Recensione Digimon World: Next Order
di: Luca SaatiNonostante un calo di popolarità non di poco conto in Occidente, il brand di Digimon è ancora molto popolare in Oriente, a tal punto da spingere Bandai Namco a produrre con una certa continuità nuovi videogiochi e a rilasciarli sul nostro territorio. A un anno di distanza dall’ottimo Digimon Story: Cyber Sleuth, arriva Digimon World: Next Order disponibile solo nella versione PS4 e non nella versione PS Vita uscita in origine in Giappone. Attivate i vostri Digivice e benvenuti in Digiworld.
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La minaccia dei Machinedramon
La storia di Digimon World: Next Order inizia con un umano risucchiato nel mondo digitale che si ritrova ad affrontare una battaglia contro un enorme Machinedramon. Fortunatamente l’umano non è solo, ad affiancarlo ci sono WarGreymon e MetalGarurumon in una battaglia che svolge la funzione di tutorial per presentare al giocatore il sistema di combattimento di cui parleremo più avanti. Superato lo scontro veniamo catapultati a Floatia dove ritroviamo una vecchia conoscenza, Jijimon, che chiede il vostro aiuto per ricostruire la città e fermare l’ascesa dei Machinedramon. Il plot raccontato da Digimon World: Next order è piuttosto semplice, ma svolge il compito di intrattenere fino all’arrivo dei titoli di coda che richiederà delle tempistiche che varieranno in base al livello di difficoltà scelto e a quanto ci impiegherete a prendere dimestichezza con il sistema di gioco, tuttavia possiamo stimare in media una longevità che si assesta tra le 40 e le 50 ore per completare i cinque capitoli.
Mondo digitale
Superata la parte di tutorial ci vengono affidati due Digimon da allevare e far evolvere così da esplorare il mondo di gioco ed affrontare i pericoli che nasconde. Una volta schiuse le digiuova, le due creature si trovano al livello primario, di conseguenza bisogna passare un po’ di tempo alla città di Floatia. Inizialmente la città ha delle dimensioni molto limitate ed è composta solo da un campo dove coltivare carne (si, avete letto bene, abbiamo detto proprio coltivare), dalla capanna di Jijimon, dal bagno e dalla palestra. Proprio in quest’ultimo posto possiamo allenare i Digimon tramite un macchinario per migliorare le singole statistiche delle creature. Durante l’allenamento bisogna fare attenzione alla barra della fatica che se raggiunge livelli troppo alti rischia di far ammalare i mostriciattoli, inoltre non bisogna dimenticarsi della fame dei Digimon che andranno nutriti costantemente, dei loro bisogni fisiologici portandoli quando necessario al bagno ed evitare così di venire colpiti da una maledizione, del loro umore e infine di farli dormire quando hanno sonno.
I Digimon ogni tanto andranno anche elogiati o rimproverati, un modo utile per migliorare il legame con loro e scoprire così nuove informazioni sulle evoluzioni strettamente legate dal raggiungimento di una serie di statistiche chiave. Ogni Digimon inoltre ha un proprio ciclo di vita che lo vedrà prima o poi morire dando così inizio a un processo di rigenerazione che lo riporta nella forma digiuovo ereditando alcune statistiche in modo tale da velocizzare il suo processo di crescita nelle generazioni successive. Il sistema sulle prime genera molta frustrazione visto che allenare un Digimon è un processo che richiede una certa dedizione e vederlo morire di punto in bianco, costringendoci a rifare tutto dall’inizio, non è una cosa molto gratificante considerando anche l’eccessivo focus sul grinding che alla lunga può annoiare. Tuttavia con il passare delle ore però la situazione migliora visto che la crescita delle creature diventa più veloce, la vita degli stessi si allunga e inoltre utilizzare nuovi Digimon aiuta il gioco dal punto di vista della varietà. I 200 Digimon presenti nel gioco faranno sicuramente la felicità dei fan che si divertiranno a sperimentare e scoprire tutte le varie evoluzioni.
Fuori dalla città di Floatia ci ritroviamo dinanzi a un mondo di gioco dalle discrete dimensioni diviso in varie zone dove possiamo raccogliere materiali, cibo per i Digimon, affrontarne di altri o addirittura reclutarne alcuni per far crescere la città. Quest’ultimi spesso vi consegnano una nuova missione da completare per farli trasferire in città oppure vi chiedono di combattere per mettere alla prova la vostra abilità. A prescindere dalla richiesta, una volta reclutato un Digimon si possono ottenere diversi vantaggi in città come un miglioramento per il campo di carne, negozi, ospedali, trasporto rapido e così via. Così come la città di Floatia, anche l’allenatore può migliorare con l’avanzare di livello che consente di sbloccare nuove abilità divise in vari rami.
Infine troviamo il sistema di combattimento con gli scontri che non sono gestiti in modo casuale in quanto i nemici sono ben visibili su schermo e vi verranno incontro o vi eviteranno in base alla potenza della squadra dei vostri Digimon. Avviato un combattimento, l’area verrà delimitata da un anello rosso con all’interno le creature protagoniste dello scontro. I combattimenti sono gestiti dall’intelligenza artificiale, il nostro unico compito sarà quello di dare una serie di direttive come i bersagli, la gestione dei PM e soprattutto incitarli così da acquisire punti autorità da spendere per effettuare una serie di attacchi speciali. Il problema di un combat system semi-automatico è che spesso diventa difficile intervenire davvero quando bisogno per cambiare magari le sorti dello scontro, inoltre anche il livello di difficoltà ci è sembrato poco bilanciato con una prima parte davvero ostica a causa di un boss particolarmente potente. Da segnalare inoltre che i livelli di difficoltà presenti nel gioco traggono in inganno poiché “Facile” e “Normale” corrispondono rispettivamente ai “Normale” e “Difficile” presenti nella versione portatile.
Dalla console portatile a quella casalinga
Digimon World: Next Order nasce in origine come un gioco per PS Vita, di conseguenza non aspettatevi un comparto tecnico capace di sfruttare al meglio la potenza di PS4. Gli scenari presentano una discreta varietà tra deserti, pianure e vulcani, tuttavia sono piuttosto spogli. I modelli poligonali e le animazioni dei Digimon e dei personaggi umani sono invece abbastanza piacevoli. Ottima la fluidità di gioco che resta a 60 fotogrammi al secondo anche nelle situazioni più concitate, peccato solo per una telecamera che sporadicamente si incastra dietro un muro durante i combattimenti impedendovi di seguire correttamente gli scontri. Dimenticabile invece l’audio che a lungo andare finisce per stancare a causa di musiche ripetitive. Chiudiamo segnalandovi che il gioco è tradotto in italiano, una buona notizia considerando che il precedente Digimon Story: Cyber Sleuth era solo in inglese.
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Commento finale
Grazie a un roster di oltre 200 mostri digitali, i fan della saga e delle meccaniche stile “virtual pet” sicuramente apprezzeranno Digimon World: Next Order, dall’altra però è impossibile non tenere conto di un’eccessiva ripetitività dovuto dalle meccaniche di grinding e una difficoltà mal calibrata che rischiano di stancare chi è poco avvezzo al genere. Digimon World: Next Order risulta quindi solo un titolo godibile consigliabile solo ai fan dei mostri digitali.