Star Wars KOTOR II, una class action per il mancato DLC su Nintendo Switch
di: Luca SaatiAspyr e Saber Interactive stanno affrontando una class action a seguito della loro decisione di cancellare il DLC Star Wars: Knights of the Old Republic 2 originariamente pubblicizzato per il porting su Nintendo Switch dell’anno scorso.
Il trailer di annuncio del titolo, che è stato pubblicato un paio di settimane prima della sua uscita nel giugno 2022 ed è visibile di seguito, affermava che il DLC Restored Content sarebbe “arrivato presto” e Aspyr ha successivamente affermato che sarebbe arrivato nel terzo trimestre del 2022.
Tuttavia, nel giugno 2023, Aspyr ha annunciato che i piani per il rilascio del DLC erano stati annullati. Come compenso, ha offerto ai clienti che hanno acquistato il gioco la possibilità di scaricare gratuitamente uno degli altri sette giochi, incluso KOTOR 2 su Steam.
I giocatori di Steam possono accedere al DLC, che include una serie di materiali che non sono mai stati tagliati nella versione finale del gioco a causa di vincoli di tempo, ma che sono stati ripristinati come parte di un progetto dei fan approvato da Aspyr e da alcuni membri del team di sviluppo originale di Obsidian.
Nell’azione legale collettiva intentata a luglio da Malachi Mickelonis si legge quanto segue:
“Nonostante il loro mancato rilascio del DLC, gli imputati si sono rifiutati di concedere rimborsi agli acquirenti di KOTOR individualmente e per conto di tutti gli altri che si trovano in una situazione simile.
Il querelante si è sentito completamente ingannato ed era sconvolto perché aveva fatto affidamento sulle dichiarazioni degli imputati secondo cui il DLC sarebbe stato rilasciato per KOTOR. In effetti, il querelante non ha nemmeno giocato a KOTOR dopo averlo acquistato, scegliendo invece di attendere fino al rilascio del DLC. Ma gli imputati non lo hanno mai fatto.
Il querelante sarebbe potenzialmente interessato ad acquistare in futuro altri giochi con contenuti DLC dagli imputati se hanno il contenuto pubblicizzato, e non pubblicizzati in modo ingannevole, e di conseguenza hanno un prezzo equo di mercato senza essere gonfiati artificialmente a causa della pubblicità ingannevole.”
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