La rimozione del matchmaking basato sulle abilità porta a un calo dei giocatori afferma Activision

Secondo uno studio di Activision condotto su Call of Duty: Modern Warfare III, i giocatori sono meno propensi a continuare a giocare a un gioco multiplayer online se non c’è un matchmaking basato sulle abilità.

Nell’esperimento, la metà dei giocatori è stata sottoposta al normale algoritmo di matchmaking basato sulle abilità, mentre l’altra metà ha partecipato a un “Deprioritise Skill Test” in cui le considerazioni sulle abilità sono state ridotte.

I risultati hanno mostrato che il 10% dei giocatori più abili è tornato a giocare di più entro due settimane perché otteneva più vittorie, ma il restante 90% è tornato a giocare meno del solito.

Questo ha portato Activision a sostenere che il problema non riguarda solo il 90% dei giocatori, ma anche il 10% più alto. Con l’abbandono continuo del gioco e la riduzione della base di giocatori, un giocatore del 10% potrebbe finire per diventare un giocatore del 20% o del 30%.

L’azienda ha quindi concluso che il matchmaking basato sulle abilità è essenziale per mantenere l’interesse dei giocatori e preservare l’equilibrio del gioco.

“In definitiva, ciò si tradurrà in un’esperienza peggiore per tutti i giocatori, poiché ci saranno sempre meno giocatori disponibili per giocare.”

L’azienda sottolinea inoltre che l’esperimento si è limitato a deprimere l’abilità nel matchmaking, anziché eliminarla completamente.

“Se venisse completamente rimossa, ci aspetteremmo di vedere la popolazione di giocatori erodersi rapidamente nel giro di pochi mesi, con un risultato negativo per tutti i nostri giocatori.”

Activision afferma di aver condotto anche altri esperimenti in cui il matchmaking basato sulle abilità è stato reso ancora più rigido di quanto non lo sia attualmente, ottenendo l’effetto opposto: i giocatori migliori hanno avuto più probabilità di abbandonare il gioco, mentre l’80% inferiore ha avuto più probabilità di tornare.

“Questo cambiamento non è stato adottato come approccio standard, poiché continuiamo a cercare un equilibrio nel nostro approccio al matchmaking.”

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