Recensione Black Mirror
di: Luca SaatiTHQ Nordic si sta espandendo pian piano, il publisher una volta noto semplicemente come Nordic Games, si è assicurato nell’ultimo periodo brand non di poco conto tra cui spicca l’amatissimo Darksiders. Tra i tanti brand presenti nel portfolio della compagnia troviamo Black Mirror, la serie di avventure grafiche che può vantare tre titoli molto apprezzati usciti nel 2004, 2009 e 2011. Una serie che probabilmente non si ricorderanno in molti, per questo motivo THQ Nordic ha preso la saggia decisione di affidare a King Art Games, autori del buon The Dwarves, la realizzazione di un reboot disponibile da domani, 28 Novembre, su PS4 e Xbox One.
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Una famiglia maledetta
Trattandosi di un reboot, chi non conosce i vecchi episodi della saga può tranquillamente avventurarsi con questo Black Mirror. I primi minuti di gioco sono abbastanza spiazzanti e vi vedono controllare un personaggio in fuga da non si sa che cosa. Solo in un secondo momento scopriremo che si tratta del padre di David, il vero protagonista di Black Mirror. David ritorna a casa dopo un lungo viaggio in India per ereditare la villa di famiglia dopo la morte misteriosa del padre. Senza entrare ulteriormente nei dettagli per evitarvi spoiler, la storia di Black Mirror presenta tutti gli elementi tipici delle storie gotiche con segreti da svelare, maledizioni, visioni e molto altro ancora.
La storia di Black Mirror si rivela assolutamente piacevole e interessante da scoprire nonostante qualche colpo di scena abbastanza telefonato. Peccato solo per una longevità davvero risicata, i cinque capitoli che compongono la storia si possono portare a termine tra le 4 e le 5 ore.
Se ci si ferma al comparto narrativo, Black Mirror è sicuramente un gioco da promuovere, tuttavia i problemi arrivano non appena si inizia l’avventura. Tecnicamente infatti ci troviamo dinanzi a un titolo disastroso con un aliasing esagerato, cali di frame rate continui, caricamenti ossessivi che spuntano ogni qualvolta si cambia stanza e qualche bug che ci ha costretto a riavviare il gioco in un paio d’occasioni. Anche la qualità grafica non è delle migliori e a causa di texture, modellazione poligonale e illuminazioni non al passo coi tempi. Anche la musica in alcuni momenti sballa perdendo completamente la sincronizzazione fallendo quindi nell’obiettivo di creare un po’ di tensione in alcuni momenti chiave.
I problemi di natura tecnica vanno poi a riversarsi nel gameplay che presenta controlli assolutamente imprecisi col pad e una telecamera fissa che non funziona come si deve perdendosi il personaggio e costringendoci a spostarla ogni volta con qualche tocco della levetta destra. I già citati caricamenti eccessivi poi rendono l’esperienza sempre poco fluida e scorrevole costringendoci a star fermi quando si deve passare nella stanza opposta rispetto a quella in cui ci troviamo della villa. Tutti questi problemi insomma rovinano del tutto quella che poteva essere un’avventura grafica piuttosto piacevole che riprende elementi tipici del genere con l’esplorazione dello scenario fondamentale per proseguire e risolvere i mai troppo complessi puzzle ambientali conditi da qualche dialogo e quick time event realizzati veramente male.
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Commento finale
La sensazione è che questo Black Mirror sia uscito troppo in anticipo e a lavori non ultimati, altrimenti davvero non riusciamo a comprendere i numerosi problemi che affliggono il gioco. Un terribile passo falso per THQ Nordic che finora non stava facendo così male, questi sono gli errori che un publisher relativamente giovane deve assolutamente evitare. Il nostro consiglio è quindi di stare assolutamente alla larga da Black Mirror, e ve lo diciamo con un po’ di rammarico perché poteva essere un’avventura grafica piacevole da giocare.