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Recensione Apotheon

Quando si parla delle divinità nel mondo dei videogiochi, sicuramente la serie God of War è la prima a venire a mente. Per un nuovo capitolo dell'esclusiva Playstation ci vorrà ancora molto tempo, intanto se siete interessati a questo tipo di tematiche per voi c'è Apotheon, videogioco di Alientrap che fa parte della line-up del mese di Febbraio 2015 del Playstation Plus.

 

di: Luca Saati

Quando si parla delle divinità nel mondo dei videogiochi, sicuramente la serie God of War è la prima a venire a mente. Per un nuovo capitolo dell’esclusiva Playstation ci vorrà ancora molto tempo, intanto se siete interessati a questo tipo di tematiche per voi c’è Apotheon, videogioco di Alientrap che fa parte della line-up del mese di Febbraio 2015 del Playstation Plus.

Sei tu un Dio?

In Apotheon vestiremo i panni di Nikandreos, guerriero che inizia una sfida contro gli dei per far tornare la pace e la serenità nella sua terra. Una terra che subisce da troppo tempo l’abbandono delle divinità tra campi divenuti aridi, oceani che non danno pesce e conflitti che colpiscono le strade. La storia non è il punto forte della produzione di Alientrap, non ci sono colpi di scena e i dialoghi fin troppo lunghi spezzano il ritmo di gioco. In sostanza la trama si rivela un mero pretesto per visitare una decina di livelli che terranno impegnati per circa 8 ore di gioco.
Apotheon in sostanza è un action/platform dalla struttura tipica dei metroidvania bidimensionali. Proprio la parte action è purtroppo uno dei punti dolenti del titolo, con un sistema di combattimento impreciso che, soprattutto nelle prima fasi di gioco, lascia molto a desiderare a causa di un sistema di collisioni imperfetto, dei nemici che piuttosto che affrontare più apertamente il protagonista preferiscono indietreggiare sempre rallentando così il ritmo degli scontri. A brillare fortunatamente sono i combattimenti contro i boss, alcuni molto spettacolari e tutti molto vari tra loro.
Per combattere il protagonista ha a disposizione un ricco armamento tra spade, asce, lance e quant’altro da accompagnare con un fedele scudo, o una torcia nel caso ci si trovi in zone buie, più un grande numero di armi da lancio tra arco e frecce, e rispettive varianti come le frecce esplosive, pietre, giavellotti e molto altro ancora. Sono infine presenti una serie di trappole, come quelle da orso o mine esplosive, e non mancano le pozioni curative o quelle speciali che attivano una serie di abilità come l’invisibilità temporanea. Le armi hanno caratteristiche differenti tra loro, ad esempio un coltello è sicuramente più veloce di un’ascia, così come quest’ultima è capace di fare un maggior danno ai nemici rispetto al coltello. Ognuna inoltre può usurarsi fino a rompersi costringendo a cambiare spesso lo stile di combattimento da utilizzare. E’ presente anche una piccolissima componente crafting che mette a disposizione la possibilità di costruirsi gli esplosivi, le pozioni curative, o di riparare l’armatura tramite gli appositi kit così da essere in grado di assorbire un maggior quantitativo di danno.
Tra un combattimento e l’altro il gioco esalta il suo level design grazie a una serie di puzzle ambientali che spesso consistono nell’attivare una leva, ritrovare una chiave o attivare un dispositivo con un colpo di freccia. Quest’ultimi in particolare sono ben costruiti, risultando sempre diversi tra loro. Vogliamo lasciarvi il piacere di scoprire determinati enigmi, ma possiamo assicurarvi che sono presenti delle perle che solo i giochi in 2D sono capaci di offrire.
Oltre alla campagna è presente anche una modalità multiplayer in locale che permette di affrontare un amico in scontri 1v1 con la possibilità di scegliere le armi da utilizzare e in quali arene combattere.
Punto forte di Apotheon è il suo comparto grafico che si ispira alla maiolica classica greca, più in particolare all’arte di Exekias che operò nella realizzazione di ceramiche a figure nere. Tutte le ambientazioni del gioco presentano scenari particolari e ben disegnati dagli artisti di Alientrap e non nascondiamo di essere stati spinti a procedere nel gioco anche per osservare la caratterizzazione dei vari livelli. Sono due gli elementi a far storcere il naso: il primo riguarda le animazioni dei personaggi che danno la sensazione di trovarsi dinanzi a delle marionette; mentre il secondo riguarda dei frequenti crash del gioco che su PS4 costringono a riavviarlo, fortunatamente i salvataggi sono frequenti. La componente sonora è invece all’altezza di quella visiva con melodie che si rifanno a quelle classiche elleniche.

Commento finale

E’ un peccato vedere un videogioco come Apotheon minato da un combat system un po’ raffazzonato e impreciso. E’ un peccato perché con una maggiore cura sotto questo punto di vista ci saremmo trovati dinanzi a piccolo capolavoro del genere grazie a dei momenti epici come le battaglie con i boss, enigmi ben costruiti e una componente audio-visiva splendida da vedere e da sentire. Se siete disposti a chiudere un occhio sui difetti, vi consigliamo di tenere in considerazione l’acquisto di Apotheon e tornare così dopo tanto tempo nell’antica Grecia ad affrontare gli dei.

  • Comparto artistico bello da vedere

  • Level design curato

  • Boss, puzzle e armi molto variegati

  • Trama dimenticabile

  • Combat system impreciso

  • Frequenti episodi di crash