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Switch 2 in ritardo per i dazi USA: l’ESA lancia l’allarme per l’intera industria videoludica

di: Luca Saati

In seguito al rinvio delle prenotazioni di Nintendo Switch 2 a causa dei nuovi dazi annunciati dal governo statunitense, l’Entertainment Software Association (ESA) ha espresso preoccupazione per le possibili conseguenze sul settore dei videogiochi.

In un’intervista rilasciata a IGN Africa, Aubrey Quinn, portavoce dell’ESA, ha dichiarato che l’associazione sta monitorando attentamente la situazione, pur attendendosi ulteriori sviluppi, inclusa la possibilità di dazi di ritorsione da parte di altri Paesi, come la Cina.

“Al momento osserviamo con attenzione e cerchiamo di non reagire impulsivamente, perché non crediamo che quanto annunciato questa settimana rappresenti la fine della storia. Tuttavia, riteniamo che questi dazi avranno un impatto reale e negativo sull’industria videoludica e su centinaia di milioni di americani che amano giocare.”

L’ESA sta quindi cercando di collaborare con l’amministrazione statunitense e con rappresentanti politici per trovare una soluzione che non danneggi le imprese, i consumatori e le famiglie americane.

Secondo Quinn, gli effetti dei dazi non si limiteranno a un semplice aumento dei prezzi di console e giochi: molte aziende, ha spiegato, si troveranno di fronte alla scelta tra aumentare i prezzi o assorbire le perdite, mettendo a rischio posti di lavoro.

“È difficile immaginare uno scenario in cui dazi di questo tipo non abbiano un impatto diretto sui prezzi.”

Per rafforzare la propria posizione, l’ESA ha stretto un’alleanza con altre associazioni di categoria per avviare un dialogo diretto con il rappresentante statunitense per il commercio, Jamieson Greer. Alla domanda se l’approccio stia dando risultati, Quinn ha risposto: “Sì”.

“Stiamo parlando con vari livelli dell’amministrazione: abbiamo incontrato dipendenti della Casa Bianca e dell’USTR. Stiamo lavorando in collaborazione con altre associazioni perché questo non è solo un problema dell’industria videoludica. È un problema che riguarda tutti i prodotti di consumo, dal cibo alla moda, fino all’elettronica.”

Quinn ha anche commentato l’impatto mediatico generato dalla coincidenza tra l’annuncio dei dazi e la presentazione della Switch 2, che ha attirato critiche per il prezzo elevato della nuova console e dei suoi giochi.

“È stata una coincidenza sfortunata che l’annuncio della Switch sia avvenuto lo stesso giorno dei dazi. Ma non si tratta solo della Switch. Pensiamo anche ai visori VR, agli smartphone, ai PC: ci sono tantissimi dispositivi su cui si gioca. Se pensiamo che il problema sia solo Nintendo, allora non stiamo prendendo la questione abbastanza sul serio.”

Quinn ha concluso sottolineando che, anche per le aziende con sede negli Stati Uniti, i componenti necessari per realizzare console e giochi devono attraversare i confini nazionali.

“L’impatto sarà reale, indipendentemente dall’azienda. È un problema che riguarda l’intera industria, non un singolo marchio.”