Recensione Battlewake
di: Simone CantiniTra gli sviluppatori indipendenti che hanno dimostrato di saperci davvero fare in ambito virtuale, Survios rappresenta di sicuro una delle punte di diamante, grazie a produzioni dall’indubbio valore ludico e qualitativo come Sprint Vector, Raw Data ed Electronauts. Non stupisce, quindi, che il rilascio del loro nuovissimo Battlewake sia riuscito a stuzzicare la mia curiosità, grazie anche ad un setting che, per un amante di Monkey Island come il sottoscritto, non può che rappresentare un plus. Vediamo come è andato questo incontro.
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Corpo di mille balene!
Come si può intuire dal titolo del paragrafo, ma anche grazie al trailer che trovate subito sopra, in Battlewake ci ritroveremo letteralmente nei panni di un pirata, chiamato a comandare il proprio vascello nel tentativo di distruggere le imbarcazioni avversarie. Ovviamente non saremo lanciati nella mischia senza preavviso, dato che potremo contare su di una campagna che ci permetterà, tramite 20 missioni, di prendere confidenza con i 4 personaggi giocabili del titolo, ognuno dei quali godrà di una propria storia spalmata in 5 differenti sortite. Terminabile in circa un paio di ore, questa porzione di gioco servirà principalmente per impratichirsi con i comandi di Battlewake che, sfruttando una coppia di Move (sempre consigliati) oppure un DualShock, ci vedranno ai comandi del vascello di turno. Il sistema di controllo è di stampo puramente arcade, pertanto sarà sufficiente impugnare fisicamente il timone per impostare la direzione della rotta della nostra imbarcazione, non dovendoci affatto curare della spinta del vento. Presenti anche due leve, tramite le quali potremo gettare l’ancora, per arrestarci in modo repentino, oppure per effettuare virate più rapide. A completare il quadro ci pensano le varie bocche da fuoco presenti a bordo (frontali, laterali e posteriori), il cui utilizzo sarà legato alla direzione di puntamento che imprimeremo con il movimento del braccio. Tutto è molto immediato ed intuitivo, e saranno necessari davvero pochi minuti di gioco per riuscire a destreggiarsi tra onde, scogli ed avversari. Oltre alla pratica, la campagna servirà anche ad accumulare oro, tramite il quale potenziare (in modo comunque molto basilare) i vascelli che potremo sfruttare anche in multiplayer, porzione che rappresenta il cuore principale di Battlewake.
In cerca di gloria
Oltre ai 4 distinti story mode, che potremo giocare anche in cooperativa assieme ad un amico, la produzione Survios ci permetterà di salpare assieme ad altri amici in due distinte modalità, una PvP ed una PvE. La prima opzione non è altro che il classico deathmatch tutti contro tutti, che sarà in grado di ospitare partite fino a 10 giocatori differenti. La seconda modalità ci vedrà, invece, intenti a superare assieme ad altri 3 amici alcune missioni dinamiche, anche se gli obiettivi principali verteranno quasi tutti attorno alla distruzione delle navi nemiche. Sarà soprattutto in rete che potremo sperimentare le combinazioni garantite dalle caratteristiche peculiari dei capitani e dei vascelli, ognuno dotato di statistiche e possibilità belliche uniche, così come di un’abilità speciale che, tra kraken e tornadi, ci permetterà di dare vita ad attacchi altamente spettacolari. Tutto oro, quindi, quello che luccica? Beh, non proprio, visto che arrivando a tirare le somme l’offerta di Battlewake si presenta un po’ troppo stringata, con l’esile campagna che non può fare a meno di nascondere come tutto poggi sul multiplayer. Peccato che la progressione quasi assente dei vari personaggi finisca per appiattire in maniera sin troppo repentina il coinvolgimento generale, traducendo il tutto in una semplice serie di match, in cui sarà soltanto la gloria personale l’unico stimolo in termini di rigiocabilità. Il che è davvero un peccato, visto che Battlewake è calato all’interno di una cornice tecnica di tutto rispetto, forte di una grafica pulita e coloratissima (oramai un marchio di fabbrica per Survios), a cui si accompagnano una mappatura dei comandi ed un confort di utilizzo di primo livello. Assente, al solito, la nostra lingua, ma la mancanza si avverte appena, vista la pochezza dei testi a video.
Battlewake è un gioco dalle due anime decisamente contrapposte: ad un gameplay solido e divertente, unito ad una realizzazione tecnica ottima, si affianca una consistenza generale invero alquanto evanescente. La produzione Survios poggia le proprie basi su delle meccaniche arcade interessanti e ben congeniate, ma la rapidità con cui tutto si esaurisce sotto i nostri occhi, lasciandoci in dote solo una serie di match in cui sarà la vittoria personale l’unico stimolo alla rigiocabilità, non rende giustizia al pedigree dello studio statunitense. Speriamo in qualche update in grado di rimpinguare un po’ questo forziere mezzo vuoto.