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Recensione Dead Alliance: Multiplayer Edition

di: donFotter

Negli ultimi anni abbiamo visto moltissimi FPS riscuotere grande successo che, vuoi per la formula o per il brand, hanno sempre rappresentato una costante presenza (e successo) nel mercato console. Allora perché non provare a far evolvere questo genere inserendo gli inflazionatissimi zombie come costante in ogni modalità di gioco? Questa è l’idea alla base di Dead Alliance: un classico FPS online che aggiunge ai suoi scenari la perenne presenza di non morti, nelle inedite vesti di “armi” da utilizzare contro i nostri avversari. Accoppiata vincente? Scopriamolo insieme.

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Multiplayer: in che senso?

Avviato Dead Alliance ci troviamo davanti il menù principale del gioco, dove possiamo scegliere tra quattro opzioni: Partita Rapida, Partita Privata, Giocatore Singolo e Rifugio. Desta subito stupore il fatto che il matchmaking sia completamente casuale: tramite Partita Rapida (unica via di accesso al matchmaking pubblico) ci uniremo infatti ad una partita con modalità casuale senza alcuna possibilità di scelta. Una forzatura decisamente sgradita, considerando la natura online del titolo. Le modalità di gioco sono sei e si gioca 4 vs 4. Troviamo i classici Deathmatch a squadre, Tutti contro tutti, Cattura la bandiera, Conquista e difendi (Dominio), Re della collina (Quartier generale) e infine Guerra di logoramento. Quest’ultima risulta l’unica relativamente diversa dai canoni, dove le squadre partono con una base da difendere e alcuni punti da poter conquistare: vince chi conquista la base avversaria, a prescindere dai punti strategici controllati, rendendo di fatto superflui gli altri punti di controllo. Ciò che dovrebbe valorizzare il tutto è la presenza degli zombi: su ogni scenario sono infatti presenti in massa i non morti, e il fulcro del gioco è quello di utilizzarli, grazie a delle armi speciali che li rendono nostri alleati, come arma contro la squadra avversaria. Possiamo quindi usare delle granate che emettono feromoni o usare fumogeni particolari che attirano gli zombi, per scagliarli contro i gli avversari. L’idea che i non morti possano essere usati a favore di una squadra piuttosto che un’altra è certamente originale, ma come tutto il comparto multiplayer, il lavoro svolto risulta basilare e solo abbozzato, generando come conseguenza dei risultati, sia dal punto di vista tecnico che di gameplay, estremamente al di sotto degli standard di questa generazione, ma ne parleremo meglio nell’analisi dell’aspetto tecnico. Sul fronte mappe i numeri restano modesti come nella conta delle modalità: sei scenari per le varie modalità, ad eccezione di Guerra di Logoramento, giocabile esclusivamente sull’omonima mappa. Una nota positiva è la possibilità di creare partite private insieme ai propri amici, scegliendo modalità e scenari a proprio piacimento. Concludiamo questa parentesi con il Rifugio, dove possiamo creare le nostre classi in base ad un scelta tra potenza delle armi (leggera, pesante, media) e un sistema di progressione che ricorda in tutto e per tutto Call of Duty, mancando tuttavia della stessa varietà.

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Meglio da soli che casualmente accompagnati

Dead Alliance ha la possibilità di cimentarsi da soli con i bot offline, potendo personalizzare completamente le impostazioni della partita, oppure si può affrontare la modalità sopravvivenza: questa modalità, che in un titolo del genere potrebbe rappresentare un punto di forza, risulta invece un punto debole, poiché davvero banale e priva di mordente: ci troviamo all’interno di una mappa (le stesse del multiplayer) e non siamo riusciti ad evacuare insieme alla nostra squadra. Dobbiamo quindi sopravvivere in mezzo ai non morti e alle bombe di feromoni lanciate dai nostri alleati per distrarre i non morti, con il piccolo particolare che i feromoni risultino dannosi anche per noi (che senso ha bombardare il campo con qualcosa di nocivo anche per gli alleati?) e l’unica via per resistere è data da alcune zone speciali chiamate bolle, che rendono l’area respirabile in un piccolo spazio circostante. Il problema è che la modalità si riduce praticamente solo a questo: spostarsi da una bolla all’altra, resistendo ai non morti e seguendo la “storia” dei nostri compagni che tentano di venirci incontro, ascoltandola via radio. Le ondate, che sono rappresentate dalla sola presenza di non morti, si susseguono man mano che ci spostiamo da una bolla all’altra, mentre i nemici risultano essere privi di organizzazione ed obiettivi:  se non provocati o situati negli immediati paraggi, si limitano ad ignorarci sottolineando quella sensazione di provare un titolo che deve ancora essere realizzato, piuttosto che un titolo completo.

CoD, ti senti bene?

Giocando a Dead Alliance, qualsiasi cosa si faccia, sia in gioco, sia nei menù di gioco, conduce allo stesso pensiero: sembra Call of Duty. La sensazione viene rimarcata perfino dalle animazioni dei personaggi (in particolare il corpo a corpo) che ricordano in tutto e per tutto il celebre FPS di Activision. Leggendo che il gioco si basa sull’Unreal Engine 4, si è portati a pensare che ci trovi di fronte ad un titolo quantomeno accettabile dal punto di vista visivo e tecnico. Dead Alliance ottiene il risultato opposto, ovvero una componente tecnica tremendamente al di sotto degli standard dell’attuale generazione: texture sfocate e a bassa risoluzione, movimenti macchinosi ed estremamente basilari, scenari monotoni e privi di qualsiasi peculiarità, zombi pieni di glitch grafici che spesso li privano di qualsiasi animazione nonostante il movimento, effetti speciali (esplosioni e sangue) ai limiti della decenza, un sonoro mediocre, il tutto costantemente sotto i 30 fotogrammi al secondo che si ripercuote in un input lag molto elevato e incredibilmente snervante. L’unico elemento quasi salvabile è l’HUD di gioco, sintetico e chiaro minato, ancora una volta, da bug incredibili come il testo che risulta illeggibile, poiché non entra nei riquadri predisposti. Un risultato atroce per gli occhi e per la frustrazione che genera, soprattutto considerando che Dead Alliance – Multiplayer Edition non sia free to play, ma venduto ad un prezzo decisamente spropositato per quello che offre.

Conclusioni

Dead Alliance si basa su un concept interessante senza purtroppo realizzarlo fino in fondo. Più che un titolo completo, sembra di giocare ad una versione preliminare di un gioco che ancora non è chiaro cosa debba essere, se non per la presenza degli zombi. Speriamo che nel breve periodo riceva corposi aggiornamenti che lo rendano quantomeno giocabile, perché dato lo stato attuale del gioco, l’unica cosa buona che offre Dead Alliance è poter evitarne l’acquisto.