Ubisoft ha svelato il suo nuovo strumento di scrittura AI, Ghostwriter. L’annuncio ha generato un po’ di malcontento in quanto gli sviluppatori di videogiochi chiedono alla società francese di investire in scrittori umani e non in intelligenza artificiale.

Tuttavia, alla Game Developers Conference di ieri, il ricercatore di Ubisoft La Forge, Ben Swanson, ha spiegato come funziona lo strumento, sottolineando che richiede ancora l’input umano.

Swanson ha spiegato che Ghostwriter non è pensato per le sequenze cinematiche o la lore, quanto piuttosto per i dialoghi che i giocatori possono ascoltare dagli NPC mentre ad esempio esplorano la città.

Swanson continua affermando che Ghostwriter viene utilizzato principalmente per quattro diversi scopi: generare linee di dialogo degli NPC con uno scrittore che inserisce la situazione dell’NPC e il sistema che suggerirà linee di dialogo; generare linee di dialogo per le folle; creare una conversazione tra due NPC scegliendo semplicemente l’argomento; infine abbiamo la creazione di linee di dialogo alternative per quelle frasi che vengono usate più volte in un gioco.

Swanson ha sottolineato che lo strumento è stato creato per affrontare i “punti deboli” nel processo di scrittura e che richiede ancora agli scrittori di usarlo (piuttosto che sostituirli a titolo definitivo).

Quando lo strumento esce con le battute, agli scrittori vengono date un paio di scelte e possono accettarle o rifiutarle, con le loro scelte che vengono rispedite a Ghostwriter per aiutarlo a trovare risposte migliori in futuro.

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