Todd Howard, direttore di The Elder’s Scrolls V: Skyrim, ha ammesso che Bethesda fosse a conoscenza che gli utenti PlayStation 3 sarebbero potuti incorrere nel problema di “bad memory” giocando al loro RPG.

Secondo loro la possibilità di incorrere nel problema era bassa e solo una piccola percentuale di sfortunati ne avrebbero risentito. Non avevano considerato i 10 milioni di acquirenti di Skyrim, bacino di utenza che ha reso la piccola percentuale un numero di sonari adirati non trascurabile.

Howard aggiunge che il problema è derivato dall’idea sbagliata che avevano del funzionamento del sistema di salvataggio della PlayStation 3, soprattutto in relazione a grossi save game. Inoltre sembra che l’errore derivasse dall’ordine in cui il giocatore portava a compimento gli obiettivi dell’avventura.

Ora, dopo 3 mesi, dopo aver richiesto ed analizzato migliaia di savegame di persone afflitte dal bug, la versione 1.4 a detta degli sviluppatori dovrebbe aver risolto definitivamente il guaiaccio.

Resta sicuramente un sapore amaro, pensando a quanto accaduto: ci siamo ormai abituati a titoli lanciati che presentano problemi, risolti con patch del day one. Skyrim invece era notoriamente difettoso, non si conosceva la causa e soprattutto la soluzione del bug ed è stato commercializzato comunque.