Recensioni

Recensione Adventure Time: I Pirati dell’Enchiridion

di: Marco Licandro

Adventure Time: I Pirati dell’Enchiridion è la prima avventura basata sul mondo di Pendleton Ward totalmente in 3D. Dopo una marea di giochi sviluppati per piattaforma web e mobile, e molti altri usciti su console portatili prettamente in 2D e pixel art, arriva finalmente sulle console casalinghe un RPG con grafica in cell shading che vi porterà in una Ooo inusuale. E davvero la svolta?

Per visualizzare i video di terze parti è necessario
accettare i cookie con finalità di marketing.

Che ora è?

Adventure time sbarca questa volta in forma piratesca, e mai come prima potremo visitare Ooo in lungo ed in largo grazie ad una… barca? Ebbene sì, in quanto il mondo di gioco sarà completamente sommerso dall’acqua, per via dello scoglimento dei ghiacchi nel regno di Ice King. Negli iniziali panni di Finn e Jake dovremo quindi indagare, interrogare, e cercare di venire a capo degli avvenimenti, che uno dopo l’altro sbroglieranno una trama sempre più strampalata che ci spiegherà chi o cosa vi è dietro lo scioglimento dei ghiacchi, l’utilizzo della corona di Simon, e soprattutto cosa c’entra l’Enchiridion con il titolo in questione (non era stato distrutto?).

Cosa c’è di nuovo

Il combattimento è sempre stato uno degli elementi imprescindibili dei giochi ispirati alla serie, ed anche qui vi il gameplay si aggirerà intorno ad esso. Essendo il titolo in salsa RPG, preparatevi ad affrontare una marea di nemici nella classica modalità a turni, avendo a disposizione mosse normali, speciali, difesa, e oggetti (nonché fuga). Gli attacchi normali riempiranno una barra comune così da sfruttare quelli speciali, mentre subire attacchi ne riempirà un’altra extra che ci permetterà di sferrare un attacco più raro e letale. Gli oggetti saranno preziosi quanto indispensabili, garantendo svariati modi per ripristinare la salute dei personaggi, aumentare l’attacco o la difesa, nonché eliminare effetti indesiderati che affliggono le statistiche.
Pronti anche a livellare spendendo monete di gioco, visto che ad ogni livello aumenteranno le statistiche legate ad attacco, difesa, evasione, speciale, e salute, ognuna delle quali richiederà un prezzo per aumentare di un punto.

Un mondo vuoto

A livello tecnico siamo purtroppo ai minimi indispensabili per poter far funzionare il gioco. Se dal punto di vista dei combattimenti quanto detto basta a rendere la parte RPG funzionale, il mondo di gioco è invece spoglio e privo di volume. Ritroveremo ovviamente alcuni regni presenti nella serie, ma questi saranno estremamente ridotti e privi di qualsiasi interazione, non potendo entrare nelle abitazioni o conversare con i personaggi, negando l’esplorazione per via di muri invisibili su una quantità elevata di oggetti e superfici, con l’unica azione possibile quella di distruggere alcuni elementi ben specifici e visibili di gioco. Azione, oltretutto, premiata in quanto fonte di monete e oggetti, seconda solo all’acquisto negli shop dedicati.
Il fattore allagamento non aiuta a ritrovare i tratti distintivi della serie, visto che buona parte delle aree che avrebbero reso il titolo un open world, sono praticamente acqua e qualche cassa o barile sparsi, quasi come se questo fosse solo uno stratagemma per ridurre il lavoro sugli ambienti.

Tecnicamente basilare

Caricamenti lunghi tra le aree, azioni da effettuare tramite pressione obbligata di pulsanti in apposite aree ristrette, animazioni poco fluide, frame rate basso e a volte persino ballerino con cali di frame evidenti, bug e sovrapposizione di elementi o scomparsa di textures e personaggi, telecamera problematica durante i combattimenti che va a posizionarsi dietro alberi o oggetti che ne impediscono la visuale, addirittura è capitato che il terreno scomparisse facendo cadere i personaggi in acqua, e questo ben dopo la patch al day one. Se inizialmente le voci originali e lo stile inconfondibile della serie urli ai fan “questo è esattamente ciò che speravate”, dopo i primi 10 minuti, e quando il gameplay diventa più chiaro, gli stessi fan dovranno rimboccarsi le maniche e tentare di andare oltre le falle tecniche, accettando il titolo per quello che è, e proseguendo per puro amore della serie.

Chi è il target?

Adventure Time è diventata una serie di riferimento per grandi, per via di un umorismo particolare ed unico, principalmente non sense, ed una lore più profonda che riesce invece a toccarci nel profondo e farci riflettere. Tutto questo non è presente nel gioco, il quale sembra invece semplice fan service, mostrando personaggi appena caratterizzati e privi del fascino che li contraddistingue. La trama non riesce a decollare, spingendo il giocatore ad andare qua e la seguendo le indicazioni e soprattutto i sentieri estremamente forzati dal gioco, pur tentando di dare un’aria open world grazie a missioni secondarie, perlopiù fetch quests, non riuscendo minimamente a definirsi tale. Per questo motivo il target sembrerebbe più uno giovane, se non fosse per la difficoltà dei combattimenti, con nemici che sembrano avere sempre un vantaggio su di noi, infliggendo danno maggiore, e spingendoci quasi ad evitare i combattimenti, unico e solo motivo di gameplay del gioco in questione.
Non si possono chiamare “puzzle” ambientali quei piccoli stratagemmi di gioco atti ad allungare la partita richiedendo di spingere massi su pulsanti a due metri di distanza, o blocchi di percorso che richiedono un personaggio non ancora sbloccato, e via dicendo.

In conclusione

Adventure Time si pone questa volta con RPG in stile piratesco, dedicato solo ai fan più accaniti della serie che abbiano voglia e tempo di passare oltre le numerose limitazioni tecniche del titolo. Sebbene all’aspetto sembri essere il gioco definitivo dedicato alla serie, grazie a colori brillanti ed uno stile in cell shading che combacia con lo stile del cartoon, Adventure Time: I Pirati dell’Enchiridion si rivela un’avventura vuota e per molti versi noiosa, perdendo la possibilità di dar vita ad un universo amato da grandi e piccoli, e riducendosi a mostrare quasi tutti i personaggi della serie su schermo. Ma hey, almeno potrete far diventare Jake uno scooter e andarvene in giro per i regni.