Metal Gear Solid 5: open world, ma con un chiaro obiettivo

Hideo Kojima, creatore di Metal Gear Solid 5: the Phantom Pain, ha dichiarato che, sebbene il gioco sia un “open world”, non dovete aspettarvi che Snake “peschi tutto il giorno, o cambi lavoro, o intraprenda una vita differente”.

Hideo ha parlato nell’ultimo numero di Famitsu, dove ha spiegato che il termine open world “ha preso una vita propria e questo ha causato incomprensioni”, quando si parla di MGS 5.

La mappa di gioco è un open world e questo vi darà libertà, anche se in MGS 5 sarà sempre chiaro quello che starete facendo.

Potrebbe trattarsi di compiti del tipo “devo aiutare qualcuno”, o “distruggi quella cosa” o “vai e ruba informazioni segrete in quel punto”. Alcune missioni hanno anche un limite temporale.

Fino ad ora con MGS, potevamo solo costruire le ambientazioni dove dovevate infiltrarvi. Il modo in cui ci arrivavate, era mostrato da filmati introduttivi, ed il giocatore si trovava direttamente davanti all’entrata. Una volta completata la missione, c’era un’altra cutscene, con un elicottero o quello che era, e voi vi esfiltravate.

Non è che i giochi lineari siano un male, ma in realtà sarebbe stato più divertente se aveste potuto escogitare come e dove infiltrarvi, che genere di equipaggiamento portare, e come uscirne. Penso che il modo in cui MGS sia stato combinato con un open world in questo caso è qualcosa che non vi abbiamo fatto comprendere ancora perfettamente.

In particolare, con questo gioco, stiamo realizzando un sistema di controllo e lavorando sulle espressioni visive per far si che il mercato globale vada incontro a quello del Nord America; questo potrebbe avere un impatto su altre cose. Ma una volta che lo proverete, vi sentirete di dire: “Si, questo è un MGS”.

Io vedo questi giochi come un media interattivo, ed il progresso si ha se siamo in grado di adottare cose che vi diano la libertà mentre giocate. Gli open world aggiungono proprio questo e penso che il futuro del gaming sia in questo modello.