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Pirateria: "in-game advertising" ridurrà i costi di produzione?

Console tribe news - Pirateria: "in-game advertising" ridurrà i costi di produzione?

di: Santi "Sp4Zio" Giuffrida

Che la pirateria sia un grosso problema da affrontare gli sviluppatori lo sanno fin troppo bene. Ma cosa fare per sradicarlo o quantomeno limitarne i danni arrecati all’industria videoludica? Pensate un po’, a metà Aprile, Raycaster, l’FPS sviluppato da John Warner, fece registrare nelle prime 24 ore dal rilascio dei numeri che fanno seriamente riflettere: soltanto 1,000 copie vendute e ben, udite udite, 35,000 scaricate illegalmente. Warner, interpretando tali dati, si è dichiarato indubbiamente a conoscenza delle perdite attribuibili al fenomeno della pirateria, tuttavia non si aspettava di certo un rapporto di 35:1.

Come fare quindi per garantire lo sviluppo di titoli di qualità e al tempo stesso chiudere i bilanci in attivo con i giusti ricavi legati alla vendita del software? Avete qualche idea? Beh, Warner ce l’ha, ed anche piuttosto valida: si tratta di introdurre della pubblicità in-game, o più tecnicamente “in-game advertising”. Ebbene si, uno dei modi per ridurre i costi di produzione è quello di ricevere degli investimenti monetari da quelle compagnie che intendono usare il videogioco come mezzo di sponsorizzazione. Se ci pensate bene, in questo modo non importa se il gioco venga acquistato legalmente o per vie traverse, in quanto lo sponsor otterrà in ogni caso la visibilità auspicata. Ne consegue che gli sviluppatori riuscirebbero in ogni caso a chiudere i bilanci in attivo grazie agli introiti derivanti dagli sponsor.
Warner si dice fiducioso, e voi che ne pensate? La pirateria non sarà più un problema? Dite la vostra.