Recensione Dakar 18
di: sittingbull17La Dakar Rally è una delle corse automobilistiche e motociclistiche più estreme al mondo. Quattordici tappe e 9000 km da percorrere nel deserto. Non esiste un percorso preciso: ci sono dei waypoint da convalidare nel corso della gara in ordine sparso e, al termine della prova, chi ne ha mancato qualcuno incorre in una penalità. Decisamente una specialità per pochi. Dakar 18 si basa interamente sulla licenza della Dakar che si è svolta dal 6 al 20 gennaio di quest’anno. Viene da sé che il titolo sia rivolto ad una nicchia di appassionati e che pochi fuori da questa ristretta cerchia l’avrebbero apprezzato, anche se fosse stato fatto bene. Purtroppo così non è stato: l’opera di Bigmoon risulta incompleta e superficiale, con problemi tecnici, ma anche di concetto. Se siete appassionati di Dakar probabilmente lo comprerete comunque, ma lasciate che vi spieghi perché Dakar 18 è una grande occasione mancata.
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L’unico simulatore di Dakar
Dakar 18 va prima di tutto inquadrato per quello che è: il simulatore ufficiale della Dakar 2018, quindi non potete aspettarvi tracciati né una minimappa. Alla difficoltà più bassa abbiamo un indicatore che segnala il waypoint più vicino, ma viene meno l’aspetto simulativo del titolo. Abbiamo solo un copilota che ci indicherà, in maniera a dir poco approssimativa, la prossima tappa e il sacro roadbook: quest’ultimo è un libricino che contiene indicazioni relative al percorso, tuttavia anche queste informazioni sono approssimative e si basano su elementi dello scenario facilmente confondibili come palme o dune. Ci si perde spesso e volentieri, ma fa parte del gioco. Il copilota allora, saprà solo dirci che ci stiamo allontanando dalla zona corretta. A quel punto tornate all’ultimo punto conosciuto e riprovate a seguire il roadbook, magari con più attenzione. Non è per nulla semplice, ma se giocate con il puntatore verso il waypoint, non state giocando Dakar 18. Si guida nel deserto, ad altissime temperature, per lunghe distanze, ed ovviamente il vostro veicolo subirà dei danni e ripararlo vi costerà una penalità in termini di tempo. Il sistema di rotture però, è dannatamente approssimativo e renderà la nostra vettura inservibile quando meno ce lo aspettiamo. Esiste anche la possibilità che il vostro veicolo o quello di un avversario si impantani nel fango e, a quel punto, si scende e si cerca di fare leva come si può per tirarla fuori. Concettualmente si tratta di un dettaglio che poteva conferire un pizzico di immersività in più, la ciliegina sulla torta, però manca la torta e questa ciliegina è lenta e macchinosa. Inoltre le animazioni dei piloti a piedi sono davvero brutte: sanno di vecchio. Come nella realtà, potrete gareggiare con auto, moto, camion, quad e SxS. Naturalmente moto e quad non prevedono la presenza del copilota (non che fosse utile).
E il modello di guida?
Pessimo. Il modello di guida di Dakar 18 è pessimo. In un racing game questa caratteristica dovrebbe essere la prima cosa da mettere a punto, qui invece si tratta dell’aspetto più carente. La fisica è decisamente da rivedere, alcune auto sono esageratamente pesanti, mentre altre sono bolidi indomabili. In generale, non c’è nulla che sia decentemente manovrabile. Posso accettare che il terreno sia quello che è, che ci siano delle naturali difficoltà a guidare su sterrato, ma qui si esagera. Guidare sulla sabbia non dovrebbe essere come guidare sul ghiaccio. Queste difficoltà poi, vengono amplificate dalla lunghezza dei tracciati. La seconda tappa, lunga 230 km, mi ha richiesto oltre un’ora di gioco. C’è una funzione di autosalvataggio che ci permette di ripartire dall’ultimo waypoint, ma questo costa (come le riparazioni) minuti preziosi. Meritano un discorso a parte le moto: mancano le animazioni del pilota che sposta il peso da una parte o dall’altra, conseguentemente pilota e moto sono un corpo unico che slitta nel deserto.
Un gioco desertico
Dakar 18 ha delle lacune incredibili per un titolo che esce a fine 2018. Il motore grafico è l’Unreal Engine 4, ma a guardare il gioco non si direbbe. L’aspetto estetico non è curato, i modelli sono molto basilari e le ambientazioni, per quanto spoglie di natura, mancano di dettaglio. Oltre a queste imprecisioni, abbiamo una serie di veri e propri bug. Il multiplayer è vuoto e affetto da un costante stuttering. In single player invece, ci sono due grossi problemi: il primo è il calcolo dei danni, che sembra appena abbozzato, dato che anche il guidatore più attento riporterà gravi lesioni, questo perché la vettura si danneggia quando non dovrebbe. In secondo luogo il copilota è controproducente e spesso ci fornisce indicazioni sbagliate, discostandosi dal roadbook. Le gare sono lunghe e ritrovare la via non è una passeggiata, quindi questo è decisamente il problema più seccante. Sonoro buono, ma con tutti questi problemi, chi ci fa caso?
Commento finale
Dakar 18 è un gioco incompleto, che forse sarebbe dovuto uscire fra un mese, o forse fra un anno. Gli sviluppatori lo aggiusteranno a suon di patch e diverrà senza dubbio più godibile, ma resta un titolo uscito prima del tempo. Il modello di guida è approssimativo e orientarsi nella mappa risulta spesso frustrante. Resta, però, l’unico gioco sulla Dakar uscito negli ultimi 17 anni e senza dubbio l’unico simulatore. Questo titolo riuscirà comunque a ritagliarsi la propria fetta di mercato, perché unico nel proprio genere, tuttavia è difficile da consigliare a chiunque non sia appassionato di Dakar.