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Un giudice americano ordina a Google di aprire il suo app store Android ai concorrenti

di: Luca Saati

Un giudice statunitense ha emesso un’ingiunzione permanente che richiede a Google di aprire il suo marketplace Android ai concorrenti. La sentenza, che entrerà in vigore a novembre, impedisce a Google di bloccare la distribuzione di app store Android di terze parti attraverso Google Play e obbliga l’azienda a garantire ai negozi di app di terze parti (come Epic Games Store) l’accesso all’intero catalogo di app di Google Play.

La sentenza è lo sviluppo più significativo della lunga causa antitrust di Epic Games contro Google, che lunedì ha dichiarato di voler ricorrere in appello contro il verdetto. La sentenza impone anche una serie di restrizioni a Google per un periodo di tre anni negli Stati Uniti. Per esempio, Google non potrà pagare gli sviluppatori per lanciare applicazioni prima o esclusivamente attraverso il Play Store, non potrà offrire incentivi per preinstallare Google Play su nuovi dispositivi e non potrà obbligare gli sviluppatori ad utilizzare il sistema di pagamento di Google.

La battaglia legale è iniziata quando Epic Games ha cercato di aggirare le tariffe di Google con una nuova opzione di pagamento diretto in Fortnite. Successivamente Epic Games ha intentato una causa contro Google e Apple per porre fine alle restrizioni anticoncorrenziali sui marketplace dei dispositivi mobili. Nonostante abbia perso la causa contro Apple, Epic Games ha ottenuto una sentenza che consente agli sviluppatori di indirizzare gli utenti verso opzioni di pagamento esterne in cui Apple non riceve una parte.

In risposta alla sentenza, Lee-Anne Mulholland, vicepresidente per gli affari normativi di Google, ha dichiarato che intende fare appello e ha espresso preoccupazioni riguardo alla privacy, alla sicurezza dei consumatori e alla riduzione della concorrenza. L’azienda afferma che queste modifiche richieste da Epic Games causeranno conseguenze indesiderate che danneggeranno i consumatori, gli sviluppatori e i produttori di dispositivi.

“Come abbiamo già dichiarato, queste modifiche metterebbero a rischio la privacy e la sicurezza dei consumatori, renderebbero più difficile per gli sviluppatori promuovere le loro applicazioni e ridurrebbero la concorrenza sui dispositivi.

In definitiva, pur soddisfacendo presumibilmente Epic, queste modifiche causeranno una serie di conseguenze indesiderate che danneggeranno i consumatori americani, gli sviluppatori e i produttori di dispositivi.

Queste modifiche richieste da Epic derivano da una decisione completamente contraria al rifiuto da parte di un altro tribunale di richieste simili avanzate da Epic nei confronti di Apple, anche se, a differenza di iOS, Android è una piattaforma aperta che ha sempre consentito scelte e flessibilità, come app store multipli e sideloading.

Stiamo facendo appello a questa decisione e chiederemo ai tribunali di sospendere le modifiche richieste da Epic, in attesa dell’appello.”