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SAG-AFTRA: controproposta sull’uso dell’IA e i diritti dei performer nei videogiochi

di: Luca Saati

La SAG-AFTRA, il sindacato che rappresenta oltre 160.000 attori, doppiatori e professionisti dei media, ha risposto formalmente all’offerta avanzata il 30 aprile dai principali datori di lavoro dell’industria videoludica, pubblicando una dettagliata controproposta incentrata sull’utilizzo dell’intelligenza artificiale e i diritti dei lavoratori coinvolti. Il documento, disponibile sul sito ufficiale del sindacato, spiega in termini semplici cosa implicherebbero i cambiamenti proposti per gli artisti.

Tra i punti più critici, la SAG-AFTRA ha contestato le limitazioni proposte in merito alla protezione delle performance digitali e all’uso delle repliche vocali digitali in sostituzione degli interpreti reali. Inizialmente, infatti, i datori di lavoro avevano previsto protezioni legate all’IA solo per le nuove performance realizzate sotto l’Interactive Media Agreement (IMA), escludendo tutto il materiale precedente o proveniente da altri contesti contrattuali. La nuova apertura da parte delle aziende, che ora sono disposte a riconoscere come repliche digitali anche le performance precedenti registrate sotto l’IMA, rappresenta un primo passo avanti.

Il sindacato ha però messo in guardia da altri aspetti della proposta, come una clausola che prevede che i performer debbano rimborsare fino a 6.000 dollari per gioco al fine di evitare di essere considerati “crumiri” nel caso in cui le loro repliche digitali venissero utilizzate durante uno sciopero.

Un’altra questione riguarda l’utilizzo delle repliche digitali nella fase di pre-produzione di franchise già esistenti, senza consenso esplicito del performer. Secondo la SAG-AFTRA, i datori di lavoro sarebbero disposti a riconoscere solo il minimo sindacale in questi casi, senza coinvolgere direttamente l’interprete. Il sindacato, invece, insiste affinché venga sempre richiesto il consenso dell’artista, proponendo una soluzione di compromesso: il pagamento di una singola sessione come compenso per l’uso di “scratch voice” durante tutta la fase di pre-produzione di un progetto.

La trattativa resta aperta, ma la pubblicazione di questa controproposta dimostra la volontà della SAG-AFTRA di ottenere tutele concrete per i performer, in un panorama in cui l’intelligenza artificiale sta rapidamente ridefinendo i confini della creatività e del lavoro nel settore videoludico.