Ubisoft: gli investitori incalzano i dirigenti dopo le notizie sulla messa in vendita
di: Luca SaatiA seguito del nuovo posticipo di Assassin’s Creed Shadows e delle dichiarazioni del CEO Yves Guillemot su una vendita di Ubisoft, gli investitori dell’azienda hanno chiesto dei chiarimenti durante una teleconferenza d’emergenza.
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Tornando ad Ottobre, la famiglia Guillemot, fondatrice e proprietaria di Ubisoft, e il colosso Tencent, azionista tra l’altro proprio di Ubisoft, stavano discutendo circa un’eventuale privatizzazione dell’azienda. All’epoca i colloqui erano solo esplorativi e Ubisoft aveva dichiarato che avrebbe “informato il mercato se e quando sarebbe stato opportuno”. L’aggiornamento di ieri sembra suggerire che tali trattative, sia con Tencent che in altra veste, siano andate avanti in qualche modo.
Ma non è chiaro come, e gli azionisti di Ubisoft volevano comprensibilmente maggiori dettagli durante la conference call, tuttavia sia il CEO Yves Guillemot che il CFO Frederick Duguet sono stati molto avari di dettagli.
Per prima cosa, un rappresentante di Morgan Stanley ha chiesto loro direttamente:
“Per quanto riguarda le varie opzioni strategiche e capitalistiche di trasformazione, si tratta di una frase un po’ vaga, se posso permettermi di dirlo. Potrebbe forse approfondire il tipo di cose di cui sta parlando? In particolare, a dicembre la stampa ha riferito di discussioni dettagliate con Tencent. Dovremmo leggere che ora c’è una sorta di proposta che i membri indipendenti del consiglio di amministrazione stanno esaminando rispetto ad altre opzioni? O non è questo che intendete?”.
Duguet ha risposto:
“L’obiettivo di questo processo è sbloccare il massimo potenziale di valore dei nostri asset a beneficio dei nostri stakeholder e favorire le migliori condizioni per creare grandi giochi in un mercato in rapida evoluzione. Questo è l’obiettivo generale, ed è per questo che abbiamo menzionato di aver nominato consulenti di alto livello. Attualmente stiamo esplorando attivamente diverse opzioni. E non possiamo dire di più. Ovviamente non commenteremo specifici rumors che abbiamo visto sul mercato, ma siamo convinti che ci siano diverse potenziali strade per generare valore dagli asset e dai franchise di Ubisoft. Informeremo il mercato se e quando una transazione si concretizzerà.”
Un discorso, quello di Duguet, molto generico e lo stesso rappresentante di Morgan Stanley ha riconosciuto che Ubisoft non voleva dire quali fossero le diverse opzioni, ma ha chiesto se potessero almeno dire “se ci sono corsi d’azione concreti o scenari che si stanno considerando, o se questo sia più un processo esplorativo,” elaborando che voleva sapere cosa rendesse questo annuncio diverso rispetto alle precedenti dichiarazioni di Ubisoft su esplorazioni simili.
La risposta di Duguet è stata breve: “Siamo limitati su ciò che possiamo dire oggi, ma abbiamo avviato un processo.” Poi, forse rendendosi conto che questa affermazione poteva essere interpretata come una conferma troppo specifica, ha aggiunto: “con consulenti.”
Un rappresentante di Barclays ha fatto notare a Guillemot e Duguet che Tencent è stata recentemente designata come azienda militare cinese dagli Stati Uniti e ha chiesto se questo avrebbe ostacolato la possibilità per Tencent di diventare il proprietario di maggioranza di Ubisoft. Guillemot ha rifiutato di commentare. Un rappresentante di HSBC ha chiesto “a che punto” si trovassero i consulenti e quando Guillemot potesse aspettarsi di ottenere i primi risultati. Guillemot ha solo detto che “hanno iniziato a lavorare” e che ci si poteva aspettare “buoni progressi” nei prossimi mesi.
Da precisare che Guillemot e Duguet possono dire solo fino a un certo punto su una potenziale acquisizione senza metterla a rischio dal punto di vista legale e negoziale, ma ciò non significa che lo scetticismo intorno ai piani del consiglio non fosse giustificato. Molte domande sono rimaste senza risposta durante la chiamata: ad esempio alla domanda sui videogiochi in uscita nel periodo tra Aprile 2024 e Marzo 2025 è stato rinviato tutto a Maggio quando ci sarà la prossima conference call; sul tipo specifico di feedback avesse spinto al ritardo di un mese di Assassin’s Creed: Shadows, Duguet e Guillemot hanno risposto insieme parlando di un sentimento positivo della community, ma senza affrontare direttamente la domanda dell’investitore.
Nel complesso, il tono della discussione era quello di una significativa preoccupazione per la salute di Ubisoft e per gli investimenti degli azionisti, e non sorprende il perché. Da diversi anni, Ubisoft sembra essere in una sorta di strano e lento declino, con una serie di flop di alto profilo, licenziamenti, chiusure di studi, cancellazioni di giochi e continui ritardi.