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Recensione Call of Duty: Infinite Warfare

di: Marco Licandro

Torna quest’anno, puntuale come un orologio svizzero, la nuova istanza di Call of Duty. Per la prima volta nella storia del franchise, sarà ambientato nello spazio, spingendo all’estremo quanto visto in Advanced Warfare e portandoci in giro per il sistema solare. Activision ed Infinity Ward puntano quindi moltissimo sul loro successo cavalcando l’onda del successo portato dagli ultimi blockbusters. Faranno bene?

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Verso l’infinito e oltre

Nel futuro, la crescita della popolazione e la mancanza di risorse spingerà l’umanità ad espandersi e stabilire colonie in giro per lo spazio. Nuovo territorio, nuove possibilità di ottenere controllo e potere, ed è per questo che l’SDF lancerà il proprio esercito contro il giocatore, che impersonerà il capitano Nick Reyes, con l’intento di avere il monopolio sulla UNSA (Alleanza Spaziale delle Nazioni Unite). Sin dalla prima missione, il giocatore sarà catapultato su un pianeta sconosciuto, ma la missione non andrà a buon fine. Sarà lì che conosceremo per la prima volta il leader dell’SDF, impersonato dal più famoso Kit Harington, o anche Jon Snow di Game of Thrones, il quale ci dimostrerà quanto un bel viso può completamente trarre in inganno, dimostrandosi spietato e focalizzato sulla sola vittoria. La campagna si svolge in maniera leggermente diversa dal solito, dandoci un piccolo spazio sulla nave dove riorganizzare i pensieri, gestire i collezionabili, e alla mo’ di Mass Effect scegliere sulla plancia il prossimo pianeta così da lanciarci in una nuova missione. Lo stile grafico punta molto sull’effetto filmico, con colori freddi e grana visibile, i quali rendono incredibilmente bene negli esterni, molto ma molto meno negli interni, dove invece i volti e gli oggetti sembrano tornare indietro di 5 anni in quanto qualità visiva. La trama si evolve pigramente, dedicando molto tempo, probabilmente più del dovuto, a conversazioni che non riescono a catturare, generando nel giocatore un profondo interesse verso il tasto Salta, così da ricapultarsi nuovamente nell’azione. Dal punto di vista del gameplay, se vi aspettate la classica azione folle e rapida alla Call of Duty, beh, non rimarrete delusi. Esplosioni inverosimili, cadute con afferraggio dell’ultimo secondo, situazioni all’apparenza critiche, c’è tutto, ma non riesce tuttavia a sorprendere. Un peccato, visto che la situazione futuristica potrebbe dare una varietà di elementi e creatività da creare praticamente un nuovo gioco, ma il team sembra avere la stessa solita visione dell’azione, come se lo spazio fosse solo uno sfondo ad una guerra fatta dalle solite armi e dai principi visti sulla terra. Anche la fuga da una nave spaziale pronta ad esplodere, diverte, ma non entusiasma. Un vero peccato. Per fortuna, se avete acquistato la Legacy Edition, in tal caso avrete una campagna che ha effettivamente emozionato, quella di Modern Warfare, il quale troverete la nostra recensione qui.

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Call of Duty

Se la campagna non riesce ad esaltare, il multiplayer è ciò che rende COD un COD. Vera protagonista del gioco, l’esperienza online di Call of Duty è il motivo principale per cui i milioni di appassionati ancora giocano e competono giornalmente, ed anche questa volta la frenesia dei combattimenti vi conquisterà, grazie anche ad alcune innovazioni e delle nuove modalità, tra cui Rinforzo, una versione di Dominio con meno rientri a disposizione, e Difensore dove occorre catturare e difendere il drone per ottenere punti. La velocità e la precisione sono elementi che caratterizzano da sempre la serie, e basta poco, pochissimo, per far fuori un nemico o soccombere ad esso. Entrambe le caratteristiche sono necessarie per competere online, dove difficilmente i giocatori vi lasceranno corda, sfruttando al solito ogni punto della mappa, ogni vantaggio, per mirare indisturbati alla vostra testa. Questo ristabilisce un po’ anche l’equilibrio sfasato della campagna, dove i robot di combattimento resistono molto più che del giocatore, costringendoci spesso a ripararci prima di poter tornare nuovamente a sparare. Il multiplayer di Infinite Warfare riprende per certi versi quanto già visto in Advanced Warfare, aggiungendo però diverse personalizzazioni per il giocatore. Esistono infatti 6 kit da battaglia con tre arsenali distinti, tre specialità permanenti e relativi attributi, il tutto da combinare insieme creando centinaia di combinazioni diverse, perciò se non riuscite ad eccellere sulle mappe, probabilmente non avete ancora trovato la combinazione adatta a voi.

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Il kit guerrigliero è consigliato per gli attacchi a medio raggio e per missioni dove occorre raggiungere rapidamente un obiettivo. Il mercenario invece si fa carico di armi pesanti e si basa più sulla difesa, facendo tesoro di scudi corazzati che sbaragliano il giocatore o proteggono dai colpi. Il kit iperluce garantisce uccisioni rapidissime, eccezionale combinato alla scivolata lunga, ma consigliato soprattutto per coloro che hanno riflessi da ninja (praticamente tutti quelli che incontrerete online). Inoltre, alcune armi verranno sbloccate durante la partita, e permetteranno di cambiare modalità momentaneamente così da dare il massimo in battaglia, grazie ad esempio a proiettili rimbalzanti, i quali per l’appunto non si faranno fermare dalle semplici mura. Se poi le armi sono la vostra passione, sarete felici di sapere che durante le partite otterrete varie risorse per costruire dei prototipi di arma personalizzati, ottimi per sfoggiarli durante le kill cam. Queste ultime sono facilmente skippabili, permettendovi di tornare in gioco a tempo record, senza dover attendere, ma sono anche utili per capire come ci han fatto fuori e dove si trovava il nemico al momento dell’uccisione.

Modalità invece sempre gradita è Zombi, la quale questa volta ricorda positivamente un Left 4 Dead 2, senza prendersi troppo sul serio. L’ambientazione e lo stile anni ’80 rendono la modalità incredibilmente appagante, con personaggi stereotipati al massimo (in senso buono) ed un parco divertimenti come mappa, facendo dimenticare completamente al giocatore di trovarsi in un cod, e spezzando completamente con l’esperienza futuristica provata finora, ed offrendo un gusto nostalgico che predilige la cooperazione a quattro, facendo fuori zombi, ottenendo soldi da spendere in armi e munizioni, e che permetteranno di sbloccare nuove aree. Divertente l’idea di poter giocare a dei classici arcade Activision proprio durante l’invasione zombi, ritagliandoci dei secondi di gioco dentro il gioco, senza curarci di essi, il tutto confezionato egregiamente e aggiungendo valore reale al titolo.

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Conclusione

Il nuovo Call of Duty porta il giocatore nello spazio, ma almeno nella campagna non riesce a stupire, portando una guerra spaziale fin troppo terrestre, ed avvalendosi di cliché, senza strafare o stravolgere le meccaniche già conosciute. Ottimo invece il multiplayer, che mantiene alta l’immagine della serie, e spinge il giocatore a personalizzare il suo arsenale e tentare nuove combinazioni per sovrastare l’avversario. In fin dei conti Infinite Warfare è quindi un gioco che diverte e vi terrà incollati per ore allo schermo, grazie ad un online competitivo e frenetico, ma che purtroppo non riesce a far tesoro della nuova ambientazione futuristica, mancando di creatività e rendendo quest’ultima istanza un’occasione purtroppo sprecata.