
Ubisoft risponde alla petizione Stop Killing Games: “È un problema che stiamo affrontando”
di: Luca SaatiDurante l’incontro con gli azionisti (riportato da Game File), il CEO Yves Guillemot è stato incalzato da un partecipante definito come “particolarmente insistente” sul tema della conservazione dei giochi e sulla posizione dell’azienda rispetto alla petizione Stop Killing Games.
“Operiamo in un mercato competitivo. Ogni volta che pubblichiamo un gioco, offriamo un forte supporto e molti servizi per assicurarci che il gioco resti accessibile e giocabile 24 ore su 24, 7 giorni su 7.”
Il dirigente ha anche sottolineato che Ubisoft informa i giocatori sulla durata prevista del supporto, specificando che “i giocatori sanno fin dall’inizio che il gioco potrebbe essere interrotto in futuro”.
Il caso The Crew e la risposta dell’industria
Guillemot ha ricordato che, per compensare la chiusura di The Crew, Ubisoft ha lanciato una promozione nel settembre 2024, vendendo il sequel a 1 euro/dollaro e ha promesso di introdurre una modalità offline in futuro.
“Questo è un problema che stiamo affrontando, ma non riguarda solo Ubisoft. Tutti i publisher del settore si trovano di fronte a questa sfida. Forniamo un servizio, ma niente è scritto nella pietra: prima o poi quel servizio potrebbe terminare. Nulla è eterno.”
Il CEO ha poi evidenziato che la natura stessa dei software con componenti online rende difficile garantire una durata indefinita, a causa dell’obsolescenza tecnologica.
“Molti strumenti diventano obsoleti dopo 10 o 15 anni e non sono più disponibili. È per questo che rilasciamo nuove versioni: versione due, poi tre… È un problema ampio e ci stiamo lavorando, così come il resto dell’industria, per ridurre l’impatto sui giocatori.”