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The Outer Worlds 2 punta a rendere più profonda la componente RPG rispetto al primo capitolo

di: Luca Saati

Il portale IGN ha pubblicato in esclusiva un approfondimento di The Outer Worlds 2, il nuovo capitolo della saga RPG sci-fi di Obsidian Entertainment.

Uno degli obiettivi del gioco è sicuramente quello di approfondire gli elementi RPG. Se il primo capitolo puntava su un sistema più accessibile e lineare per quanto riguarda la costruzione del personaggio, il sequel vuole invece incoraggiare il giocatore a sperimentare, abbracciare scelte fuori dagli schemi e creare build sempre più specializzate e originali.

Secondo il design director Matt Singh, il team sta cercando di incentivare il giocatore a esplorare build non solo tradizionali, ma anche decisamente anticonvenzionali. Ogni sistema – abilità, tratti e perk – è stato ripensato per creare sinergie uniche e favorire un’ampia varietà di stili di gioco.

Kyle Koenig, lead systems designer, ha spiegato che il primo Outer Worlds tendeva a produrre personaggi “bravi in tutto”, appiattendo l’esperienza personale. Per evitare questo, il sequel abbandona le categorie raggruppate e punta su abilità individuali più incisive. Ogni investimento ha un impatto più chiaro, permettendo ai giocatori di concentrarsi su ciò che conta davvero per il loro stile di gioco, che si tratti di armi da fuoco, dispositivi medici o altro ancora.

Singh ha aggiunto che le possibilità di costruzione vanno ben oltre le classiche vie stealth, combattimento o persuasione: si potrà combinare diversi elementi e sfruttare abilità come “Osservazione”, che evidenzia oggetti o percorsi nascosti nell’ambiente, aprendo a nuove soluzioni.

Obsidian ha introdotto oltre 90 perk, ciascuno legato a determinate abilità. Investire in una di esse sbloccherà nuove opzioni, come “Run and Gun”, perfetta per chi ama SMG e fucili d’assalto, o “Space Ranger”, che modifica i dialoghi e potenzia l’attacco in base alla statistica di Discorso. C’è anche spazio per build completamente fuori di testa, come quella basata sul “Serial Killer”, pensata per chi vuole eliminare ogni NPC e ricevere bonus come un aumento permanente della salute.

I perk non convenzionali permettono di sfruttare effetti collaterali a proprio vantaggio. Per esempio, si potrà costruire un personaggio che trae benefici dal subire danni, trasformando una debolezza in punto di forza. Questo approccio, già accennato nel primo gioco, diventa ora uno dei cardini di The Outer Worlds 2, anche grazie al nuovo sistema di Tratti e Difetti.

Nel sequel, i Tratti Positivi e Negativi sono più integrati che mai. Alcuni esempi: “Brillante” offre punti abilità extra in fase di creazione del personaggio, mentre “Robusto” consente di abbattere i nemici correndo contro di loro. Ma per ottenere più bonus, bisognerà accettare dei malus come “Ottuso” – che blocca l’accesso a cinque abilità – o “Debole”, che riduce permanentemente la salute e la resistenza ai veleni.

Il sistema di Flaw è stato rivisitato in maniera più dinamica e creativa. Le Flaw ora si attivano in base al comportamento del giocatore, proponendo scelte opzionali ma permanenti, che arricchiscono la varietà di approcci e aggiungono ulteriore profondità all’esperienza.

Obsidian ha deciso di rimuovere la possibilità di ripristinare i punti spesi (respec) dopo la sequenza iniziale. Ogni scelta fatta nel corso del gioco sarà definitiva, spingendo il giocatore a vivere la sua avventura con maggiore consapevolezza. Singh ha sottolineato come l’obiettivo sia quello di rendere ogni percorso unico e significativo, riflettendo davvero le decisioni compiute.

Per aiutare i giocatori a orientarsi, The Outer Worlds 2 offrirà descrizioni dettagliate delle abilità, video illustrativi nel menu e la possibilità di “preferire” i perk da sbloccare per pianificare al meglio la propria build.