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Recensione Combattiamo il terrorismo con Unit 13

L’Unità 13, una forza militare istituita dalla NATO nel 2001, il cui obiettivo è quello di intervenire nelle zone più calde del globo, allo scopo di sventare e sopprimere eventuali minacce terroristiche. Un commando di uomini pronti a tutto, tra le cui fila pare esserci posto anche per noi, a patto di superare brillantemente l’addestramento a cui sono sottoposte tutte le aspiranti reclute.

di: Simone Cantini

L’Unità 13, una forza militare istituita dalla NATO nel 2001, il cui obiettivo è quello di intervenire nelle zone più calde (politicamente parlando) del globo, allo scopo di sventare e sopprimere eventuali minacce terroristiche. Un commando di uomini pronti a tutto, tra le cui fila pare esserci posto anche per noi, a patto di superare brillantemente l’addestramento a cui sono sottoposte tutte le aspiranti reclute. È con queste banali premesse che i ragazzi di Zipper Interactive segnano il loro debutto su PS Vita, e lo fanno attraverso un TPS fortemente tattico, rispolverando così il genere che li ha portati alla ribalta (seppur tra alti e bassi) grazie alla serie SOCOM.

Ogni soldato al proprio posto


Superato il breve addestramento, in pratica un vero e proprio tutorial interattivo, saremo finalmente pronti per entrare in contatto con i 6 membri che compongono l’Unità 13 ed imbarcarci in una delle 36 missioni che compongono la campagna principale, le quali potranno essere affrontate in qualsiasi ordine, non essendo collegate tra loro da un filo logico unitario. Queste saranno suddivise in varie tipologie e spazieranno da semplici missioni di soppressione, in cui saremo chiamati ad eliminare ogni soldato avversario, a missioni di infiltrazione, dove diverrà indispensabile agire nell’ombra, sino a giungere a incarichi a tempo capaci di mettere a dura prova la nostra velocità di azione. Al termine di ogni incarico ci vedremo assegnato un punteggio, determinato dalla nostra condotta di gioco, che sarà possibile pubblicare (e confrontare) all’interno di una classifica globale. Contemporaneamente a tale risultato, riceveremo anche una votazione espressa in stelle (da 1 a 5) che saranno indispensabili per accedere alle missioni denominate Incarico Primario, che altro non sono che delle vere e proprie boss battle. In aggiunta a tanta abbondanza ogni giorno verrà resa disponibile, attraverso la rete, un’esclusiva missione bonus in cui l’obiettivo principe consisterà nel raggiungere il punteggio più alto, con il fine ultimo di scalare il ranking mondiale. Da lodare la durata media delle varie sessioni, le quali non si presenteranno mai estremamente lunghe o complesse, fattore che rende il lavoro Zipper ben sviluppato in ottica portatile.
Ovviamente, essendo l’Unità 13 composta da 6 elementi, è più che lecito aspettarsi un pari numero di classi di specializzazione differenti. E il team americano sembra proprio non aver voluto disilludere una tale speranza. All’inizio di ogni missione sarà possibile scegliere uno qualsiasi dei 6 membri dell’unità, ognuno caratterizzato da un proprio ruolo, un proprio armamentario e delle peculiari abilità. Le classi sono quanto di più canonico ci si possa aspettare (cecchino, infiltratore, commando e simili), ma presentano ognuna una propria progressione di tipo ruolistico che, attraverso un sistema di punti esperienza, permetterà di sbloccare nuovi equipaggiamenti e skill. Niente di trascendentale, ma resta pur sempre una piacevole aggiunta al gameplay. Quest’ultimo, come accennato in apertura, ricalca fedelmente gli stilemi della serie SOCOM: preparatevi, quindi, ad un’azione ragionata, caratterizzata da brevi scontri a fuoco dove sarà l’intelligenza tattica a fare la differenza. Studiare l’area di gioco e sfruttare adeguatamente le varie coperture si rivelerà, così, fondamentale per avere la meglio sugli agguerriti avversari in cui ci imbatteremo di volta in volta.

Tu stick is megl che uan


Nonostante simili esperimenti si fossero già intravisti su PSP (pensiamo a Syphon Filter, Resistance Retribution o lo stesso SOCOM), l’assenza del doppio analogico si è sempre fatta sentire. Proprio per questo l’introduzione del secondo stick su Vita si è rivelata una vera manna dal cielo per i videogiocatori. I controlli, come già apprezzato in Uncharted, si sono sin da subito rivelati ottimi e reattivi, oltre che caratterizzati da una mappatura efficace e pratica. Ben implementate anche le funzioni tattili dello schermo anteriore, il quale verrà utilizzato per raccogliere le armi, disarmare trappole o lanciare granate. Niente che non si sarebbe potuto fare attraverso la pressione di un canonico pulsante, sia ben chiaro, ciò nonostante dopo pochi minuti il tutto finirà con l’essere estremamente naturale e pratico. Di fianco ad una simile bontà, spiace constatare come talvolta il nostro alter ego risulti un po’ legnoso nei movimenti. Nulla di catastrofico, ma in caso di situazioni particolarmente critiche una maggiore reattività in fase di copertura non sarebbe dispiaciuta.

Army of two?


Che PS Vita fosse una macchina fortemente incentrata sull’interazione online si era intuito sin dalla sua presentazione, e Unit 13 è pronto a dare ulteriore conferma a questa teoria. Tra le varie funzioni presentate dall’ultima fatica di Zipper, difatti, troviamo un’interessante modalità cooperativa che permetterà ad un massimo di 2 giocatori di affrontare ognuna delle missioni presenti nella scheda di gioco. Inutile dire come una simile feature aumenti notevolmente la longevità, di per sé già elevatissima, di questa nuova IP.

Luci e ombre della guerra


Il profilo tecnico dell’ultima produzione di Zipper Interactive è caratterizzato da una cura altalenante. A fianco dei modelli dei vari protagonisti, molto definiti per quanto concerne la modellazione poligonale e l’attenzione per texture ed animazioni, troviamo degli ambienti decisamente anonimi su cui va ad impattare negativamente un polycount non proprio esaltante. Il tutto, come da tradizione su macchine Sony, patisce anche la presenza di un aliasing assai pronunciato che non fa altro che sminuire ulteriormente la cornice estetica dei vari scenari di guerriglia urbana che andremo ad attraversare. Fortunatamente, a risollevare le sorti della scena, interviene un level design davvero convincente: le varie aree di gioco, difatti, sono ampie e ben strutturate, caratterizzate da percorsi alternativi che favoriscono un approccio all’obiettivo sempre differente. Ottime anche le routine comportamentali che gestiscono le azioni degli avversari, i quali, ben lontani dall’essere dei semplici fantocci da abbattere a suon di proiettili, cercheranno sempre di rimanere al riparo dai nostri colpi e reagiranno con intelligenza ad ogni nostra azione, imbastendo tattiche di accerchiamento e soppressione davvero convincenti. Nella norma il sonoro che affianca ad un buon doppiaggio in italiano una tracklist anonima e priva di picchi creativi. Ma da un prodotto del genere, onestamente, sarebbe stato superfluo aspettarsi di più.

Se è vero che con l’ultimo SOCOM realizzato per PS3 Zipper non era riuscita a rendere giustizia al suo brand principale, bisogna riconoscere come il team americano si sia prontamente riscattato con questo debutto portatile. Unit 13, difatti, raccoglie con successo l’eredità di TPS tattico, rivelandosi un prodotto validissimo e decisamente adatto ad un’esperienza portatile, grazie ad una durata delle varie missioni assai ben calibrata. Peccato che ad intaccare una struttura solida, varia e longeva intervengano alcune pecche tecniche, le quali non vanno comunque ad inficiare l’indubbia bontà di questa nuova guerra tascabile.