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Recensione DARQ: Complete Edition

di: Luca Saati

Wlad Marhulets è forse un nome che a molti non dice niente, eppure la sua storia è davvero interessante. Nato in Polonia, all’età di neanche 20 anni lascia la sua terra con soli 300 dollari in tasca e dopo una serie di problemi che lo fanno diventare quasi un senzatetto arriva la svolta nella sua vita che lo porta a vincere un Oscar e 5 Grammy Awards per le sue colonne sonore dei film. Wlad però è un grande appassionato di videogiochi, una passione che lo spinge ad abbandonare una brillante carriera nel cinema per imparare a sviluppare. Dopo 4 anni di lavoro, DARQ, la sua opera prima è arrivata su PC nel 2019, l’anno dopo su console e di recente sulle console di nuova generazione.

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Incubi impliciti

DARQ: Complete Edition è la versione definitiva dell’opera di Wlad Marhulets e del suo studio Unfold Games. Questa edizione include il gioco originale composto da 7 livelli più 2 extra. Il titolo rientra nel filone di quei videogiochi alla Limbo e Inside in cui la narrativa è implicita, in cui le informazioni le possiamo cogliere da tutta una serie di elementi: dalla costruzione dello scenario ad alcuni eventi scriptati. Se quindi fate parte di quel gruppo di persone che apprezzano questo tipo di esperienze, allora con DARQ passerete una serata molto piacevole visto che per completare l’avventura ci metterete un paio di ore. Se invece fate parte dell’altro schieramento, ovvero di quelle persone che non vanno matte per questo tipo di narrativa implicita, beh sappiate che DARQ potrebbe lasciarvi ben poche emozioni. Persino le informazioni base del gioco non vi vengono svelate, e quelle poche cose da sapere per iniziare le potete scoprire leggendo la descrizione del gioco sui vari store digitali.

DARQ vi porterà in un viaggio nella sfera onirica di Lloyd, i cui sogni si trasformano rapidamente in un circolo vizioso di incubi. La priorità del ragazzo è quella di svegliarsi ma, sfortunatamente, qualsiasi tentativo lo fa sprofondare sempre più in questi sogni lucidi creati dal suo subconscio. Lloyd dovrà adattarsi a questo nuovo mondo, reinterpretare la gravità, aguzzare tutti suoi sensi e l’intelletto per risolvere i rompicapi ed evitare di essere individuato dalle creature che si annidano in ogni angolo.

Punti di vista

Se sulla narrazione non tutti potrebbero apprezzare l’opera prima di Marhulets, sul gameplay c’è davvero poco da discutere. DARQ è un’avventura 2D ricca di puzzle ambientali. La struttura di quest’ultimi è abbastanza variegata e gioca molto con le prospettive, le inquadrature e sui livelli di profondità dello scenario.

Senza andare ad approfondire troppo per non spoilerarvi l’avventura, nei primi momenti scoprirete che Lloyd nei suoi incubi sarà in grado di camminare sui muri (l’inquadratura ruota per seguire il protagonista) e raggiungere punti altrimenti inaccessibili. In altri momenti vi basterà tirare una leva e passare da un livello di profondità all’altro per trovare l’oggetto utile a proseguire. Quelli da noi citati sono solo un paio di esempi, ma dobbiamo dire che DARQ adotta diverse soluzioni risultando sempre brillante e raffinato nel suo gameplay. I puzzle sono difficili il giusto, e il rischio frustrazione per un enigma troppo difficile non è mai dietro l’angolo. Ci sono anche alcune piccole sequenze stealth in cui evitare le strane creature a caccia del protagonista. Un grande lavoro a tal proposito è stato svolto sull’atmosfera che si respira sempre ricca di tensione senza mai sfociare sull’horror, al massimo in un paio di momenti rischierete di saltare sulla sedia.

Visivamente DARQ non brilla tanto per l’impatto grafico quanto piuttosto per quello artistico davvero ispirato e in grado di creare quell’atmosfera di cui sopra. Nella versione Xbox Series X da noi provata sono presenti due modalità grafiche: 4K/30fps o 1800p/60fps. Il consiglio è di optare per quest’ultima in considerazione del fatto che non stiamo parlando di un gioco in grado di spremere al massimo le nuove console. Di pregevole fattura il comparto sonoro, ma del resto con un nome come Wlad Marhulets non ci si poteva aspettare diversamente.

Commento finale

DARQ: Complete Edition è uno di quei giochi che solo una volta provato potrete comprendere. Se lo stile narrativo può lasciarvi con sensazioni un po’ contrastanti a seconda dal fatto che vi piacciano o meno questo tipo di esperienze, sul gameplay possiamo solo esprimere lodi grazie alla brillantezza dei puzzle ambientali che sono accompagnati da un’atmosfera davvero affascinante. Peccato solo per una longevità davvero risicata, ma probabilmente qualche ora extra di gioco avrebbe rischiato di compromettere il ritmo e la tensione che caratterizzano gli incubi di Lloyd.