Recensioni

Recensione Botany Manor

di: Simone Cantini

Mi è sempre piaciuta l’idea di avere un giardino tutto mio, dove poter dare sfogo al mio estro botanico, coltivando frutta e verdura in completa autonomia. Un desiderio realizzato qualche anno fa, ma che ha finito per scontrarsi ben presto con una cruda realtà: lavorare la terra è faticoso e, per un sedentario di ferro come il sottoscritto, si tratta di un concetto che mal si sposa con la mia routine. Poco male, comunque, visto che ci può pensare il bellissimo e rutilante mondo dei videogiochi a soddisfare, per quanto in maniera smaccatamente digitale, simili velleità, grazie a produzioni come Botany Manor che, manco a farlo apposta, ci chiederà di far fiorire e prosperare delle bizzarre piante.

Per visualizzare i video di terze parti è necessario
accettare i cookie con finalità di marketing.

Pollice verde

Siamo nell’Inghilterra del 1890, a pochissimi anni dalla fine dell’età vittoriana, e ci troviamo ad impersonare Arabella Greene, una botanica che ha da poco fatto ritorno alla dimora di famiglia. Un luogo ameno e silenzioso, in cui la donna può dare liberamente sfogo alla propria passione per le piante, che desidera riportare all’interno di un erbario da presentare ad una prestigiosa casa editrice. Un pretesto che servirà ad interagire con delle bizzarre sementi, frutto di anni di viaggi e scoperte, che spetterà ad Elizabeth far fiorire nuovamente, dopo averne individuato caratteristiche e particolarità. Un compito non certo agevole come si potrebbe pensare, dato che trattandosi di specie assai peculiari richiederanno attenzioni specifiche, che dovremo sviscerare analizzando gli indizi disseminati all’interno di casa Greene. Un semplice pretesto, quello alla base di Botany Manor, che nel corso di circa tre ore ci accompagnerà attraverso un substrato narrativo esilissimo, utile principalmente ad inanellare una serie di enigmi di carattere botanico, che metteranno alla prova tanto l’abilità di Arabella, quanto la nostra capacità deduttiva.

L’amore non basta

Già, perché dietro al suo aspetto rilassato e bucolico, Botany Manor cela un’anima da puzzle game tutto sommato originale, visto il tema portante della produzione firmata Balloon Studios. Come detto, nel gioco dovremo far crescere delle strane pianticelle, rinvenendone prima i semi e poi individuando il meccanismo di crescita e sviluppo richiesto, semplicemente esaminando i documenti e gli oggetti presenti nelle varie stanze della casa. Il tutto attraverso il citato erbario, che servirà anche da raccoglitore di queste informazioni che, se combinate a dovere, ci permetteranno di avere più chiaro l’iter da seguire per ciascun seme. La varietà degli enigmi è sicuramente stimolante, anche se a parte un paio nella sequenza finale che necessitano di un pizzico di ragionamento in più, non ho trovato particolarmente ostica la proposta del team, anche se ne ho apprezzato le idee di fondo.

Di tanto in tanto, a spezzare questo flow, interverranno puzzle che serviranno ad sbloccare nuove stanze della magione, ma si tratta comunque di piccolissime e sparute diversioni. Il ritmo, comunque, si attesta su livelli molto buoni, anche se vista la brevità della produzione e l’indubbia bontà del gameplay alla base del tutto, non mi sarebbe dispiaciuto vedere leggermente ampliata la non certo esaltante longevità generale. Resta comunque un titolo sicuramente particolare ed originale, anche se non troppo impegnativo.

Rilassarsi nel verde

Non appena avviato Botany Manor, è davvero difficile non far correre la mente a The Witness di Jonathan Blow, con il quale non solo condivide il genere ludico di appartenenza, ma anche una piccola parte dell’estetica generale. Lo stile adottato dalla produzione, difatti, ricorda molto da vicino quello del puzzle game dell’autore di Braid, forte di tinte tenui e delicate, che si accompagnano a geometrie semplici ed essenziali. Un look rilassato e piacevole, che ben si amalgama con le tematiche ed il gameplay del titolo Balloon Studios, finendo con il creare un’armonia generale davvero ben costruita. Fa sempre piacere, inoltre, visto che parliamo di un gioco in cui gli indizi testuali la fanno da padrone, constatare la presenza della localizzazione nella nostra lingua. Peccato per un bug che renda illeggibile il nome di tali elementi all’interno della schermata di compilazione dell’erbario, situazione che rende un pizzico più ostico completare la compilazione delle schede di ciascuna pianta. Niente che non sia risolvibile tramite una patch, sia chiaro, ma ad oggi la situazione è questa.

Botany Manor è un puzzle game elegante e caratterizzato da un gameplay ed un’ambientazione sicuramente personali ed azzeccate. Il titolo firmato Balloon Studios mette in scena una vicenda sicuramente inusuale in ambito gaming, e lo fa proponendo una serie di enigmi interessanti e ben costruiti, anche se non troppo complessi da sviscerare a dovere. Rilassato e rilassante, il gioco pecca soltanto per una longevità non certo esaltante, che avrebbe meritato di essere dilatata un pizzico in più. Resta comunque un’esperienza particolare, che sicuramente non mancherà di stuzzicare gli appassionati di enigmi videoludici.