Recensione Bomb Rush Cyberfunk
di: Marco LicandroBomb Rush Cyberfunk è un gioco ispirato, o che fa omaggio, al classico Jet Set Radio di SEGA. Team Reptile si è assicurata di portare alla luce un titolo che fa di tutto per rimandarci indietro di quasi un quarto di secolo, grazie ad un gameplay, musiche, grafiche e contenuti che ricordano gli anni 90 a cavallo del 2000. L’ho giocato a fondo per voi, e da fan di Jet Set posso dirvi quindi le mie impressioni.
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Da perderci la testa!
Bomb Rush Cyberfunk (da ora BRC) è molto più incentrato sulla storia rispetto al celebre Jet Set Radio (da ora JSR). Senza troppi preamboli, il gioco inizia mostrandoci Tryce, il leader della Bomb Rush Crew, all’interno di una stazione della polizia. Nel suo tentativo di fuga, libererà anche Faux, il quale il giocatore prenderà il controllo, creando una scappatoia e quasi riuscendo a recuperare la libertà stringendo una alleanza tra i due.
È all’apparire dell’antagonista del gioco, DJ Cyber, che le cose cambiano drasticamente, visto che questi decapiterà in volo Faux lanciandogli un vinile e ruberà la sua testa per farvi degli esperimenti.
Il mondo di BRC è strano e fantasioso, e infatti questa non sarà la fine per Faux. Tryce, infatti, chiederà aiuto alla gang The Franks per trovare una testa robotica da mettere sul corpo di Faux, ma questa avrà la sua personalità distinta, cambiando praticamente personaggio, e confondendo anche noi giocatori.
Il nostro nuovo eroe, chiamato Red per la sua corazza rossa, si troverà quindi in un corpo sconosciuto, e con la curiosità di scoprire le sue origini, nonché aiutare Faux recuperando la sua testa. Inizierà così una battaglia tra gangs per conquistare il titolo di All City, e costringere DJ Cyber a restituire la testa rubata e porre fine alle vicende.
Ready, Set, Grind
Le similtudini con JSR si sprecano, avendo il titolo uno stile pressocché identico all’originale, con le stesse textures pixelate, aspetti poligonali grezzi, e ambientazioni urbane praticamente fatte per grindare. Partendo da una base avamposto del team Bomb, potremo muoverci con vari mezzi, a scelta tra pattini in linea, bici e skate, cambiare di personaggio tra quelli disponibili nella crew, ed esplorare varie zone della città sfidando le varie gang in duelli all’ultimo punteggio.
Il mondo di New Amsterdam contiene cinque quartieri, ognuno con la sua gang, e sarà opportuno conquistarli tutti riempiendoli di graffiti e coprendo quelli dei team avversari. Le dinamiche sono sempre le stesse in ogni quartiere: guadagnare REP, ossìa la reputazione, coprendo i loro graffiti con quelli della Bomb Rush Crew. Una volta destata la attenzione del team avversario, questi ci sfideranno uno ad uno, chiedendoci di completare dei percorsi ottenendo uno specifico punteggio o numero di combo, o semplicemente riuscendo a ripetere le stesse mosse senza mai sbagliare.
I nostri personaggi saranno pronti a saltare, effettuare slide e boost in aria, nonché grindare su ringhiere e pannelli pubblicitari, anche a testa in giù, il tutto effettuando combo di mosse stilose tramite i tasti del controller. Una volta superate le sfide, e ottenuto una REP elevata, potremo finalmente sfidare la gang avversaria ad una prova di punteggio, dove avremo pressappoco due minuti per ottenere più punti che gli altri, così da aggiudicarci la zona e poco a poco ottenere il titolo di All City, rivendicando tutti i quartieri.
Non sarà sempre facile, visto che ogni qual volta eseguiremo atti vandalici, rompendo vetrine, o effettuando graffiti, il nostro stato di ricercato otterrà stelle, così come su GTA, mobilitando squadre di polizia che diventeranno via via più opprimenti e arriveranno alle armi da fuoco pur di farci smettere. Per combatterli, potremo andargli addosso effettuando delle combo, o a piedi assalirli dando delle sane botte, tra pugni e calci, concludendoli con un graffito sui loro vestiti. Tutto questo sarà complesso da farsi quando le forze della polizia saranno in abbondanza, e cercheranno di fermarci con torrette spara catene, cecchini, o addirittura dei boss enormi, che andranno studiati per capire come farli fuori.
Sempre con sto cellulare
Il telefono cellulare a disposizone sarà uno dei vecchi telefoni a conchiglia, quindi poco smart e più phone, e ci permetterà di leggere e ricevere messaggi, cambiare la musica dell’eccellente soundtrack, visualizzare la mappa locale, revisare i graffiti ottenuti, e persino intrattenerci con un mini-gioco integrato nel telefono.
I graffiti, a differenza di JSR, saranno personalizzabili al momento di effettuarli. Il tempo entrerà in slow motion, e comparirà a schermo un pattern con dei punti, simile alle classiche schermate di blocco nei telefoni Android, e a seconda del pattern tracciato genereremo un graffito diverso della grandezza dettata dallo spazio a disposizione, da S a XL.
La colonna sonora è in assoluto il secondo protagonista del gioco, con brani che vanno dall’hip hop, al genere elettronico underground, con tracce composte persino da Hideki Naganuma, l’autore della soundtrack di JSR e Jet Set Radio Future, per un feeling praticamente identico all’originale.
Ma cos’è quindi BRC, un clone? Un sequel? Potremmo forse definirlo come un sequel spirituale, essendo sviluppato da un altro team, in particolare ora che nel 2024 sappiamo per certo che SEGA sta preparando un reboot a mondo aperto di JSR, con grafiche e gameplay adatti al giorno d’oggi. Team Reptile invece voleva creare un titolo che ci riportasse nel passato, e così è stato.
Giocare BRC è come tornare tredicenne (nel mio caso), in un’epoca dove tutto quello che desideravi era un platformer à la Tony Hawk Pro Skater, non troppo complesso ma neanche banale, dove le abilità del giocatore contassero. Anche qui, ogni salto va calcolato con precisione così da continuare la combo senza mai bloccarla, diventando in un esercizio di stile anche rilassante a lungo andare, convertendosi in un tutt’uno con il gameplay.
Le mappe di gioco sono molto più grandi che in JSR, e forse anche per questo presentano un piccolo difetto per via dei grandi spazi che richiedono di dover grindare per terra, saltando spesso e utilizzando boost, pur di arrivare alla prossima ringhiera senza perdere la combo. Lo stile è pressocché identico, ma si scosta per qualità, essendo un pelino peggiore di quanto offerto da SEGA, non tanto per varietà, quanto proprio per level design, mancando di una buona verticalità e saggio uso dell’ambiente a disposizione.
Per fortuna si riprende nelle fasi di sogno che subisce Red a fine capitoli, dove il livello acquista una linearità più divertente e arcade, nonostante un noioso effetto fade che dovrebbe dargli un’aria più onirica, ma che in realtà annoia e deconcentra il giocatore.
In conclusione
Bomb Rush Cyberfunk è il perfetto erede spirituale di Jet Set Radio, praticamente come se fosse uscito negli stessi anni 2000. Lo stile e la colonna sonora sono quasi impeccabili, con uno sforzo maggiore sulla trama, piena di sorprese, che connette l’intero mondo di gioco. Pecca sicuramente di un minimo di repitivitità, visto che la modalità di sblocco dei cinque quartieri è sempre la stessa, perciò lo stesso processo di grinds e combo sono eventualmente fini a sé stessi e devono piacere per forza per potersi godere il titolo nel lungo andare, ma al contempo la presenza di svariati collezionabili tra graffiti e abiti, nonché dei difficili trofei/obiettivi, possono in qualche modo attenuare la mancanza di una varietà di gameplay più ampia. Imperdibile se avete amato JSR e volete rivivere le stesse sensazioni dell’epoca.