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Recensione Avowed
di: Francesco PellizzariOggigiorno è inutile negarlo, internet e l’accesso libero alle informazioni giocano un ruolo di rilievo nelle nostre vite; quando ci serve sapere qualcosa o anche solo soddisfare una nostra curiosità ci avvaliamo degli strumenti che la tecnologia ci mette a disposizione ed ecco fatto, quello che ci occorre in pochi minuti a nostro uso e consumo. C’è stato un tempo in cui, per soddisfare la nostra voglia di sapere e conoscere ciò che l’industria videoludica aveva in serbo per noi, non potevamo avvalerci di strumenti come il world wide web, ma dovevamo affidarci allo scambio di opinioni tra amici e conoscenti, oppure recarci presso qualche edicola ed acquistare le riviste specializzate. Era quasi una sorta di rito, acquistare la nostra testata preferita, arrivare a casa, sdraiarsi a letto o sul divano e divorarne il contenuto. Gli unici problemi erano rappresentati dall’esborso economico e dalle notizie non sempre “fresche”. Problemi che fortunatamente adesso non ci toccano più di tanto, grazie alla semplicità con cui reperire ciò di cui abbiamo bisogno. Il rovescio della medaglia è però evidente: ultimamente, in troppi casi, prima ancora che un videogioco veda la luce, non si fa altro che leggere di battibecchi e polemiche riguardanti scelte artistiche e creative. Nel caso di specie ci riferiamo al botta e risposta che hanno avuto sulla piattaforma social X, Matt Hansen, direttore artistico di Avowed ed Elon Musk, noto imprenditore sudafricano. La polemica verteva sull’inserimento ed utilizzo dei pronomi in un gioco fantasy medievale. Avowed riuscirà a ritagliarsi uno spazio nel panorama videoludico odierno o i pronomi saranno la sua rovina? Se volete sapere la nostra opinione, continuate a leggere.
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Di cosa parliamo?
Avowed è il nuovo RPG d’azione in prima persona sviluppato da Obsidian Entertainment, gli stessi creatori di Pillars of Eternity e The Outer Worlds. Il gioco è ambientato nel mondo di Eora, già visto nella saga di Pillars of Eternity. Noi videogiocatori saremo chiamati a vestire i panni dell’ “Inviato”, un emissario incaricato di recapitare una missiva da parte dell’imperatore di Aedyr all’ambasciatore della città portuale di Paradis. Verremmo a scoprire che le Terre Viventi sono afflitte da un morbo, la cosiddetta “piaga dei sogni”, una sorta di peste che è in grado di contagiare tutte le creature viventi ed anche modificare la vegetazione e ritorcerla contro gli abitanti che si sono insediati in queste terre. Come se ciò non bastasse, questo flagello avvelena la mente delle persone e degli animali, rendendoli oltremodo aggressivi e attaccando chi si trovi nelle loro vicinanze. Sarà quindi nostro dovere iniziare ad indagare sulle origini di questa piaga e possibilmente trovare una soluzione efficace per debellarla. Come ci viene reso noto nella sequenza introduttiva, il nostro alter ego è un “deiforme”, una sorta di semi-dio alla cui persona è legata una divinità a noi sconosciuta sia nell’identità che negli intenti. Progredendo nella storia principale scopriremo nuovi dettagli che emergeranno anche grazie alla capacità di comunicare in sogno con questa entità, perché abbiamo questo legame e a quale scopo.
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Ce n’è per tutti i gusti
Prima di gettarci a capofitto nel mondo di Avowed, ci verrà chiesto di creare il nostro eroe. L’editor è ben congegnato, con svariati preset di volti disponibili e modificabili. Oltre al tipo di carnagione, corporatura, capelli, occhi ed altri tratti somatici, dovremo scegliere quali caratteri facciali e capelli da deiforme avere. Nel caso non ci piaccia il risultato estetico, potremmo comunque scegliere di nasconderli visivamente in game, ma gli NPC reagiranno comunque ad essi, perché per alcuni essere deiforme è una benedizione, per altri una maledizione e questo avrà un peso relativo riguardo alcune scelte di dialogo. Infine ci toccherà scegliere il pronome col quale identificarci, tra lui, lei o lǝi (chissà cosa penserà Musk). Sarà poi la volta di scegliere l’origine del nostro PG tra Studioso arcano, Augure di corte, Discendente nobile, Esploratore dell’avanguardia ed Eroe di guerra. Questa scelta influenzerà le opzioni di dialogo disponibili e determinerà la scelta dell’arma iniziale. Tutti gli equipaggiamenti e le abilità saranno comunque disponibili a prescindere dalle origini scelte. Infine ci verrà proposto di spendere alcuni punti in attributi di potenza, costituzione, destrezza, percezione, intelletto e risolutezza. Una volta terminato con l’editor, inizierà la nostra avventura. Il gameplay è piuttosto classico e rodato, presentando esplorazione e combattimento in prima persona. Nell’inventario potremo equipaggiare due preset di armi, potendo così cambiare con una pressione del tasto Y l’equipaggiamento offensivo senza dover ogni volta aprire il menù dedicato. Le armi spaziano tra pugnali, spade, spadoni, asce, martelli, mazze, pistole, archibugi, bacchette, grimori ed archi. Potremmo scegliere di equipaggiare sia la mano dominante che quella non dominante con due tipi di armi, oppure uno scudo ed un’arma, oppure due pistole. In caso si tratti di armi a due mani non sarà possibile utilizzare scudi o armi secondarie. Il sistema di combattimento è ben realizzato e offre diversi tipi di approccio alle varie situazioni che ci troveremo a fronteggiare. La potenza del nostro attacco dipenderà dal tempo di pressione del relativo grilletto; inoltre ogni attacco consumerà vigore. Anche eseguire schivare o parate diminuiranno la barra del vigore la quale, una volta esaurita, ci lascerà per un breve periodo di tempo alla mercé dei nostri avversari. Sarà quindi indispensabile pensare bene ad ogni mossa, ed avere abbastanza spazio e tempo per ricaricare la stamina. In base al tipo di arma utilizzata e ad i suoi attributi, ogni volta che colpiremo un nemico, sotto la sua barra della vita, si riempirà un indicatore di stordimento; una volta pieno, riusciremo ad eseguire una serie di attacchi critici che infiggeranno danni ingenti. Le creature ostili che affronteremo avranno a loro disposizione attacchi parabili e non, sarà quindi indispensabile imparare a padroneggiare la differenza tra parata e schivata. Determinante nell’economia di gioco sarà anche il peso totale dell’equipaggiamento che porteremo con noi; eccedendo il carico massimo trasportabile, i nostri movimenti saranno impediti, non potremo scattare o effettuare schivate. Gestire al meglio l’inventario si rivelerà quindi cruciale in determinate situazioni. Sarà possibile comunque inviare all’accampamento in qualsiasi momento oggetti che non riteniamo utili oppure smantellarli per ricavarne materiali da crafting. Nel combat system è presente una modalità furtiva, ma ci è parsa realizzata in maniera abbastanza approssimativa. In qualità di semi divinità, ci verrà data l’opportunità di accettare o rifiutare alcune abilità uniche speciali, ricordate solo che ogni scelta comporta una conseguenza.
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Sempre più in alto
Salendo di livello ci verrà dato modo di aumentare le statistiche e le abilità del nostro personaggio. La schermata relativa alle abilità è di facile lettura e non intricata o complicata come ci si potrebbe aspettare da un RPG; scelta che facilita l’approccio anche ai non esperti del genere. Potremo scegliere senza alcuna limitazione abilità che nulla hanno a che fare con le origini o le caratteristiche che abbiamo scelto ad inizio gioco, in modo che ognuno possa sperimentare liberamente e trovare la build che più si confà al proprio stile di gioco. I punti attributo ed abilità saranno rimborsabili previo esborso di denaro trovato nel mondo di Eora. Ogni abilità o magia lanciata andrà a consumare la nostra barra essenza, altro aspetto cui prestare attenzione per non correre il rischio di restare senza in situazioni di bisogno. Qualora fosse necessario, basterà aprire il menù di scelta rapida o il menù inventario per mettere automaticamente il gioco in pausa e consumare oggetti utili a ripristinare salute, essenza o ad utilizzare oggetti offensivi da lancio.
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Meglio soli? No.
Fortunatamente non saremo soli in Avowed; nel corso dell’avventura si uniranno a noi altri compagni, ognuno con abilità e personalità uniche:
- Kai: Il tank del gruppo, specializzato nella resistenza e nel controllo del campo di battaglia.
- Giatta: Una guaritrice animante, essenziale per il supporto e il controllo dell’essenza magica.
- Yatzli: Una potente maga che domina il campo con incantesimi distruttivi.
- Marius: Un cacciatore nano, letale con l’arco e abile nelle tattiche furtive.
Durante le fasi esplorative, troveremo dei fari lungo la mappa che permetteranno di viaggiare rapidamente da un punto all’altro nel mondo, risparmiandoci così tempo per gli spostamenti. Anche allestire accampamenti permetterà di viaggiare rapidamente, oltre che ripristinare salute ed essenza. Inoltre, nell’accampamento potremo potenziare il nostro equipaggiamento, incantare armi, creare nuovi oggetti o ricette coi materiali recuperati dai nemici o nei luoghi che visiteremo. I nostri companion saranno presenti con noi durante queste soste, e parlando con loro potremo conoscere meglio il loro background, sapere cosa ne pensano delle nostre azioni, oppure riuscire ad allenarci e ottenere dei bonus permanenti alle nostre caratteristiche.
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Causa ed effetto
Seguendo la main quest incontreremo di quando in quando enigmi ambientali che richiederanno l’utilizzo delle abilità dei nostri compagni, ma nessuno di essi si è rivelato ostico o insuperabile, risultando nella maggior parte dei casi piuttosto elementare. Avowed offre ai giocatori vaste aree esplorabili ricche di missioni secondarie aggiuntive, oltre ad aree segrete che racchiudono solitamente oggetti e ricompense migliori. Uno dei punti forti della produzione Obsidian è senza ombra di dubbio il sistema di scelte e conseguenze che esse apporteranno al mondo che ci circonda. Le decisioni influenzeranno la storia, i rapporti con i companion e gli eventi futuri, mettendo pressione al giocatore perché non vi sarà mai una scelta completamente giusta o sbagliata. Ci toccherà fare i conti con le decisioni prese, complice anche l’intrigo politico che fa da sfondo alle vicende che vivremo.
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Un mondo fantastico
La direzione artistica di Avowed è ottima; tutte le ambientazioni che abbiamo avuto modo di visitare nel corso della nostra run erano evacative ed ispirate, che si trattasse di città di mare, paesaggi tropicali, rovine abbandonate, foreste lussureggianti, aridi deserti o villaggi costruiti in territori inospitali. Una vibrante palette di colori, unita ad una realizzazione decisamente convincente delle creature, degli incantesimi e gli effetti grafici utilizzati contribuiscono a far gioire i nostri occhi. La colonna sonora è immersiva, adatta alle situazioni che accompagna e suggestiva. Gli effetti sonori sono nella media, mentre il doppiaggio è stato curato in maniera eccellente. Entrando più nello specifico, Avowed utilizza come motore grafico Unreal Engine 5 e queste sono le modalità grafiche disponibili per console:
Xbox Series S: Modalità Qualità
1080p / 30fps / Frame rate non bloccato opzionale /
Supporta il Ray Tracing
Xbox Series S: Modalità Bilanciata
1080p / 40fps solo su TV a 120Hz / Frame rate non bloccato opzionale /
Supporta il Ray Tracing
Xbox Series X: Modalità Qualità
2160p / 30fps / Frame rate non bloccato opzionale /
Supporta il Ray Tracing
Xbox Series X: Modalità Bilanciata
2160p / 40fps solo su TV a 120Hz / Frame rate non bloccato opzionale /
Supporta il Ray Tracing
Series X: Modalità Prestazioni
1800p / 60fps / Frame rate non bloccato opzionale /
Non supporta il Ray Tracing
Noi abbiamo giocato la nostra run su Xbox Series X in modalità qualità, e nonostante i 30fps, vi garantiamo che il risultato è stato davvero soddisfacente sotto tutti i punti di vista.
Un viaggio “breve”
La longevità è forse il tallone d’Achille dell’intera produzione, unita a una intelligenza artificiale dei nemici e dei nostri compagni d’arme a volte altalenante. Abbiamo portato a termine Avowed in circa 40 ore, svolgendo alcune missioni secondarie lungo il percorso e cacciando alcune taglie che ci venivano proposte. Inoltre non è possibile continuare l’avventura una volta raggiunto il boss finale. Il nostro consiglio è quello di fare tutto quello che avete in sospeso prima di giungere ai titoli di coda. A tal proposito, verrete informati da un messaggio che oltre un determinato punto non sarà più possibile tornare indietro. Altra nota negativa è l’opzione per giocare in terza persona. Nonostante possa aiutare ad avere una percezione maggiore dell’ambiente circostante, i combattimenti sono macchinosi e frustranti, relegandola quindi ad una scelta di contorno. La rigiocabilità è invece elevata, nonostante l’assenza di una modalità NG+. Diciamo questo perché Avowed lascia ai giocatori una libertà molto ampia di sperimentare dialoghi e comportamenti, e pensate che sarà anche possibile unirsi all’antagonista principale, se lo desideriamo. Tutto quello che faremo si rifletterà sull’epilogo, modificandolo di volta in volta e offrendo scenari diversi.
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Considerazioni finali
Per rispondere alla domanda posta all’inizio dell’articolo, per noi i pronomi non c’entrano assolutamente nulla con la riuscita o meno di un titolo, ed Avowed ne è la prova: un RPG ottimo, con alcune lacune senza dubbio, ma con molti punti a favore, tra cui spiccano una trama avvincente, scelte che vanno a modificare il mondo di gioco e una libertà d’azione quasi totale. Fatevi un favore: giocate ad Avowed, o ve ne pentirete.