News

Kojima spiega perchè ha aperto un team indipendente

E parla dell'evoluzione dei videogiochi

di: Luca Saati

Continuano a spuntare nuove interviste rilasciate da Hideo Kojima in occasione dell’apertura del suo nuovo studio indipendente. Kojima ha parlato del suo passato e del suo futuro. A tempi del Famicon comprese che la sua passione per i film poteva tradursi in qualcosa di nuovo, ovvero creare esperienze simili ai film. Era qualcosa si molto ambizioso che all’epoca non era realizzabile a causa dei limiti tecnologici:

“Era un po’ come l’epoca del cinema muto. I videogiochi erano composti da semplici azioni, come i vecchi film di Chaplin o Keaton: correre, saltare, lanciare.”

Nei giochi non potevano esserti temi o messaggi significativi, ma Kojima insisteva su questa strada perchè voleva andare oltre la concezione di semplici giocattoli e voleva creare qualcosa che l’utente avrebbe potuto portare con sé, nella sua vita. Adesso invece il medium è maturato, è ricco e può coinvogliare storie drammatiche e elementi molto profondi. È proprio qui che per i giapponesi a causa della loro cultura differente. Metal Gear Solid infatti guardava all’occidente con protagonisti americani. C’erano anche elementi giapponesi, ma anche tematiche forti e globali. Secondo Kojima infatti bisogna puntare al mercato globale per creare grandi giochi. Kojima si è collegato a questo argomento per spiegare come mai ha deciso di aprire uno studio indipendente:

“Al giorno d’oggi, per poter conquistare il mercato globale, bisogna comprendere tutti gli aspetti di un progetto, capire cosa può funzionare e prendersi dei rischi. Concentrandosi solo sul profitto, si finisce per accellerare i tempi di sviluppo danneggiando il proprio prodotto. Quando lavori in una grande compagnia, specialmente in Giappone, qualsiasi cosa deve essere approvata dai dirigenti e bisogna compilare report in continuazione. Ora che sono indipendente posso fare ciò che più mi piace. Non devo perdere tempo a firmare scartoffie o creare presentazioni da mostrare ai piani alti. Adesso mi prenderò anche dei rischi. Quando lavoravo con una grande compagnia, le mie affermazioni personali spesso venivano prese come un pensiero dell’azienda, in poche parole non avevo nessuna libertà di esprimere la mia opinione.”

Della separazione con Konami, Kojima non può divulgare nessuna informazione. Si è limitato a dire che aveva pensato di fare un viaggio su un’isola deserta per ripulire la mente da quello che stava accadendo. Ma un suo amico di Hollywood gli ha consigliado di non farlo perchè doveva continuare a esprimere il suo talento con il giusto ritmo.

“Questo mi ha fatto capire che il mio ruolo nel mondo è continuare a fare grandi giochi più a lungo che posso. Questa è la missione che è stata data alla mia vita.”