
MindsEye, polemiche prima del lancio: il CEO accusa una “campagna organizzata” contro il gioco
di: Luca SaatiIl co-CEO di Build a Rocket Boy, Mark Gerhard, ha lanciato accuse pesanti contro le critiche ricevute da MindsEye, affermando che la reazione negativa al gioco sarebbe parte di una “campagna organizzata e pagata” contro lo studio, a poche settimane dall’uscita ufficiale.
MindsEye è un action-adventure thriller in arrivo il 10 giugno su PlayStation 5, Xbox Series X|S e PC. Il titolo è sviluppato da Build a Rocket Boy, studio fondato dall’ex produttore di GTA, Leslie Benzies, e sarà pubblicato da IO Interactive, nota per la serie Hitman. Nonostante un recente trailer che ha mostrato nuove funzionalità – tra cui un editor per creare missioni personalizzate – la reazione del pubblico e della community è stata piuttosto tiepida.
Negli ultimi giorni, una lista di critiche condivisa online ha descritto MindsEye come “un disastro pieno di bug”, con combattimenti definiti “privi di profondità”. La risposta di Mark Gerhard, però, è stata immediata e sorprendente: secondo il dirigente, le critiche al gioco non sarebbero genuine, ma parte di un attacco coordinato.
Durante uno scambio sul server Discord ufficiale di MindsEye, a Gerhard è stato chiesto se credesse davvero che tutte le reazioni negative fossero frutto di una campagna pagata. La sua risposta è stata netta: “Al cento per cento.” Alla perplessità di un altro utente per l’affermazione, il CEO ha rincarato: “Non è assurdo quando è vero…”
Gerhard ha poi aggiunto che “non serve molto per immaginare chi ci sia dietro”, accompagnando il commento con un’emoji sorridente, ma senza fornire ulteriori dettagli. Successivamente, ha chiarito la sua posizione: “Ho solo detto che c’è uno sforzo coordinato da parte di alcune persone che non vogliono vedere Leslie o Build A Rocket Boy avere successo. È piuttosto facile notare i bot e le risposte ripetute sotto ogni contenuto che pubblichiamo.”
Al momento, né Build a Rocket Boy né il publisher IO Interactive hanno rilasciato ulteriori commenti in merito alle dichiarazioni di Gerhard. Contattati da Eurogamer, entrambi gli studi hanno preferito non approfondire.