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Takahashi: l’industria giapponese è come uno zombie

Console tribe news - Takahashi: l'industria giapponese è come uno zombie

di: Luca "topmoller" Zerbini

Il game director Keita Takahashi ha recentemente deciso di abbandonare Namco Bandai e l’intero settore videoludico perchè avrebbe capito di non appartenere più ad un contesto del genere anche a causa dello scarso successo ottenuto da alcuni suoi giochi. Ora si occuperà con la moglie di gestire una compagnia legata inizialmente al settore musicale.

Takahashi ha voluto però togliersi qualche sassolino dalla scarpa e illustrare quello che ha fatto scattare in lui il desiderio di cambiare vita. Secondo il creatore di Katamari Damacy, l’intera industria videoludica giapponese naviga in un momento molto triste e le prospettive non sono rosee.

L’intero settore avrebbe bisogno di una vera iniezione di vita per uscire dallo stato di “zombie” in cui si ritrova e per sfornare giochi originali. Gli sviluppatori nipponici sarebbero a corto di idee ma la cosa più grave sarebbe la loro incapacità di guardare dove le cose vanno male per poi cercare di porvi rimedio.

In Giappone ci sarebbe troppa attenzione verso i sequel mentre scarseggiano i giochi originali. L’industria non ha mai toccato il fondo ma continuerebbe a sopravvivere quasi per inerzia senza mai morire, proprio come uno zombie.

Non è il primo addetto ai lavori che critica l’intero movimento giapponese. Forse qualcosa è veramente cambiato, ora è l’occidente a trainare l’intero mercato dei videogiochi? Cosa ne pensate?