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Spuntano altri dettagli sulle situazioni lavorative dei dipendenti Konami

Situazione sempre più assurda

di: Luca Saati

Dopo la notizia riguardanti le assurde condizioni lavorative dei dipentendi Konami trapelate grazie a Nikkei, diversi dipendenti si sono messi in contatto con Kotaku svelando ulteriori retroscena sulla vicenda. Kotaku sottolinea che prima di pubblicare queste informazioni ha contattato Konami per un commento, ma la compagnia giapponese si è rifiutata di commentare.

Kotaku riporta che Konami ha due divisioni addette alla sorveglianza. La prima si occupa di controllare le comunicazioni interne, i video delle telecamere a circuito chiuso e le entrate e le uscite dagli uffici dei dipendenti. Questa divisione è chiamata Audit Office ma è stata rinominata ‘polizia segreta’ dai dipendenti. L’altra divisione è il Monitoring Group che analizza l’analisi dei video ottenuti dal circuito chiuso, con filmati presi dalle stanze, dagli archivi e perfino dai corridoi.

I dipententi che vogliono portarsi il laptop da lavoro a casa devono seguire una specifica procedure in quanto devono registrarsi presso il dipartimento IT dell’azienda, e poi eseguire il login in un VPN. Di tanto in tanto sui computer potrebbero esserci delle intrusioni degli addetti ai controlli che verificherebbero cosa viene visualizzato su schermo in quel momento. Insomma una finestra di svago potrebbe costare molto caro. Alle uscite dalle aree di lavoro bisogna mostrare alla security il proprio Konami ID specificando il motivo del proprio allontanamento. Anche una semplice pausa sigaretta va segnalata, e troppe pause frequenti causerebbero un richiamo.

Ogni giorno Konami tiene degli incontri tra i dirigenti che devono essere seguiti dai dipendenti. Anche in questo caso sarebbe pronto un richiamo in caso qualcuno dovesse saltare la trasmissione. Lasciare l’azienda potrebbero non essere la soluzione più semplice visto che Konami contatta i possibili futuri datori di lavoro per segnalare tutte le mancanze rilevate nel suo ex dipendente.