Recensioni

Recensione Battle Group 2

di: Simone Cantini

Passare dallo schermo di un tablet a quello di una console, home o portatile che sia, è oramai una prassi comune, soprattutto quando parliamo di piccole produzioni indipendenti. E visto il successo che simili titoli stanno riscuotendo su Switch, non stupisce affatto che Battle Group 2 sia da poco sbarcato sulla nuova macchina Nintendo. Il passaggio sarà, però, risultato indolore?

Per visualizzare i video di terze parti è necessario
accettare i cookie con finalità di marketing.

Finché la barca va

Battle Group 2 ci vedrà impegnati ad attraversare 30 differenti missioni, mentre saremo al comando di due imbarcazioni armate di tutto punto, il cui compito sarà quello di debellare le forze ostili di un gruppo criminale chiamato Talon. La storia è esile e quanto mai superflua, e servirà unicamente per mettere su schermo un blando schema ludico, tramite il quale dovremo blastare i velivoli e le imbarcazioni che ci verranno lanciate contro dall’incappucciato capo della fazione ostile. Il tutto sarà possibile per mezzo di un mirino mobile, che impiegheremo per lanciare dei missili e che potremo controllare tramite gli analogici ospitati sui Joy-Con, oppure tramite le nostre dita sfruttando il touch screen della console. Quest’ultima soluzione, dato l’ingente numero di avversari su schermo, uniti ad un velocità di risposta necessaria per non soccombere in tempi brevissimi, si è rivelata la più adatta allo scopo, vista l’estrema lentezza con cui i controller reagiscono alle nostre esigenze. Va da sé, dunque, che Battle Group 2 finisca per dare il meglio in mobilità, rendendo di fatto inutile la fruizione con la macchina inserita nella dock station. Anche se goduto nel migliore dei modi, però, il titolo non è riuscito a superare la propria natura di app mobile, presentando alcune criticità di gameplay che mal si sposano con la concezione di software casalingo.

Fedele alle origini

L’essere nato su smartphon e tablet ha visto Battle Group 2 ruotare attorno all’implementazione di microtransazioni, utili per accelerare il sistema di progressione e potenziamento previsto per le imbarcazioni a nostra disposizione. Superando i vari stage, difatti, verremo ricompensati con un piccolissimo quantitativo di olio (la valuta di gioco), che potremo investire per upgradare le caratteristiche dei nostri mezzi, comperarne di nuovi e più potenti, oppure utilizzare per acquistare alcuni power up (indispensabili nelle fasi avanzate della breve campagna). Il problema, però, è che la velocità di accumulo del denaro è lenta in modo esasperante, fattore che rende il grinding sfrenato quanto mai necessario. Il che, se il gioco fosse quanto mai vario, non sarebbe neppure un male, ma data la natura fortemente ripetitiva delle varie missioni, il tutto ha finito per rivelarsi un tedio inutile. Tanto più alla luce dell’estrema semplicità di gran parte degli stage, che finiscono però per subire una brusca ed inspiegabile impennata della difficoltà nell’ultimissima parte della campagna. A ciò si aggiunge anche la fastidiosa scelta di non accreditare le somme guadagnate fino al momento del fallimento della missione, mentre per quanto concerne gli esosi power up impiegati questi non vengono reintegrati a prescindere dall’esito della sortita. Se questo può essere comprensibile in un titolo gratuito distribuito su device mobili, viene davvero difficile trovare scusanti in presenza di un prodotto commercializzato, seppur ad un prezzo tutto sommato contenuto. E dire che sarebbe bastata un pizzico di attenzione in più per accompagnare in modo migliore la semplice, ma tutto sommato divertente idea che è alla base di Battle Group 2.

Battle Group 2 si va ad inserire nel corposo mucchio delle conversioni frettolose, visto che il team di sviluppo non si è curato minimamente di smussare le peculiarità figlie della genesi mobile che mal si sposano con l’esperienza console più tradizionale. Un’idea tutto sommato molto lineare e semplice, ma che avrebbe potuto beneficiare di un boost qualitativo maggiore, se solo si fosse prestato attenzione al nuovo device di riferimento.