Siamo stanchi, stremati, ma stringiamo i denti. Siamo armati, ma forse non abbastanza. Abbiamo paura, ma combattere è il nostro unico scopo. Vivere o morire. Vincere o perdere. Il peso della guerra grava sulle nostre spalle, le stesse che fino a qualche tempo fa sostenevano i nostri figli, regalando loro una visuale panoramica del mondo. Abbiamo le braccia a pezzi, ma gli indici callosi non possono concedersi alcuna pausa, devono battere sul grilletto come se non ci fosse alcun domani.
Noi siamo la guerra, noi siamo soldati.

A due anni di distanza dall’uscita dell’osannato secondo capitolo, eccoci qui a parlare di Killzone 3, ultima fatica dei ragazzi di Guerrilla Games che, siamo sicuri, farà parlare di sé ancora a lungo. La sanguinosa guerra tra ISA ed Helghast non è ancora finita, affatto. Il campo di battaglia è un inferno, ma quest’oggi vi offriamo la possibilità di viverlo da coraggiosi spettatori. Come? Leggendo la recensione a cura di Simone ‘PulpGuy’ Bravi. Vi auguriamo buona lettura e vi invitiamo a trovare un riparo prima che sia troppo tardi.