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Starfield stava per avere una ricostruzione della Washington DC di Fallout 3

di: Luca Saati

Starfield è disponibile da una settimana generando un lancio record per Bethesda con 6 milioni di utenti il primo giorno.

Chiaramente, per un gioco che ha richiesto ben otto anni di lavori, ci sono state molte sfide affrontate durante lo sviluppo e il director Todd Howard ne ha parlato in un’intervista al Washington Post.

La pandemia Covid-19 ad esempio ha rallentato molto lo sviluppo poiché l’inevitabile smart working ha portato i ragazzi di Bethesda a gestire con difficoltà le tecnologie utilizzate per realizzare il gioco.

I ritardi accumulati e la lentezza generale dello sviluppo a causa della pandemia hanno così avuto importanti conseguenze sul rinvio del gioco. Originariamente Starfield doveva uscire l’11 Novembre 2022, ma Microsoft e Bethesda decisero poi di posticipare il tutto a quest’anno.

“Man mano che le cose andavano avanti, eravamo lontani dal nostro obiettivo di una certa percentuale, e una percentuale quando si tratta della portata di questo gioco risulta essere molto tempo. [Il rinvio] era la scelta giusta da prendere così da avere il tempo di cui avevamo bisogno.”

Howard ha proseguito spiegando che lo studio aveva “centinaia di piani” per Starfield che sono stati scartati come una ricreazione della Washington DC post-apocalittica di Fallout 3.

“Avevamo dei piani che sono andati in fumo. Sapevamo che avremmo riscritto parti del motore, quindi abbiamo iniziato a sviluppare la tecnologia per i pianeti e le altre cose dello spazio sul nostro motore precedente.”