Recensione Dragon Ball FighterZ
di: Gianmarco ForcellaDragon Ball FighterZ, sviluppato dalla Arc System Works e pubblicato da Bandai Namco, arriverà sugli scaffali dei vari negozi il 26 gennaio ma noi di Console-Tribe abbiamo avuto modo di poterlo provare in anteprima. Scopriamo cosa ne pensa il nostro Gianmarco “St Jimmy” Forcella, nella sua recensione!
Pericolo! L’invasione dei cloni ha inizio!
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La storia di FighterZ si colloca, presumibilmente, tra la fine dell’arco narrativo di Zamasu e quello della sopravvivenza degli universi.
Sorprendentemente, il protagonista vero e proprio non è Goku ma il giocatore stesso. Secondo la trama del nuovo titolo del franchise, difatti, la Terra è attualmente sotto attacco da un’orda di cloni, tutti i suoi protettori sono caduti a terra esamini e solamente noi, impersonificando un’anima che si insedia dentro il corpo dei vari guerrieri, possiamo risvegliarli e farli combattere.
In mezzo al marasma, si incontrano anche vecchie conoscenze della storia di Dragon Ball, come Cell, Freezer e l’Android N16 ma anche delle nuove, come l’Androide N21 (personaggio creato di proposito per questo arco narrativo).
Un nuovo mondo! Le sue meccaniche di gioco!
Per evitare pesanti spoiler sulla storia raccontata in Dragon Ball FighterZ, passiamo immediatamente a parlare delle meccaniche di gameplay.
Il gioco inizia all’interno di una lobby un po’ piccola, valida sia per l’offline playing che per l’online, in cui è possibile trovare degli isolotti in cui dialogare con alcuni NPC per accedere alle varie modalità, che sono: Replay dei combattimenti eseguiti, Storia, Allenamento, Arcade (che permette anche di sbloccare le versioni Super Saiyan Blue di Goku e Vegeta sotto certe condizioni), Negozio, Battaglia Online.
Per muoversi all’interno di questa sala sarà necessario un avatar che potrà poi essere completamente personalizzato tramite l’acquisto di nuovi oggetti al Negozio. A proposito di acquisti, in Dragon Ball FighterZ sono presenti due valute: i Zeni, ottenibili combattendo, e le Z-Coin, che si ottengono invece vendendo oggetti doppi.
La modalità Arcade, invece, si divide in due parti: la vera e propria modalità arcade, cioè il classico 1vs1 e la modalità 1vsCPU. Nel caso si scegliesse di giocare con la seconda alternativa verranno proposti diversi percorsi in cui, in base al punteggio che si ottiene da ogni battaglia, si può essere reindirizzati a nodi con battaglie sempre più difficili.
Menzione dedicata va fatta invece per la modalità Storia ed il suo facile ma complesso sistema di gioco.
Cominciamo con il parlare della mappa di gioco: quest’ultima, piuttosto che essere un open world è stata ristretta ad un semplice “tavolo da gioco”, in cui si devono compiere movimenti per arrivare alla battaglia con il boss di turno. Un’immagine, però, vale più di mille parole.
I passi che si possono effettuare sono però limitati: se si dovesse arrivare allo zero, difatti, si perderebbe la connessione con i personaggi del mondo di Dragon Ball, totalizzando, di conseguenza, un game over. È quindi necessario riflettere bene sulle azioni da eseguire.
A fornire ulteriore aiuto sulle scelte da fare, ci sono gli indicatori vicino alle icone dei vari nemici, che possono essere di tre tipi: Tutorial, Battaglia Boss e Salvataggio, nella quale è possibile salvare alcuni dei personaggi della saga per poterli poi unire alle proprie fila.
Nel viaggio per salvare il mondo, però, non si potranno utilizzare tutti i personaggi in una volta sola, si avrà invece la possibilità di formare una squadra di tre elementi, con i quali sarà possibile affinare il collegamento mano a mano che il singolo combattente aumenti di livello.
Oltre a dover scegliere quindi, con attenzione, i membri del proprio team, bisogna anche scegliere con attenzione le abilità: alcuni combattimenti possono, infatti, rilasciare delle abilità da equipaggiare per l’intero gruppo (fino ad un massimo di tre) che vanno a migliorare le caratteristiche o l’esperienza/zeni guadagnati.
Rilascia la tua aura alla massima potenza! Il combattimento a due dimensioni!
Al momento dell’annuncio, alcuni fan della saga sono rimasti abbastanza sbalorditi dall’uso delle due dimensioni per un picchiaduro di Dragon Ball: Arc System Works ha infatti continuato la strada intrapresa in Guilty Gear Xrd applicando anche a questo nuovo titolo uno splendido sistema ibrido con modelli 3D fermi su una piano bidimensionale.
L’approccio alle due dimensioni, invece, si è rivelato assolutamente positivo e piacevole: i combattenti dispongono tutti di diverse mosse da utilizzare ed una barra dell’aura condivisa da tutti. I danni inflitti possono essere di due nature: permanenti, senza possibilità di recuperare quella parte di vita tolta, o temporanei, rappresentati da una barra blu.
Si possono cambiare i combattenti anche dinamicamente, cioè mentre si sta combattendo, e potenziare, per determinati secondi, il proprio personaggio.
Insomma, un normale picchiaduro a due dimensioni, pensereste. Cos’ha allora di speciale FighterZ, tanto da apprezzarne la scelta al ritorno delle due dimensioni?
Shenron, aiutaci! Una nuova veste grafica!
Esattamente, è proprio la veste grafica quello che valorizza il gioco.
Per la prima volta nella storia dei videogiochi legati al franchise di Dragon Ball, è stato concepito un titolo che sembra esattamente il cartone animato. Ciò che si percepisce, guardando le cutscene ma soprattutto i momenti di gioco, è paragonabile alla visione di una puntata del cartone doppiata in lingua originale (di default, infatti, è impostato il doppiaggio giapponese).
Limit Breaker!
Potenzialmente, Dragon Ball FighterZ si candida ad essere uno dei migliori titoli dedicati al franchise di Dragon Ball mai sviluppati, essendo dotato, a nostro parere, di una modalità storia interessante e con dialoghi ben costruiti (quasi da far sembrare il tutto un episodio della serie), una grafica a dir poco eccezionale ed un sistema di combattimento molto soddisfacente.
Una cosa che poi alcuni fan apprezzeranno, senz’ombra di dubbio, sono le varie cutscene “easter egg” che sono state inserite quando, in modalità diverse dalla storia, si fanno combattere due personaggi che si sono realmente scontrati nella serie animata (ad esempio, Gohan vs Cell): lasciamo per i più curiosi un link YouTube.
Ci sono però due appunti che ci sentiamo di fare: la prima riguarda il modo in cui ci si può difendere nei combattimenti, che riteniamo troppo macchinoso, ed il secondo è sullo scarno roster di personaggi disponibili. Essendo stati abituati, nel corso degli anni, a roster eccezionalmente grandi, il ritrovarsi con meno di 25 guerrieri ci ha lasciato un attimo delusi.
Nonostante questi appunti, Dragon Ball FighterZ è sicuramente un titolo che deve essere presente nella collezione di chiunque, appassionanti e non del franchise.
Dopo l’ottimo tentativo di rinnovo di linfa vitale avviato con Dragon Ball Xenoverse, FighterZ continua sulla stessa scia, se non in meglio.