Recensione Concrete Genie
di: stefano.pet“Questo gioco è una sincera espressione della nostra integrità creativa e del nostro impegno a dare vita a qualcosa di positivo, bello, con un messaggio in cui crediamo. Abbiamo cercato di presentare, nelle nostre meccaniche di gioco, i concetti di creatività, immaginazione ed espressione personale come elementi veramente rilevanti – concetti che sembrano particolarmente importanti in questo momento. Quando giochi a Concrete Genie, aiuterai Ash a ridare vita a una città mentre combatte l’oscurità che lo circonda, a volte in modi che potresti non aspettarti.”
Con queste parole Dominic Robilliard, direttore creativo di Pixelopus, ci presenta la loro creatura e nuova esclusiva Playstation 4. Frasi che rappresentano alla lettera quello che mi è sembrato fin da subito un gioiello artistico, ma che, col proseguire della storia, ha saputo stupirmi anche con il suo gameplay unico e la sua storia all’apparenza semplice, ma che tratta temi importanti con dolcezza e serietà allo stesso tempo.
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Una favola moderna
La storia raccontata da Concrete Genie non è particolarmente intricata, ma offre tanti spunti di riflessione su argomenti delicati come bullismo, abbandono, solitudine e degrado. Impersoniamo Ash, un ragazzino che se ne sta seduto sul molo della zona portuale di Denska a disegnare. Circondato da degrado e oscurità ricorda i tempi recenti in cui quella zona era il fulcro della città, ricca di vita e colori. Un gruppo di bulli, uniche persone rimaste in zona, lo aggrediscono, distruggono il suo blocco da disegno e lo intrappolano nella teleferica che porta al faro: consci del fatto che esso è abitato da un “fantasma” vogliono spaventare Ash. Il ragazzino cerca di trovare un modo per tornare in città e fa conoscenza del fantasma, che altri non è che Luna, uno dei suoi disegni che ha preso vita. Luna gli dona un pennello magico e gli fa capire come ridare vita alla città: utilizzando i suoi disegni per eliminare l’oscurità che l’attanaglia e ridarle luce. Inizia così l’avventura di Ash, che inizia a girare quartiere per quartiere per ridare luce a Denska e scacciare l’oscurità, braccato però dai bulli, la cui storia personale scopriamo man mano che si prosegue, decisi a fermarci non tanto per antagonismo quanto per noia. Durante la storia daremo vita a mostriciattoli elementali chiamati Geni con i quali si creerà col tempo un vero e proprio rapporto di amicizia anche in virtù del loro aspetto unico: la loro fisionomia dipenderà da noi in quanto potremmo crearli pezzo per pezzo basandoci sui bozzetti a nostra disposizione. Creeremo inoltre murales sempre più complessi e colorati, che si modificheranno con le aggiunte dovute alle richieste personali dei geni e che daranno alla città un aspetto unico per ogni partita. Insomma: la città è la nostra tavolozza, sta a noi decidere come trasformarla.
Unico nel suo genere
Concrete Genie ci offre un gameplay unico e sfaccettato, ma mai troppo complesso. Ci si sposta di zona in zona in maniera lineare, con lo scopo di eliminare l’oscurità che le attanaglia attraverso i propri disegni. L’attività principale sarà quella di disegnare sui muri in cui sono presenti delle lampadine per accenderle tutte e accedere alla sezione successiva. Per disegnare si usano i sensori di movimento del Dualshock 4, ma è possibile impostare anche la levetta analogica destra a questo scopo. Si può disegnare quello che si vuole utilizzando i bozzetti a disposizione, che crescono di numero man mano che si raccolgono le pagine del blocco da disegno sparse nei quartieri. Alcuni muri sono pervasi da un’oscurità più persistente e non basta la nostra pittura per accendere le luci: bisognerà ricaricare la magia del pennello per usare la superpittura e, per farlo, avremo bisogno dei geni. Essi sono creature elementali che prendono vita dai nostri disegni e che ci accompagneranno per tutta l’avventura in numero sempre più massiccio. Li utilizzeremo per risolvere enigmi ambientali, mai troppo complessi, in cui sfrutteremo la loro natura elementale a nostro favore, ma il loro scopo principale è tenerci carichi di superpittura. Seguendo i nostri progressi con le luci, in quanto possono spostarsi solo su pareti contigue e illuminate, ci faranno via via delle richieste, come giocare con loro o disegnare una cosa in particolare: accontentandoli miglioreremo il nostro rapporto e avremo in cambio della superpittura per ripulire i muri ricoperti di oscurità.
Il gioco ci offre anche delle piccole fasi di combattimento con un gameplay basilare (attacco e schivata) e delle fasi di arrampicata che ricordano da vicino, come animazioni di base e stile, quelle di Uncharted. Sono presenti anche fasi stealth, in cui bisogna evitare il gruppo dei bulli attirandoli da una parte o dall’altra urlando. Infine il gioco presenta collezionabili sotto forma di giornali, cartelloni pubblicitari e murales particolari.
Col proseguire della storia si sbloccano i livelli terminati nella modalità Disegno Libero, nel menù principale. Qui avremo a disposizione il quartiere senza scopi precisi e potremo usarlo liberamente come una tavolozza per dare sfogo alla nostra creatività.
È presente anche una modalità Vr in cui si sceglie uno sfondo e poi si è liberi di disegnare ciò che si vuole in maniera tridimensionale utilizzando i due controller Move come fossero tavolozza e pennello.
Il gameplay del gioco appare semplice, anche in virtù di un livello di difficoltà basso e dei continui consigli che ci vengono dati per risolvere gli enigmi. In cambio, però, è appagante e rilassante grazie all’empatia che si crea con i personaggi e alle possibilità creative che ci vengono offerte.
La durata complessiva della storia è abbastanza breve e si assesta tra le 5 e le 7 ore, a seconda di quanto ci si concentri a disegnare. Va detto che giocare questo titolo disegnando solo lo stretto necessario ad accendere le luci equivale a non giocarlo affatto in quanto si perde completamente il senso del gesto che si sta compiendo alienandosi dal contesto della storia.
Un’esplosione di colori
L’aspetto grafico del gioco è stato una sorpresa. Fin dall’inzio si nota la contrapposizione tra i personaggi umani, con animazioni facciali semplici, e i singoli dettagli dei vestiti o dell’ambiente, curati pixel per pixel. Però è quando si inizia finalmente a usare il pennello magico che il gioco prende vita e ci offre un colpo d’occhio spettacolare. Colori, effetti particellari e animazioni si mescolano a creare un effetto ipnotico, reso ancora più bello dagli effetti sonori che li accompagnano. Il risultato è che la sensazione che il proprio disegno stia prendendo vita è reso come se fosse una cosa realistica, rendendo totale il coinvolgimento del giocatore e aumentando l’empatia con i personaggi, umani o disegnati che siano. Aggiungere un dettaglio come delle stelle o un arcobaleno a un disegno non è solo una semplice aggiunta, ma una modifica totale al quadro completo: aggiungere le nuvole significherà avere anche la pioggia sullo sfondo del disegno, tanto per fare un esempio. Inoltre i Geni potranno interagire con gli elementi disegnati, mangiando una mela o riparandosi con una foglia dalla pioggia o persino spaventandosi a causa di un fulmine. Si nota fortemente la trasformazione del quartiere dopo il nostro passaggio, ancor di più se non siamo stati frettolosi e abbiamo perso tempo a creare disegni coerenti.
Concrete Genie è interamente doppiato in italiano in maniera egregia. Le voci dei ragazzi rendono l’idea dell’età che anno, mentre i geni, pur parlando per versi, sono incredibilmente espressivi.
Si verificano dei rallentamenti nei passaggi da una zona all’altra, dovuti molto probabilmente più ai caricamenti che a un sovraccarico della gpu. Problema che non inficia la godibilità del titolo e che, molto probabilmente, sparirà con i primi aggiornamenti, ma, per dovere di cronaca, andava segnalato.
Un’esperienza coinvolgente
Concrete Genie è, prima ancora di un gioco, un’esperienza. Combina temi seri ed arte in un gameplay semplice, ma unico. Un titolo rilassante che appaga sia la vista che l’udito, coinvolge con il suo gameplay, ma che pecca a causa della sua linearità e della sua longevità. Una perla da non perdere, che poteva ambire alla perfezione con qualche accortezza in più. Un gioco creato con passione, oltre che con bravura.