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Risultati finanziari di Sony: PS5 supera 77,7 milioni di unità nel mondo

di: Luca Saati

Sony ha pubblicato i risultati finanziari relativi all’anno fiscale conclusosi il 31 marzo 2025, evidenziando un’importante crescita nei profitti, trainata in particolare dalla divisione Game & Network Services (G&NS), ma anche un rallentamento nelle vendite hardware e nei titoli first-party.

Il colosso giapponese ha registrato un incremento del 43% nell’utile operativo della divisione G&NS, che ha raggiunto i 414,8 miliardi di yen (circa 2,8 miliardi di dollari). Le vendite nette complessive per l’intero anno sono salite del 7%, toccando i 12,04 trilioni di yen (81,8 miliardi di dollari), mentre l’utile operativo totale è aumentato del 23%, arrivando a 1,2 trilioni di yen (8,1 miliardi di dollari).

Nel settore videoludico, la compagnia ha venduto 18,5 milioni di unità PlayStation 5 durante l’anno fiscale, un calo rispetto ai 20,8 milioni dell’anno precedente. Di conseguenza, i ricavi generati dall’hardware sono diminuiti del 6%, fermandosi a 1,6 trilioni di yen (10,9 miliardi di dollari).

Dall’arrivo sul mercato nel novembre 2020, PS5 ha venduto complessivamente 77,8 milioni di unità, rimanendo a soli 1,2 milioni di distanza dal ritmo che PS4 aveva raggiunto nello stesso punto del proprio ciclo vitale. Un risultato impressionante, soprattutto considerando le gravi carenze di scorte che hanno colpito PS5 durante la pandemia e il fatto che PS4, lanciata a un prezzo inferiore, fosse molto più accessibile. A cinque anni dal lancio, una PS4 standard costava circa 200 dollari/sterline (256 con inflazione), mentre il prezzo di PS5 è addirittura aumentato, attestandosi oggi attorno a 450$/430£.

Sony può contare su una base utenti attiva in costante crescita: i giocatori mensili attivi hanno raggiunto i 124 milioni, il dato più alto nella storia del brand, con un incremento del 5% rispetto all’anno precedente. Interessante notare che circa la metà di questi utenti utilizza ancora PS4.

Tuttavia, il futuro della console si preannuncia più incerto. Sony prevede un calo nelle vendite di PS5 per l’anno fiscale in corso, che terminerà il 31 marzo 2026. Uno dei fattori principali potrebbe essere il rinvio di Grand Theft Auto VI a maggio 2026, un titolo considerato cruciale per incentivare il passaggio degli utenti da PS4 a PS5. “Il ritardo di GTA VI è un duro colpo per PS5,” ha commentato David Cole, CEO di DFC Intelligence. “Era il titolo che avrebbe dovuto spingere molti consumatori ad abbandonare PS4.

Le vendite software sono cresciute del 14% fino a raggiungere i 2,5 trilioni di yen (17 miliardi di dollari), spinte soprattutto dai giochi third-party e dai contenuti aggiuntivi, che da soli hanno generato 2,2 trilioni di yen (15 miliardi di dollari), con un incremento del 16%. Complessivamente, sono stati venduti 303,3 milioni di giochi, in aumento rispetto ai 286,3 milioni dell’anno precedente. Tuttavia, i titoli first-party hanno subito un netto calo: 28,9 milioni di copie vendute contro i 39,7 milioni dell’anno precedente.

La crescita del 23% nei servizi di rete, che includono PlayStation Plus, con ricavi pari a 669,8 miliardi di yen (4,5 miliardi di dollari). Anche gli utenti attivi mensili sono aumentati, passando da 118 milioni a 124 milioni nell’ultimo trimestre dell’anno.

Guardando al futuro, Sony prevede un leggero calo del fatturato complessivo per il prossimo anno fiscale, con una stima di 11,7 trilioni di yen (79,9 miliardi di dollari, in calo del 3%). Per quanto riguarda la divisione G&NS, le previsioni indicano una riduzione del 6,5% nei ricavi, dovuta alla continua flessione nelle vendite hardware e agli effetti dei tassi di cambio.

Sony ha infine affrontato l’impatto delle nuove tariffe statunitensi, prevedendo un calo nell’utile operativo da 1,3 trilioni di yen (8,8 miliardi di dollari) a 1,2 trilioni di yen (8,2 miliardi di dollari). L’azienda ha assicurato di star reagendo prontamente alle misure già introdotte e di valutare diverse strategie per affrontare gli scenari futuri.

Il contesto economico globale rappresenta un’ulteriore sfida: la produzione della maggior parte delle console avviene in Cina, dove attualmente sono in vigore tariffe doganali statunitensi del 30%, temporaneamente ridotte da un precedente 145%. Secondo la Consumer Technology Association, eventuali aumenti dei dazi imposti dall’amministrazione Trump potrebbero far salire i prezzi delle console fino al 70% sul mercato USA.