Recensione A.O.T. 2
di: Luca SaatiNeanche due anni fa ci trovavamo su queste pagine ad elogiare A.O.T. Wings of Freedom, il primo videogioco per console di Attack on Titan ad opera di Koei Tecmo e Omega Force. Da allora però di cose ne sono successe, e mentre il manga va avanti per la sua strada, l’anime lo scorso anno ha finalmente visto il debutto dell’attesissima seconda stagione (disponibile tra l’altro anche su Netflix da qualche settimana). Pochi episodi purtroppo, ma con la promessa di una terza stagione questa Estate molto più lunga e decisamente più ricca di eventi. Quale miglior modo per prepararsi alla terza stagione dell’anime se non con A.O.T. 2, il nuovo videogioco sempre a cura di Koei Tecmo e Omega Force.
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“Offri il tuo cuore”
A.O.T. 2 si dimostra come un ottimo punto di partenza per chi non conosce il manga o l’anime. La campagna infatti ripercorre sia la prima che la seconda stagione dell’anime, permettendo a chiunque di godersi la storia e di comprenderla anche se non si ha giocato il videogioco precedente. Questa volta però gli eventi li rivivremo da un inedito punto di vista poiché impersoneremo un personaggio che potremo personalizzare in ogni aspetto, partendo dal nome fino ad arrivare all’estetica e al vestiario. Il protagonista, come Eren, Mikasa e Armin, è diventato orfano dopo la caduta di Shiganshina e si arruola nel 104° con l’obiettivo di entrare nel corpo di ricerca, combattere i giganti e dare una nuova speranza all’umanità.
La campagna di A.O.T. 2 è composta da cinque capitoli che ripercorrono fedelmente le prime due stagioni dell’anime partendo dall’attacco al distretto di Shiganshina da parte del gigante colossale e del gigante corazzato, per poi passare all’addestramento dei cadetti, alla cinquantasettesima spedizione fuori dalle mura e così via. A cinque capitoli se ne aggiunge poi uno extra che si pone l’obiettivo di concludere la storia del protagonista. Per arrivare ai titoli di coda ci abbiamo impiegato circa 16 ore, tralasciando però alcuni compiti secondarie e le attività end game, solo con la campagna di A.O.T. 2 quindi potrete arrivare facilmente alle 20 ore di gioco.
In più troviamo anche una modalità alternativa con cui passare qualche altra ora extra. Qui è presente il multiplayer competitivo e cooperativo. In quest’ultimo caso quattro giocatori possono unirsi per svolgere una serie di missioni speciali e recuperare così materiali più rari. Annientamento e Predatore sono invece le due modalità multiplayer competitive: la prima vede due squadre composte da quattro giocatori ciascuna raccogliere una serie di punti tramite l’eliminazione dei giganti, chi ha collezionato più punti entro lo scadere del tempo vince la contesa; in Predatore invece i giocatori vestono i panni dei giganti con l’obiettivo di seminare distruzione e mangiare gli umani per collezionare più punti.
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Prede e cacciatori
Oltre al già citato nuovo personaggio completamente personalizzabile, sono diverse le novità introdotte dai ragazzi di Omega Force in A.O.T. 2. Iniziamo da un hub di gioco che ci permette di esplorare alcune zone all’interno delle mura dove interagire con i vari personaggi, costruire nuovo equipaggiamento, allenarsi, prendere parte ad alcune spedizioni che rappresentano la quest secondarie e infine accedere alle missioni principali.
Le interazioni con i vari personaggi rappresentano un punto fondamentale all’interno dell’economia di gioco visto che stringendo amicizie si possono sbloccare nuove abilità per il nostro avatar che avrà a propria disposizione una serie di punti abilità da spendere per potenziare le proprie statistiche ed equipaggiare potenziamenti passivi. Il sistema di crafting dell’equipaggiamento invece è lo stesso visto nel capitolo precedente: dovremo quindi utilizzare i materiali e le monete ottenute in missione per sbloccare nuove spade, contenitori e dispositivi per il movimento tridimensionale. A differenza del primo Attack on Titan però il numero di oggetti disponibili è decisamente superiore con oggetti in grado di cambiare profondamente il proprio stile di gioco. Infine troviamo l’area in cui allenare il proprio personaggio con in questo caso una seconda valuta di gioco, sempre ottenibile mediante il completamento delle missioni.
Scesi sul campo di battaglia, il feeling è lo stesso già apprezzato nel precedente episodio con il sistema di movimento tridimensionale che rende gli spostamenti incredibilmente veloci e dinamici. L’attrezzatura è utile ovviamente anche per combattere i giganti che vanno prima arpionati e poi col giusto tempismo colpiti nel loro punto debole sulla nuca. È possibile anche colpire gli arti con tanto di sistema di smembramento per indebolire quei giganti più fastidiosi, da notare che il gioco tende sempre a spronare il giocatore a colpire prima braccia e gambe visto che facendolo si ottengono materiali extra.
Gli sviluppatori comunque non si sono limitati a fare un semplice copia e incolla del già ottimo combat system del precedente episodio introducendo alcune feature che richiedono di approcciarsi alle battaglie con maggiore accortezza. Innanzitutto i giganti sono più consci di quello che c’è attorno a loro arrivando al punto di puntarci e sferrare potenti attacchi entro un certo periodo di tempo, l’unica cosa che possiamo fare per difenderci da questa cosiddetta zona di pericolo è aspettare il momento giusto per sferrare una schivata e il successivo contrattacco o utilizzare una bomba accecante. I giganti però possono anche non essere a conoscenza della nostra posizione, per questo motivo troviamo anche la possibilità di sferrare un attacco furtivo in grado di eliminarli con un sol colpo. Per utilizzare questa tipologia di attacco bisogna attivare un mirino con il grilletto destro, ma bisogna fare attenzione visto che ci rende vulnerabili per qualche secondo col rischio di venire individuati da altri giganti e attivare la già citata zona di pericolo.
Per ricevere ulteriore supporto durante i combattimenti troviamo anche la possibilità di piazzare sul terreno delle postazioni in grado di attaccare con i cannoni i giganti, rifornirci di nuove lame e gas, potenziare i nostri attacchi e non solo. Queste assumono una valenza strategica fondamentale visto che possono cambiare a nostro favore le sorti del combattimento. Infine Omega Force ha svolto un ottimo lavoro anche nella caratterizzazione dei propri compagni che ci accompagneranno in combattimento con la possibilità di sferrare su nostro ordine attacchi combinati, farci recuperare la salute e non solo. Nuovi compagni possono essere reclutati durante la missione svolgendo delle apposite side quest indicate sulla mappa.
Omega Force ha insomma svolto un lavoro lodevole nel riproporre fedelmente le battaglie che abbiamo avuto modo di apprezzare nell’anime potenziando quanto di buono già fatto nel primo videogioco. Peccato solo che il team di sviluppo si è portato con sé un paio di criticità: la telecamera che soffre tremendamente negli spazi stretti e un’eccessiva ripetitività di fondo che rischia di far stancare il giocatore sul lungo periodo.
Oltre le mura
Graficamente Attack on Titan 2 può vantare un piacevolissimo comparto visivo grazie al cel shading adottato da Omega Force che si adatta molto bene allo stile dell’anime ed è accompagnato da una modellazione poligonale di buona qualità. Ben dirette anche le cutscene che ripropongono quanto già visto nella serie animata. Peccato solo per alcuni scenari un po’ spogli in alcuni punti. Buono il comparto sonoro grazie al doppiaggio giapponese e la colonna sonora ripresa direttamente dall’anime. Segnaliamo la presenza dei testi localizzati in italiano, anche se la traduzione presenta qualche piccolo errore banale, per fortuna niente di grave.
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Commento finale
Nonostante qualche leggerissima sbavatura, Omega Force è ripartita dall’ottima base di partenza del primo episodio migliorando la formula di gioco grazie all’introduzione di nuovi elementi strategici nel combat system e un’inedita personalizzazione del personaggio. A.O.T. 2 è insomma un titolo imprescindibile per i fan del manga e dell’anime creato da Hajime Isayama.