Recensione Crimson Shroud
Possibile che qualcuno non abbia mai sentito parlare di Dungeons & Dragons? Col passare dei lustri e la crescita dell'industria videoludica, D&D ha ovviamente contagiato il mondo dei videogiochi, questa volta tocca a Yasumi Matsuno da sempre lontano dall'idea supercommerciale di videogioco (Final fantasy tactics, Vagrant Story) e ai Level-5 farci vedere cosa si può fare con questa saga su 3DS.
di: Claudio "Evil_Sephiroth" PerflerPossibile che qualcuno non abbia mai sentito parlare di Dungeons & Dragons? No, non il pessimo film che ogni anno viene riproposto sulle nostre reti, bensì il gioco di ruolo cartaceo che da oltre 30 anni appassiona (e non) milioni di persone in tutto il mondo. Col passare dei lustri e la crescita dell’industria videoludica, D&D ha ovviamente contagiato il mondo dei videogiochi, sia per quanto riguarda le ambientazioni più famose originariamente realizzate proprio per il gioco cartaceo sia per quanto riguarda il vero e proprio gameplay, dando vita a capolavori come Baldur’s Gate. La vera anima di Dungeons & Dragons rimaneva e rimane però il gioco su schede, con un gruppo di amici e con la voce narrante del Dungeon Master a scandire e lasciar immaginare le vicende dei propri personaggi. Tale particolarità di fatto ha tenuto lontano quello che potremmo definire il D&D puro dall’apparire in un videogioco, talmente opposte erano alcune particolarità rispetto alle ovvie richieste di giocabilità di un videogame. Almeno fino a quando il signor Yasumi Matsuno, da sempre lontano dall’idea supercommerciale di videogioco (Final fantasy tactics, Vagrant Story) non ha deciso di lavorare insieme agli attivissimi Level 5 ad un nuovo titolo per 3DS.
Roll the memories
Queste sono, a conti fatti le premesse che stanno alla base di Crimson Shroud, RPG disponibile per l’ultima portatile Nintendo. Level 5, forte anche della scelta di pubblicare sull‘EShop Nintendo (garanzia di minori costi) ha deciso di proporre qualcosa di atipico e praticamente mai visto. Crimson Shroud infatti si presenta come una sessione di D&D riportata in scala 1:1 in un videogioco. La prima cosa che salta all’occhio è la narrazione, realizzata come fosse veramente il Dungeon Master a raccontare tutto quello che accade davanti agli occhi dei giocatori, non fermandosi alle azioni più dinamiche ma spingendosi fino a descrivere ambientazioni, aspetto e stati d’animo dei personaggi. Viene lecito domandarsi come è possibile che una voce fuori campo possa correttamente seguire gli avvenimenti in un videogioco. La risposta è semplicissima: questo Crimson Shroud scorre esattamente come una avventura di un GDR cartaceo, lasciando alla voce il compito di presentare qualsiasi cosa; l’intero gameplay segue tali tempistiche e anche l’esplorazione diretta (in stile mappa del mondo) non esiste. Viene preferita infatti una cartina disegnata come in un manuale, sulla quale sarà possibile selezionare svariate location in cui la nostra avventura procederà, ulteriore richiamo quest’ultimo, alle partite divise in sessioni. Visto il chiaro intento di replicare una vera e propria partita di D&D non poteva mancare il lancio dei dadi. Qualunque azione: dagli attacchi fisici ed elementali, agli aumenti di caratteristiche fino alla possibilità di salvarsi da determinate situazioni o prendere una strada piuttosto che un’altra dipenderanno dal fato, o meglio, dal fato avverso, come chiunque abbia anche una sola volta lanciato un d20 sa benissimo, data l’antipatica tendenza dei dadi a 20 facce ad offrire sempre risultati molto bassi, in barba al calcolo delle probabilità.
Naturalmente col procedere del gioco i nostri alter ego avranno la possibilità di sopravvivere alla sfortuna dei lanci, tramite abilità che andranno a sommare valori via via più alti al mero numero uscito sul dado.
Un’ultima reminescenza direttamente dal classico Dungeons & Dragons riguarda la assoluta necessità di tornare spesso sui propri passi per procedere nell’avventura o arraffare un maggiore quantitativo di loot, cosa che però, da soli di fronte ad uno schermo risulta alla lunga decisamente noiosa e sfinente.
Level 5 non si è comunque fermata al gameplay per quanto riguarda questa particolare operazione nostalgia, arrivando a realizzare personaggi e nemici completamente immobili, vere e proprie statuine posizionate su un tabellone di gioco, che nonostante alcune texture non proprio di prim’ordine riescono a svolgere perfettamente il compito di trasportare il giocatore davanti ad un tavolo cosparso di schede in formato A4. Un appunto maggiormente negativo va mosso invece alla realizzazione delle ambientazioni che sarebbe stato legittimo aspettarsi ben più curate dato lo scarsissimo o quasi nullo consumo di risorse hardware richiesto da semplici immagini statiche. Da citare in positivo invece la scelta di utilizzo della modalità 3D offerta dalla console, in grado di trasformare personaggi e parti di ambientazioni in una sorta di libro animato.
Le musiche e il doppiaggio sono invece realizzati in modo perfetto: purtroppo la presenza della sola lingua di sua maestà (anche per quanto riguarda i testi) è uno scalino potenzialmente insormontabile per i giocatori che non dispongono di ottime conoscenze, dato che la scelta di far narrare al master ogni situazione comporta l’utilizzo di un livello di inglese decisamente avanzato e a tratti ostico.
20/20/20 and 1/1/1
Crimson Shroud si presenta, in conclusione come una vera e propria trasposizione del D&D cartaceo e lo fa senza ammorbidirsi o tentare di aderire maggiormente alle necessità di un videogame.
I ritmi di gioco sono lentissimi e talvolta sconfinano nel soporifero, complice anche una descrizione decisamente prolissa e di difficile comprensione e la necessità di tornare spessissimo sui proprio passi al fine di scoprire come procedere nell’avventura. Nessun appunto può essere mosso al gameplay in quanto riesce perfettamente nel suo intento di portare sugli schermi dei nostri 3DS l’originale Dungeons & Dragons. E’ innegabile però che questo titolo appaia nero o bianco, capace di coinvolgere i nostalgici ma infruibile a coloro che cercano un videogioco nel senso classico del termine. Altre software house come Nippon Ichi devono la loro fortuna a titoli che non mirano a catturare il grosso dei giocatori, ma questo Crimson Shroud si spinge troppo oltre dedicandosi ad una nicchia specifica di persone che lo troverà decisamente geniale. Per coloro che appartengono a questo gruppo i 7,99 Euro necessari a scaricare questo gioco saranno ben spesi, mentre per tutti gli altri parrebbe decisamente saggio e consigliabile tenersi alla larga, pena il rischio di abbandonare il tutto dopo poche decine di minuti.