Recensione Cel Damage HD
di: Simone CantiniA volte pescare dal glorioso passato del videogaming può portare a risultati eccellenti. Ne è un esempio lampante l’ultimo Wolfenstein, che è stato capace di rimodernare una saga che, con il passare del tempo, si era persa per strada. Ci sono casi in cui l’operazione nostalgia non sortisce però gli effetti sperati, come nel caso di Cel Damage HD.
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A volte ritornano… purtroppo!
Era il 2001 quando l’originale Cel Damage in bassa definizione faceva il suo debutto su console. Erano anni differenti, in cui lo stesso mercato videoludico vedeva tra i suoi esponenti genere che, al giorno d’oggi, sono praticamente scomparsi. Tra questi trovavamo gli arena shooter a bordo di veicoli, che avevano in Twisted Metal uno dei suoi esponenti di punta e nella cui scia vide bene di inserirsi la produzione allora targata Pseudo Interactive. La stessa formula ludica è stata rispolverata ai giorni nostri dai ragazzi di Finish Line Games, che hanno visto bene di riproporre le medesime meccaniche e personaggi in Cel Damage HD. Nel gioco non faremo altro che scegliere uno dei personaggi giocabili inizialmente disponibili, ognuno dotato del proprio peculiare veicolo, solo per scendere in pista per darsele di santa ragione, grazie a tre differenti modalità. In Colpi non dovremo fare altro che combattere a suon di proiettili e gadget strambi contro gli avversari, al fine di raggiungere un determinato punteggio. Una sorta di deathmatch motorizzato. Staffetta altro non è che la classica gara alla Mario Kart, in cui oltre all’abilità al volante giocheranno un ruolo decisivo le armi disseminate lungo il percorso. Dietro al nome Rally, invece, si nasconda una sorta di Capture the Flag. Tutte le tipologie di gioco possono essere affrontate in singolo, sfruttando l’IA avversaria, oppure in compagnia di amici, rigorosamente in locale grazie allo split screen. Purtroppo i problemi di Cel Damage HD non risiedono certo in un’offerta ludica che, per quanto striminzita, almeno sulla carta potrebbe sembrare divertente. Le magagne spuntano una volta preso il pad in mano, momento n cui bastano poche partite per incappare nella pecca maggiore della produzione: la ripetitività. Complice una struttura dei livelli non certo eccelsa (anzi) ed un gameplay decisamente troppo rozzo, basterà una manciata scarsa di ore per spingervi ad abbandonare Cel Damage HD. Altra pecca è da riscontrare nell’assenza di un senso di progressione che spinga a giocare. Certo, non mancano alcuni personaggi bonus sbloccabili, ma il non avere reali incentivi che invoglino a gareggiare, magari per accedere a piste o modalità aggiuntive, di certo non gioca all’appeal del gioco.
Colori nel deserto
Graficamente Cel Damage HD si presenta in maniera sufficiente: la scena è altamente colorata ed i personaggi sono interessanti, ma il tutto si accompagna a delle mappe decisamente blande e sin troppo grezze come messa in scena. Anche il sonoro non desta stupore, ma almeno il tutto è condito da un motore fluido e convincente, anche se era difficile fare male in presenza di un aspetto tecnico non certo miracoloso.
Cel Damage HD è indubbiamente mosso da buoni propositi, i quali però vanno malamente ad infrangersi contro un muro formato da una consistenza ludica davvero ridotta ai minimi termini. L’assenza di stimoli concreti che spingano a giocare, ad eccezione della volontà di sfidare unicamente gli altri player, accorcia drasticamente l’interesse nei confronti della produzione Finish Line Games. Sarebbe bastato inserire qualche stimolo in più per far guadagnare qualche punto a Cel Damage HD. Peccato.