A normale e difficile
Ma non arriverà con sicurezza
Ma Kojima è un bravo ragazzo
Con il grano di mezzanotte
Un milione di copie vendute in digital
Un nuova ambientazione dell’Europa dell’Est e nuovi veicoli per i giocatori Pc e Console
Nuove informazioni sulle quest
Meno di 20 GB su PS3 e più di 40 su PS4
Disney Infinity 3.0, Wasteland 2: Director's Cut, FIFA 16, NBA 2K16 e Afro Samurai 2
Questa sera alle ore 20
Com’è ‘vivere’ la DBGA?
Un padiglione ricco di novità, giochi, divertimento, ma non solo visto che l’offerta Warner Bros. continuerà anche all’esterno.
System of a Down primi
Si apre la conferenza Sony del Paris Games Week
Appuntamento alle 18
Assembly Required
Alla critica piace NBA 2K16
Disponibile dal 29 Ottobre
Sony ci svela i contenuti disponibili sul Playstation Store europeo
Piani diversi per i DLC del gioco
Una collection della serie Tales of?
Tra cui Shenmue?
E il primo posto va a...
Immobilismo è una parola che ben si sposa con il panorama videoludico nipponico, sin dagli albori ancorato a meccaniche e tipologie oramai avviluppate su loro stesse. Tra queste ritroviamo il genere dei musou, action caratterizzati da un button mashing quasi sempre privo di personalità e profondità che, di iterazione in iterazione, pur cambiando ambientazioni e saghe di riferimento, si è sempre rivelato un mero reskin dell’idea partorita dai ragazzi di Omega Force. Per questo motivo avevo accolto con sufficienza l’annuncio di Dragon Quest Heroes: L’Albero del Mondo e le Radici del Male (d’ora in poi solo Dragon Quest Heroes, che il titolo completo è sfiancante da scrivere): mi aspettavo l’ennesima operazione copia/incolla, ambientata nell’universo dell’omonima saga ruolistica (anche essa non certo incline ai mutamenti), priva di appeal e di guizzi creativi. E solo il dio dei videogiochi può sapere quanto mi sbagliassi.