor in maniera piuttosto semplice e intuitiva.

Migliorie varie
Un’importante novità tecnica introdotta in EA Sports F1 25 riguarda l’impiego, della tecnologia Lidar (Light Detection and Ranging), utilizzata per mappare con altissima precisione i tracciati reali e restituirli in gioco con un livello di fedeltà senza precedenti. Sebbene già nel precedente capitolo alcuni circuiti avessero beneficiato di un rinnovamento visivo, con migliorie al manto stradale e all’ambiente circostante, in questa edizione si compie un ulteriore balzo in avanti in termini di accuratezza topografica e realismo ambientale. Grazie alla scansione laser Lidar, cinque tracciati sono stati riprodotti con una precisione millimetrica rispetto alle loro controparti reali: Bahrain, Melbourne, Miami, Imola e Suzuka. Il risultato è una riproduzione fedele non solo del layout e della geometria delle curve, ma anche di ogni dettaglio rilevante del circuito: dai dossi invisibili a occhio nudo ma percepibili al volante, alle barriere di sicurezza, ai cartelloni pubblicitari fino alla vegetazione e alla disposizione degli alberi ai lati del tracciato. Il colpo d’occhio è immediatamente appagante e, per i puristi della simulazione, si traduce in una esperienza di guida immersiva e altamente verosimile.
Ma le innovazioni tecniche non si fermano qui. Per la prima volta, EA Sports F1 25 introduce anche la possibilità di percorrere alcuni circuiti in configurazione inversa, una feature inedita per la serie e molto apprezzata dagli appassionati in cerca di varietà. Silverstone, Red Bull Ring e Zandvoort sono stati completamente adattati a questa nuova impostazione, offrendo un doppio layout affrontabile sia in senso orario che antiorario. Non si tratta di una semplice inversione della direzione di marcia: ogni elemento è stato riadattato con cura, dai pannelli di segnalazione della frenata alle zone DRS, per mantenere coerenza simulativa e garantire che anche in questa modalità alternativa la guida rimanga realistica e credibile. L’insieme di queste novità testimonia la volontà di Codemasters di elevare il livello della simulazione automobilistica su licenza FIA, portando avanti un costante lavoro di rifinitura tecnica e arricchimento contenutistico, pur mantenendo ben salda la base collaudata su cui poggia l’intera esperienza di gioco.
Dopo le critiche rivolte al modello di guida eccessivamente semplificato del precedente capitolo, Codemasters è tornata sui propri passi, restituendo agli appassionati una fisica di guida più appagante, sfidante e convincente.Pur mantenendo salda la sua identità di Sim-Cade, ovvero una via di mezzo tra arcade e simulazione pura, EA Sports F1 25 introduce una dinamica di guida che richiede maggiore attenzione, controllo e sensibilità, soprattutto per chi decide di disattivare gli aiuti alla guida, cosa che vi consigliamo caldamente di fare dopo aver preso dimestichezza col sistema di controllo. Le fasi di ingresso e uscita di curva sono state significativamente ribilanciate, obbligandoci a gestire con più precisione la fase di staccata per evitare bloccaggi degli pneumatici e, in uscita, a dosare con attenzione l’acceleratore per evitare pattinamenti o perdite di trazione. La necessità di parzializzare il gas si fa più sentire, specie quando si cerca di sfruttare tutto il potenziale delle power unit ibride che spingono le monoposto moderne. Notevoli miglioramenti si notano anche nella gestione dell’aderenza sui cordoli, ora più realistica e influenzata sia dalla velocità che dall’angolo d’attacco. Laddove in passato alcuni cordoli si affrontavano senza particolari penalità, ora rappresentano un vero e proprio elemento di rischio: affrontarli con troppa aggressività può infatti causare perdite di controllo, destabilizzazione del posteriore o addirittura danni all’ala o al fondo vettura, con ripercussioni anche sul consumo degli pneumatici. Nel complesso, la nuova fisica restituisce una sensazione più veritiera al volante, anche se utilizzerete un joypad per pilotare le vetture. Siamo lontani da una vera e propria simulazione, ma il lavoro fatto è certamente apprezzabile.

Ego Engine, la vera power unit di gioco
Il motore di gioco Ego Engine continua a dimostrarsi versatile e solido, capace ancora oggi di garantire una resa tecnica convincente. Con EA Sports F1 25, Codemasters compie finalmente un passo atteso da tempo: l’abbandono delle console old-gen in favore di un focus esclusivo su PlayStation 5, Xbox Series X|S e PC. Una scelta che si riflette positivamente su tutto il comparto tecnico, permettendo al team di sviluppo di concentrarsi sull’ottimizzazione per hardware più performanti. Il risultato? Un comparto grafico che, pur non rivoluzionando l’esperienza visiva rispetto ai predecessori, riesce comunque a impressionare per pulizia dell’immagine, stabilità prestazionale e cura nei dettagli. Su Xbox Series X, il gioco gira in modo estremamente fluido, mantenendo un frame rate stabile a 60 fps, senza evidenti cali nemmeno nelle situazioni più concitate. I modelli poligonali delle monoposto sono, come da tradizione, riprodotti con una fedeltà quasi maniacale, rispettando proporzioni, livree e dettagli aerodinamici dei bolidi reali. Anche aspetti più marginali ma comunque importanti ricevono la dovuta attenzione: il motion capture, in particolare all’interno della modalità Braking Point, offre volti credibili e animazioni facciali realistiche, migliorando la resa cinematografica delle scene narrative. Il comparto audio si conferma altrettanto curato: le power unit delle diverse scuderie sono state campionate in modo convincente, restituendo sonorità differenti e riconoscibili a seconda del motore impiegato (Mercedes, Ferrari, Honda/Red Bull e Renault). Il doppiaggio in italiano è di buon livello, soprattutto nei dialoghi di Braking Point, con interpretazioni credibili e ben sincronizzate. Un po’ meno curati invece i messaggi radio col muretto box, talvolta privi di mordente e completamente avulsi da quello che sta accadendo in pista. La colonna sonora, come da tradizione, accompagna i menu con tracce elettroniche e orchestrali ben integrate nel contesto, senza risultare invadente.

Uno dei difetti storici della serie si ripresenta anche in EA Sports F1 25 senza particolari migliorie: l’IA continua a mostrarsi poco aggressiva, prevedibile e scarsamente dinamica. Per ottenere un minimo di sfida durante le gare, ci siamo più volte trovati costretti ad alzare l’asticella della difficoltà per ottenere un tasso di sfida adeguato alle nostre abilità. Oltre alla sfida globale, che può essere soggettiva e dipendente dalle capacità del giocatore, a deludere è la scarsa varietà comportamentale degli avversari: mancano quegli episodi inaspettati, errori, contatti, tentativi di sorpasso rischiosi che renderebbero le corse più credibili e coinvolgenti. Il comportamento in gara dell’IA resta troppo lineare, con le monoposto che tendono a seguire traiettorie perfette e regolari senza tentare manovre aggressive o imprevedibili. Il risultato è un andamento delle gare piatto e poco avvincente, privo di colpi di scena o duelli serrati. Un vero peccato, soprattutto considerando che altri racing game concorrenti sono riusciti da tempo a superare queste limitazioni, offrendo competizioni molto più vive e realistiche. Anche gli eventi come Safety Car e bandiere rosse continuano a essere rarissimi, contribuendo a una simulazione poco dinamica rispetto a quanto accade nelle vere gare di Formula 1. Un’altra mancanza che si fa sentire, è l’assenza di vetture o tracciati storici, che di certo avrebbero aumentato il coinvolgimento emotivo di tanti appassionati del motorsport.
Considerazioni finali
EA Sports F1 25 taglia il traguardo con successo, proponendo un’esperienza solida e visivamente appagante. L’adozione della tecnologia Lidar garantisce una riproduzione dei circuiti mai così fedele, mentre la rinnovata modalità Carriera Scuderia introduce nuovi elementi gestionali che aggiungono profondità e strategia alla progressione. Il titolo si arricchisce inoltre di numerose modalità, tra cui F1 World e il ritorno del racconto cinematografico di Braking Point 3, confezionando un’offerta ampia e articolata, capace di soddisfare sia i neofiti che i veterani più esigenti, purché si disponga di una connessione stabile per sfruttare al meglio tutte le funzionalità online. Non mancano tuttavia alcune note dolenti, come l’intelligenza artificiale ancora troppo prevedibile e poco reattiva, o la gestione discutibile di valutazioni e bilanciamento di alcuni piloti. Inoltre, la parziale adozione del Lidar limitata a soli cinque tracciati e qualche caricamento più lungo del previsto rappresentano piccoli inciampi che ne rallentano la corsa verso l’eccellenza. Nel complesso, però, EA Sports F1 25 convince: il modello di guida migliorato e la ricchezza contenutistica rendono il titolo Codemasters un punto di riferimento per gli amanti della Formula 1, capace di offrire adrenalina, immersione e una buona dose di realismo, senza mai dimenticare il divertimento.