
Shuhei Yoshida: “Pagare 70 o 80 dollari per grandi videogiochi è un affare”
di: Luca SaatiIl dibattito sui prezzi dei videogiochi è tornato al centro dell’attenzione, specialmente dopo che Nintendo ha fissato il prezzo di Mario Kart World a 79,99 dollari. Un costo che ha fatto discutere, ma che secondo molti è destinato a diventare la norma, soprattutto con l’avvicinarsi di titoli mastodontici come Grand Theft Auto VI. Tra coloro che giustificano questo aumento c’è anche Shuhei Yoshida, ex presidente di SIE Worldwide Studios, che ha espresso il suo punto di vista durante il Gamescom Latam.
Intervistato da Critical Hit Games, Yoshida ha sottolineato come, nel contesto più ampio dell’economia globale, i videogiochi siano rimasti a lungo fermi nei prezzi rispetto ad altri beni di consumo:
“Altri prodotti hanno subito aumenti ben più significativi. Era quasi in ritardo il momento per le aziende videoludiche di rivedere la struttura dei prezzi.”
Yoshida ha poi chiarito che non tutti i titoli devono necessariamente avere lo stesso prezzo:
“Ogni gioco ha un valore e un budget diverso. Credo fermamente che spetti agli editori – o agli sviluppatori indipendenti – stabilire un prezzo che rifletta il valore che ritengono di offrire.”
Ha anche elogiato Clair Obscur: Expedition 33 di Sandfall Interactive per l’eccellente qualità ottenuta da un team relativamente piccolo, segno che il prezzo dovrebbe riflettere la sostanza, non la scala produttiva.
Secondo Yoshida, un prezzo di 70 o 80 dollari per giochi davvero validi resta un vero affare:
“In termini di intrattenimento puro, i giochi di alta qualità offrono molto di più rispetto ad altri media. Finché le persone scelgono con attenzione dove investire i propri soldi, non credo che dovrebbero lamentarsi.”
Una posizione che però cozza con le critiche rivolte a quei titoli che, pur chiedendo un prezzo premium, non offrono contenuti all’altezza, o che presentano modelli aggressivi di microtransazioni, come nel caso di Call of Duty, che secondo diversi report starebbe abbracciando la soglia degli 80 dollari.
Sony, dal canto suo, non ha ancora confermato se adotterà questo nuovo standard per i suoi futuri titoli. Per ora, le due esclusive PS5 di maggior rilievo, Death Stranding 2: On the Beach e Ghost of Yōtei, sono ancora ancorate al prezzo di 70 dollari. Tuttavia, con i possibili aumenti legati ai dazi doganali, anche il costo delle console potrebbe subire una variazione.
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